infrastrutture digitali

Covid-19 e sovraccarico delle reti: le mosse degli operatori e le (nostre) abitudini da cambiare

Tutti, restando a casa, contribuiamo all’aumento del traffico sulle reti digitali. I Governi stanno intervenendo con misure atte a potenziare le infrastrutture e gli operatori si stanno adeguando. Anche noi dobbiamo però cambiare le nostre abitudini per permettere connessioni meno “bandivore”. Vediamo come

Pubblicato il 07 Apr 2020

Gianpiero Ruggiero

Esperto in valutazione e processi di innovazione del CNR

Lorenzo Zaccagnini

IA & Blockchain developer, Psicologia Msc

home smart digital

In questi giorni, tutti quanti noi stiamo contribuendo all’eccezionale aumento del traffico internet, che sta facendo registrare aumenti pari a +100% rispetto all’inizio di gennaio 2020, con fortissimi picchi di connessione delle reti domiciliari che stanno creando un calo generale della velocità.

Ci si scontra con una difficoltà di natura strutturale: la connessione alla rete. Le connessioni di rete casalinghe sono le reti maggiormente colpite dall’aumento del traffico. Lisa Pierce di Gartner spiega come “l’anello debole della catena, dove il sistema potrebbe andare incontro a sovraccarichi, è la banda larga casalinga. Le persone troveranno ingorghi, come in un’autostrada, quando la velocità massima passa da 110 chilometri orari a 40”. In particolare, i quartieri e le zone coperte dall’ADSL stanno subendo rallentamenti significativi, anche per il Wi-Fi. Considerando che ci saranno più persone connesse in casa e nelle immediate vicinanze, collegarsi alla rete wireless sarà più complicato e soprattutto darà origine a connessioni meno veloci e reattive.

Potenziare reti e infrastrutture è diventato perciò il mantra per imprese e governi. Vediamo quali misure le istituzioni e le Telco stanno mettendo in campo per potenziare la rete e ciò che potremmo fare noi in prima persona, compiendo azioni per permettere connessioni meno “bandivore”.

Agcom e le misure per potenziare reti e infrastrutture

Il decreto “Cura Italia[1]” ha invitato gli operatori a potenziare reti e infrastrutture per dare a tutti la possibilità di lavorare con regolarità da casa. In attuazione dell’art. 82 del decreto l’Agcom ha diramato recentemente una circolare con le prime misure urgenti rivolte a tutti gli operatoti autorizzati alla fornitura di reti e servizi di comunicazioni elettroniche; misure sui servizi a banda larga e ultra larga da adottare in coerenza con la normativa vigente e con le iniziative assunte in ambito Berec.

La Commissione europea e il Berec (Body of European Regulators for Electronic Communications), infatti, stanno partecipando allo sforzo collettivo di sostegno alle aziende. Le due istituzioni sono convinte che gli operatori di telecomunicazioni che forniscono accesso a internet a imprese e cittadini svolgano un ruolo fondamentale nella risposta alla crisi e che bisogna fare il possibile per adottare misure di gestione del traffico di rete.

L’Agcom perciò si è messa sulla stessa direttrice, nella convinzione – come si legge nella circolare datata 20 marzo 2020 – che “gli operatori debbano effettuare ogni sforzo per aumentare la banda media disponibile da postazione fissa per i clienti finali, comunicando tempestivamente all’Autorità le iniziative adottate e i dettagli della loro effettiva applicazione tecnica e territoriale. Al tempo stesso l’Autorità ritiene che gli operatori debbano effettuare ogni sforzo per condividere best practice tecniche o capacità in eccesso, nonché ogni altra soluzione tecnica di condivisione di reti e servizi che possa migliorare la capacità offerta agli utenti su reti fisse e mobili”. L’Autorità ha anche dato vita a un tavolo tecnico Telco dedicato al potenziamento e di reti e servizi di Tlc, che vede coinvolte oltre alle compagnie di Tlc, anche tutti i soggetti della filiera nonché alle associazioni di categoria, in modo da poter affrontare al meglio tutte le questioni emergenziali di questa fase.

