AGENDE REGIONALI

La Sardegna punta in alto: “Il nostro S-Cloud potrà ospitare i dati di tutta la PA”

In via di definizione l’Agenda digitale regionale, ma nel frattempo la Regione ha già avviato tutta una serie di importanti iniziative fra cui la realizzazione di un data center centralizzato che punta a diventare un “hub” nazionale. Banda larga, scuola e sanità digitale gli altri perni su cui fa leva il “piano” sardo

Pubblicato il 10 Feb 2014

mario-floris-sardegna-140130172807

Non si è ancora dotata di un documento programmatico unitario definibile come Agenda digitale regionale, ma la Regione Sardegna ha comunque avviato tutta una serie di interventi in materia di infrastrutture e servizi di cui buona parte in linea con le azioni previste all’interno dell’Agenda digitale europea e dell’Agenda digitale italiana. Fra i fiori all’occhiello il progetto Bulgas-FiberSar, che prevede l’infrastrutturazione di una rete d’accesso in fibra ottica per oltre 240 comuni isolani (sui 377 totali) da eseguirsi in concomitanza con la realizzazione della rete del gas. “Concepito e avviato a inizio 2010 è a tutt’oggi in fase di attuazione nei comuni più importanti dell’area vasta di Cagliari, nonostante alcuni fattori congiunturali abbiano fortemente rallentato l’esecuzione della rete del gas in tutto il territorio isolano”, spiega Mario Floris, assessore degli Affari generali, personale e riforma della Regione Sardegna. Sul fronte dei servizi i riflettori sono puntati soprattutto sulle attività di alfabetizzazione digitale: “La Regione ha deciso di migliorare ed attualizzare la formazione degli studenti sardi, componente fondamentale per assicurare uno sviluppo sostenibile e duraturo, attraverso l’uso delle tecnologie informatiche. È stata così lanciata l’iniziativa per la scuola digitale sarda che prevede l’assegnazione di dotazioni infrastrutturali (Lim, tablet o altri device, lan etc.) a tutte le scuole di ordine e grado”, spiega ancora Floris.

Determinante nell’ambito delle azioni volte al miglioramento dell’efficienza e della riduzione dei costi della Pubblica Amministrazione il “piano” per evitare il proliferare di server dedicati per ciascuna applicazione verticale: “Abbiamo deciso di dare vita ad una architettura di tipo cloud computing, L’intervento denominato S-Cloud, prevede la fruizione delle dotazioni infrastrutturali (server, dischi, rete) della Regione in un’ottica completamente virtualizzata. Secondo i migliori auspici la struttura così creata si candida a divenire un polo nazionale e interregionale dove ospitare i programmi ed i dati di tutta la PA italiana, anche di disaster recovery, ed in particolare delle informazioni della Scuola digitale italiana”.

Rete in fibra, scuola digitale e progetto S-Cloud da sole valgono investimenti per circa 200 milioni di euro “che la Regione ha programmato come risorse a valere sulle dotazioni finanziarie del Por Sardegna 2007-2013”, puntualizza l’assessore il quale ci tiene a sottolineare che la Regione Sardegna è all’avanguardia per quel che riguarda il sistema informativo integrato per la gestione base amministrativa (contabilità, protocollo, gestione risorse umane, ecc), che attraverso una operazione che ha visto la reingegnerizzazione dei propri procedimenti, Business Process Re-engineering porterà alla dematerializzazione dei procedimenti amministrativi. “In questa ottica sono stati introdotti il Timbro digitale e la tessera sanitaria con funzioni di Cns (Carta nazionale dei servizi), quale strumento per l’identificazione via internet”. E importanti interventi sono stati implementati anche nell’ambito della sanità digitale attraverso il fascicolo sanitario elettronico, con la rete dei medici di base.

La Regione si è mossa anche in tema di giustizia digitale: “Sono stati effettuati importanti interventi infrastrutturali in un’ottica tesa a garantire ai cittadini sardi un servizio sempre più efficiente in tale ambito – spiega ancora Floris -. Si è proceduto, in accordo con gli uffici giudiziari, al potenziamento delle dotazioni informatiche e delle tecnologie delle comunicazioni telematiche presso gli uffici dell’amministrazione della Giustizia in Sardegna. Le iniziative intraprese hanno consentito di destinare a tali uffici oltre 1000 dotazioni informatiche, di digitalizzare gli uffici degli Ufficiali giudiziari, di somministrare attività di formazione nel settore tecnologico al personale tecnico e amministrativo, di avviare l’implementazione del Processo civile telematico”.

Tutti queste iniziative hanno consentito alla Regione di piazzarsi in buona posizione nel Digital Agenda Scoreboard. “La Sardegna si distingue nettamente rispetto alle altre regioni del sud riguardo sia al ricorso all’e-government e all’e-commerce, nonché per l’accesso broadband. Il territorio regionale, inoltre, presenta un digital divide tendenzialmente minore rispetto a gran parte delle altre regioni meridionali e il gap regionale sull’utilizzo regolare internet è sensibilmente inferiore rispetto alle predette regioni: tali risultati collocano la regione Sardegna quasi in linea con le regioni del centro-nord d’Italia”, puntualizza Floris.

E per migliorare ulteriormente la situazione la Regione si doterà presto di una propria Agenda digitale: “La stiamo predisponendo e stiamo procedendo attraverso l’esecuzione di una preliminare attività di analisi e di ricognizione che consentirà in primo luogo di valutare lo stato dell’arte dell’innovazione digitale nel territorio isolano e in secondo luogo alla individuazione del percorso concreto che la Regione dovrà intraprendere per il raggiungimento di un pieno perseguimento dell’Agenda Digitale Europea. Un percorso che non sarà limitato solo agli aspetti tecnologici, ma che si svilupperà in tutte le direttrici, ivi compreso l’utilizzo dello strumento normativo e in particolare dell’autonomia speciale di cui è dotata la Regione”. Altro intervento che si colloca all’interno di uno degli assi portanti dell’Agenda digitale europea è il tema delle smart cities. Qui la Regione nella seconda metà del 2011 ha avviato il Progetto Smart City – Comuni in Classe A – Sardegna CO2.0, per la selezione dei comuni che fruiranno di un percorso di affiancamento preordinato alla redazione di Piani d’Azione per l’Energia Sostenibile (Paes), aventi come obiettivo la definizione e la realizzazione di interventi finalizzati alla riduzione delle emissioni di CO2 a livello locale.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 2