Le principali misure che Agcom ha inserito nella circolare riguardano:

  • Tutti gli operatori autorizzati alla fornitura di reti e servizi di comunicazioni elettroniche si adoperano per individuare soluzioni tecniche per un immediato aumento della banda media per cliente, su rete fissa, di almeno il 30%; ove tecnicamente non possibile, gli operatori forniscono tempestivamente all’Autorità ogni elemento utile ai fini della relativa valutazione;
  • Fino al 30 giugno 2020, in caso di assenza di copertura da rete fissa a banda larga e ultra larga, gli operatori, su richiesta del condominio o dell’Ente o soggetto giuridico, valutano ogni disponibile soluzione di accesso a banda larga o ultra larga radio (anche FWA), da rendere usufruibile tramite PW comune (singolo accesso condiviso);
  • Gli operatori raccomandano ai consumatori finali, tramite i canali di comunicazione usuali, di utilizzare in preferenza, da casa, gli accessi fissi (anche wi-fi) per non sovraccaricare la rete mobile;
  • Gli operatori valutano la possibile adozione tecnica di misure di condivisione degli hotspot wi-fi dei propri utenti anche nei confronti di utenti terzi, opportunamente identificati, per l’eventuale condivisione di capacità inutilizzata;
  • Gli operatori propongono all’Autorità eventuali misure ragionevoli e temporanee di traffic management, verificabili dall’Autorità, volte ad evitare la congestione e la saturazione delle reti fisse e mobili specie in particolari momenti della giornata.

Diritto alla connettività e sblocco delle frequenze Fwa

Abbiamo già parlato della rinnovata attenzione al tema della banda ultra larga da parte della politica, che ha trovato riscontro in una maggiore assiduità di incontri in sede di CoBUL. Proprio in vista di una imminente riunione del Comitato CoBUL, da più parti sono partite richieste affinché i voucher per il sostegno della banda ultra larga vengano approvati in base al principio di neutralità tecnologica, e che pertanto siano garantiti anche per l’FWA (Fixed Wireless Access[2]), oltreché per l’FTTH (fibra fino a casa) e l’FTTC (fibra misto rame). Una posizione sostenuta da alcune regioni, come il Veneto, che spingono per l’assegnazione dei voucher a tutte le tecnologie ultra broadband future proof non limitandoli alla fibra FTTH e FTTC. Resta ancora da capire se i voucher saranno garantiti anche alle famiglie, oltreché a PMI, scuole e uffici pubblici come sostiene il M5S. L’FWA d’altro canto sarebbe già una tecnologia matura, tanto da rappresentare una sorta di “terzo polo” o “terza via” tecnologica dell’ultra broadband.

Per Andrea Lasagna, Technology officer di Fastweb, “tutte le misure che vanno nella direzione di mettere gli operatori di tlc nella condizione di potenziare le infrastrutture e quindi di garantire la continuità dei collegamenti sono per noi assolutamente benvenute”. All’indomani del decreto Cura Italia, bisogna però andare oltre le dichiarazioni di principio e mettere in campo misure di semplificazione che aiutino gli operatori a velocizzare la posa di reti, fisse e mobili.

Gli ha fatto eco il presidente di Eolo che visto nell’iniziativa del governo l’opportunità di garantire il cosiddetto diritto alla connettività, che non è altro che la possibilità di lavorare, comunicare e intrattenersi con regolarità da casa. La risposta di Eolo è sicuramente il Fixed Wireless Access, tecnologia che sfrutta le onde radio per portare la banda larga e ultra larga laddove non è possibile il passaggio delle reti fisiche per motivi tecnici o per scarsa convenienza economica da parte degli operatori. “Solo continuando a implementare questa tecnologia potremo fornire il supporto ideale in questo momento di traffico intenso, verso uno sviluppo coordinato e coeso della connettività nel nostro Paese”.

Tuttavia, per potenziare infrastrutture e reti di accesso degli operatori FWA, è necessaria l’immediata disponibilità di ulteriori porzioni di spettro, anche per raggiungere le aree montante e rurali, dove si stanno registrando i ritardi nella posa della fibra ottica e dove, in questo momento di emergenza, la connettività rappresenta un bene di prima necessità. Con una lettera ufficiale inviata al Mise, il Presidente di Eolo ha avanzato specifiche richieste:

  • l’utilizzo delle frequenze a 5,8 GHz, considerando anche l’esistenza di una normativa europea che già lo consente e che tale opzione comporterebbe l’utilizzo degli stessi apparati radio impiegati già oggi, dunque non richiederebbe attività o installazioni aggiuntive;
  • l’estensione dell’utilizzo di frequenze a 5,2 GHz anche a livello outdoor (oggi consentito solo a livello indoor);
  • l’aumento della dotazione degli operatori FWA, attraverso l’utilizzo di adeguate “bande di guardia” tra le varie bande attribuite/assegnate/allocate per evitarne la reciproca interferenza.

Il pacchetto di richieste va nella direzione di favorire un’attività di coordinamento tra gli operatori assegnatari di blocchi di frequenze adiacenti, secondo il modello “club use” – già previsto da Agcom nella gara 5G e ritenuto “una opportunità per gli operatori di utilizzare in modo efficiente e innovativo lo spettro”. L’Agcom infatti, ha ben chiaro che l’Fwa è una tecnologia fissa, il che non è affatto banale perché ha dei risvolti regolamentari importanti, relativi ad esempio al concetto di open internet e di neutralità della rete, presenti già nel nuovo Codice delle comunicazioni elettroniche, in fase di recepimento in Italia.

Le azioni telco a sostegno dei clienti e le sane abitudini da prendere

Per i gestori dei servizi internet (Internet Service Provider) le reti e la banda dati sono gli asset più importanti e un’ottimizzazione della gestione delle risorse permette loro di tenere alto il livello delle performance degli utenti. Gli ISP, dunque, sono soliti “modellare” il traffico dati che gestiscono in maniera intelligente, rispondendo in modo reattivo e in tempi brevi alle esigenze degli internauti ed evitando che la loro velocità internet risenta troppo dell’utilizzo massiccio di applicativi particolarmente “voraci” di banda dati (primi fra tutti lo streaming video, il traffico p2p con file sharing, le analitiche di siti e app, il flusso dati legato al gaming). Tali gestori, pertanto sono tra i maggiori utilizzatori delle tecniche di traffic shaping, una tecnica di gestione del traffico di rete che permette di “modellare” a proprio piacimento il flusso dati su una determinata dorsale internet o un segmento di una rete privata (LAN o aziendale), ottimizzando e garantendo performance e velocità.

Dall’inizio dell’emergenza, diversi gestori e piattaforme streaming stanno adottando lodevoli politiche per la rete. Come la scelta effettuata da alcune grandi piattaforme (Netflix e YouTube) che hanno deciso, nell’immediatezza dell’emergenza, di autolimitarsi volontariamente per non sovraccaricare la rete, optando per una “chiusura” dei rubinetti e ponendo un limite alla banda a disposizione per i pacchetti dati di natura multimediale. Anche in Italia gli operatori hanno volontariamente adottato iniziative in favore dei clienti. Sul sito dell’Agcom è disponibile una tabella delle iniziative adottate dagli operatori di rete fissa e mobile.

INIZIATIVE VOLONTARIE DEGLI OPERATORI A SOSTEGNO DELLA CLIENTELA

Erogazione servizi gratuitiAltre iniziative volontarie quali quelle a supporto della didattica a distanza
TIMTIM offre:

– traffico voce nazionale gratuito verso tutti i numeri fissi e mobili, per tutti i clienti di rete fissa che non hanno un’offerta che include telefonate illimitate, su richiesta del cliente fino al 30 aprile 2020;

– TIMVISION gratuitamente fino al 15 aprile ai clienti di rete fissa che non lo hanno ancora attivato;

– giga illimitati gratuiti per un mese a tutti i clienti di rete mobile che hanno un’offerta dati prepagata attiva, che ne facciano richiesta attraverso il sito TIM Party o l’APP TIM;

– 100 giga gratuiti per un mese ai clienti di rete mobile business e della Pubblica Amministrazione; -Gratuitamente fino al 30 aprile il servizio di video identificazione via web che consente di accedere ai servizi della PA attraverso lo SPID oltre a tutta una serie di ulteriori servizi ICT tra cui il servizio “TIM Work Smart”, per supportare le attività dei clienti in smart working.

TIM offre supporto alla didattica a distanza tramite le piattaforme di e-learning Scuolabook di Olivetti e WeSchool. TIM aderisce all’iniziativa TORINO CITY LOVE e attraverso la piattaforma UGO, da telefono fisso, mette a disposizione 750 ore per assistere anziani e famiglie. Con UFIRST, TIM consente al cliente di evitare file in farmacia o al supermercato e di essere avvertito quando è il proprio turno e con DOUBLE ROBOTICS mette in contatto le persone ricoverate con i propri cari.
WINDTREWindtre offre:

– in regalo 100 giga o in alternativa 1000 minuti di traffico voce per sette giorni per i clienti di rete mobile consumer e micro business. L’iniziativa viene resa nota alla clientela con apposito sms;

– una opzione da 100 giga a 7,99 euro per un mese per tutti i clienti consumer di rete mobile;

– consegna di terminali in comodato d’uso gratuito e SIM gratuite con traffico dati e voce illimitato per i pazienti e i sanitari degli ospedali impegnati nell’emergenza.

VODAFONEVodafone elimina:

– ogni limite in termine di minuti e giga, per un mese, per i clienti di rete mobile residenti nei comuni di cui all’allegato 1 del DPCM 1° marzo 2020;

– ogni limite di traffico dati sulle SIM voce di tutte le imprese, partite IVA e istituzioni italiane, in tutto il Paese, per un mese.

Per favorire l’accesso al digital learning Vodafone ha rimosso il limite di giga per studenti di scuole secondarie per 1 mese.
FASTWEBFastweb offre:

– 1.000.000 di giga da condividere tra tutti i clienti di rete mobile prepagati, residenziali e partita IVA, fino al loro esaurimento e per un massimo di 120 giga per SIM. Terminato il maxi-plafond, i clienti riprenderanno a utilizzare i dati inclusi nella loro offerta.

Fasweb offre gratuitamente percorsi di formazione digitale, nell’ambito dell’iniziativa “Digital Academy” e supporto al progetto di FederAnziani finalizzato alla diffusione di un vademecum sulle precauzioni da adottare per difendersi da truffe e fake news sul Covid-19.
ILIADIliad offre:

– 10 giga aggiuntivi gratuiti e l’ampliamento delle destinazioni internazionali delle chiamate incluse nell’offerta, per i clienti di rete mobile che hanno attiva l’offerta da 4,99 euro (che comprende minuti ed SMS illimitati e 40 Giga di traffico internet) fino al 3 aprile 2020.

EOLOEolo offre:

– gratuitamente ed automaticamente connettività ad internet rete fissa a tutti i clienti (consumer e business) che risiedono nei Comuni di cui all’Allegato 1 del Dpcm 1° marzo 2020, per un mese.

POSTE PAYPoste Pay offre:

– la possibilità per i clienti di rete mobile FULL di cambiare gratuitamente il piano scegliendo quello con la maggior disponibilità di banda.

LINKEMLinkem offre:

– la proroga di tutte le promozioni in corso. Su richiesta del Carcere di Lecce Linkem ha installato a titolo gratuito linee ed apparecchiature idonee a garantire la prosecuzione in remoto dei colloqui dei detenuti con le famiglie.

Fonte: AGCOM (dati al 20 marzo 2020)

Sono tutte iniziative lodevoli, che però non devono farci dimenticare l’importanza di un uso oculato e intelligente degli strumenti a disposizione e le buone abitudini che bisogna adottare quando dobbiamo connetterci.

Conclusioni

Come si può immaginare, in questo momento eccezionale per tutti, le abitudini sono cambiate come anche le fasce orarie più utilizzate per la connessione: con lo smart working e lo studio da casa vengono rilevati fortissimi picchi di connessione anche nelle ore in cui d’abitudine si registravano cali di utilizzo, e questo causa rallentamenti di navigazione in alcune zone e fasce orarie. Tutti noi, quindi, dovremmo contribuire a ridurre il traffico della rete. Si potrebbero, per esempio, evitare aggiornamenti di sistemi operativi, pianificare grossi download, per avviarli dopo la mezzanotte. Così come approcciarsi allo smart working per quello che è, ossia il lavorare principalmente per obiettivi, dove i lavoratori gestiscono il proprio tempo autonomamente per raggiungere degli obiettivi chiari. Tenere in conferenza perpetua con la webcam accesa tante persone congestiona la rete ed è poco efficiente, sia nel lavoro d’ufficio quanto per fare lezione. Dovrebbero essere ridotte al minimo queste modalità invasive, che deteriorano la vita dei laptop, degli smartphone e di tutti i device con webcam integrata; oltretutto queste pratiche non dovrebbero essere permesse quando ci sono dei minori coinvolti.

Chi gestisce didattica a distanza e si trova in team sparsi in tutto il mondo sa bene quali misure potrebbero essere adottate, che richiamano alla mente alcune abilità da sviluppare:

  1. Passare dal controllo alla collaborazione; insomma fidarsi dei propri colleghi/studenti, avviando una collaborazione e riducendo al minimo il controllo. Risulterà più faticoso all’inizio, ma consentirà di creare rapporti lavorativi/didattici migliori e una maggiore autorevolezza, perché invece della paura prevarrà la fiducia;
  2. Avere le competenze adatte a gestire un team/gruppo studio da remoto oppure farsi aiutare;
  3. Fornire le risorse da usare per lavorare/studiare, proponendo quelle risorse con cui si ha più esperienza e/o c’è un’esperienza globale condivisa (progetti pubblici e/o open-source);
  4. Far operare in autonomia le persone con degli obiettivi comuni e condivisi;
  5. Stabilire insieme metriche di valutazione trasparenti e chiare, non per mettere pressione ma per migliorare le performance, stabilendo delle KPI misurabili nei casi più avanzati;
  6. Ridurre all’osso la comunicazione asincrona (le call sono invasive, ma anche rispondere a mail/chat continue distrugge il workflow);
  7. Proteggere la privacy di tutti i partecipanti, usando software open source, ove possibile, controllando la gestione dei dai e valutandone i rischi. Prima di far usare software ai propri colleghi/studenti sarebbe bene informarli e discutere insieme della privacy del software/servizio.

___________________________________________________________________

  1. Decreto-Legge 17 marzo 2020, n. 18 “Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19” (G.U. n. 70 del 17 marzo 2020).
  2. Si tratta di un tipo di connessione a banda larga (20 mega) o ultra larga (oltre i 30 mega e fino a 100 mega) in cui i dati non viaggiano su cavo telefonico o su fibra ma attraverso onde radio, in maniera simile a quanto avviene con le connessioni cellulari. In origine questa tecnologia nasceva come evoluzione di una connessione di rete LAN senza fili (Wireless Local Area Network, WLAN) tra diversi edifici, poi si è sviluppata fino a diventare un degno sostituto della connessione fissa a internet.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati