L'analisi

Coronavirus, la blockchain come leva per la ripresa: ecco come

Certificare la catena di approvvigionamento tramite la tecnologia blockchain conferisce affidabilità a fornitori e partner, proprio ciò di cui hanno bisogno le aziende nella ripresa dopo l’emergenza sanitaria

Pubblicato il 26 Mag 2020

Eloisa Marchesoni

ICO advisor, Hbtc Consulting

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Le aziende si affrettano a trovare la risposta giusta ai cambiamenti imposti dalla situazione determinata dal coronavirus o, ancora peggio, lottano per tenersi in piedi. Più che mai in questo momento richiedono affidabilità nei fornitori e nei partner e trasparenza nelle catene di approvvigionamento e negli obblighi contrattuali. Fortunatamente, esiste la tecnologia blockchain, utile per entrambi gli aspetti. Già prima di questa pandemia si erano studiate soluzioni che ora si stanno adattando all’economia reale e finalmente riescono a aggiungere valore dove serve, elevandosi dallo stato puramente concettuale o di test. Approfondiamo la situazione.

La ripresa in Cina dopo l’emergenza

Pian piano la Cina emerge dalla prima grande ondata della pandemia di Covid-19 e, nonostante la sua economia stia dando l’esempio di una ripresa attraverso l’eliminazione strategica di determinate restrizioni economiche, il governo non è ancora riuscito a infondere nuova fiducia alle aziende maltrattate, che si ritrovano a operare in mercati incerti. È chiaro, dunque, che l’attività delle aziende cinesi non sarà adatta a soddisfare le esigenze dell’economia globale ancora per molto e si rende perciò necessario trovare un modo per salvare le catene di approvvigionamento dallo shock del coronavirus.

Gli esperti suggeriscono che, se l’economia cinese continuasse a rimanere così poco attiva, ciò potrebbe determinare ondate di shock attraverso le catene di approvvigionamento globali in un momento in cui sono già in crisi. La carenza di materiali e le strozzature potrebbero persino prolungare la pandemia stessa, rendendo inoltre più difficile per i produttori soddisfare gli ordini di dispositivi di protezione individuale e altre forniture mediche.

In questo particolare momento, è proprio la fiducia nella ripresa che affligge le aziende cinesi l’anello mancante tra il lato dell’offerta e quello della domanda. Gli acquirenti vogliono ciò che i produttori cinesi hanno da offrire, e quei produttori sono altrettanto desiderosi di aumentare la produzione, ma, quando le negoziazioni multimilionarie devono essere negoziate nelle poche ore che la forte necessità di approvvigionamento ora impone, emergono gravi perplessità su entrambi i lati. La mancata individuazione di un comune accordo potrebbe inibire la risposta alla pandemia e ritardare la ripresa economica. Fortunatamente, c’è una tecnologia innovativa adatta alle esigenze di questo momento: la blockchain.

L’impiego della tecnologia blockchain

Con blockchain, gli utenti ottengono trasparenza e accesso ai dati lungo tutta la catena di approvvigionamento e possono iniziare a monitorare fattori come il controllo di qualità, i parametri di riferimento delle prestazioni e gli standard dei lavoratori. Nel mezzo della crisi sanitaria, sapere esattamente cosa sta succedendo nelle parti cruciali della catena di approvvigionamento aiuta a prevenire il peggioramento di una eventuale situazione negativa.

Ciò è particolarmente vero per coloro che sono in prima linea nella pandemia e che stanno cercando di garantire la disponibilità di dispositivi medici. La blockchain, infatti, crea una traccia di controllo permanente lungo ogni anello della catena e gli acquirenti possono utilizzarla per verificare la provenienza delle parti utilizzate nelle apparecchiature mediche o addirittura gli ingredienti aggiunti ai prodotti farmaceutici critici.

Anche per le aziende che operano ben al di fuori dell’ambito della risposta sanitaria alla pandemia, la blockchain ha qualcosa di prezioso da offrire in questo momento. Infatti, i consumatori si trovano a fare delle scelte difficili su come spendere il proprio reddito disponibile adesso limitato e per questo sempre più si rivolgeranno verso le aziende che riescono a trasmettere loro il giusto valore tramite pratiche etiche. Essere in grado di soddisfare questa domanda potrebbe aiutare i commercianti esperti a superare la crisi stessa.

Casi di applicazione

Esistono già innumerevoli casi di organizzazioni che utilizzano la blockchain per contrastare gli effetti economici della pandemia di coronavirus con applicazioni che spaziano dalla garanzia di autenticità delle mascherine alla conservazione degli standard dei produttori di carne di maiale cinesi. Tuttavia, la maggioranza delle persone non associa ancora questa tecnologia alla ripresa da un’emergenza simile; eppure, la blockchain è effettivamente una delle migliori risorse disponibili per tale processo. Senza blockchain, le aziende che coprono molti settori diversi potrebbero avere difficoltà a recuperare rapidamente, completamente o addirittura affatto. Ora è il momento di implementare qualsiasi potenziale soluzione che possa isolare le aziende da eventuali danni.

Per aggiungere efficacemente la blockchain al portafoglio di risorse aziendali in vista del recupero post-pandemia bisognerebbe:

  • Individuare un consorzio esistente che gestisca le identità e la reputazione dei fornitori utilizzando la blockchain rende relativamente facile il controllo di molti aspetti delle operazioni, grazie soprattutto all’immutabilità delle informazioni registrate sulla blockchain. Tale consorzio dovrebbe inoltre supportare le normative e le certificazioni pertinenti per il settore di appartenenza e consentire ai dati dei fornitori del consorzio di integrarsi con l’attuale sistema di registrazione dell’azienda.
  • Individuare la blockchain come semplice mezzo per raggiungere il fine di miglioramento delle prestazioni della catena di approvvigionamento serve a mantenere prioritario l’acquisto da fonti etiche, con la garanzia di poter godere di un posizionamento vantaggioso sul mercato grazie alla trasparenza che la blockchain permette persino verso il consumatore finale. Migliorare la comunicazione e sviluppare relazioni profonde con i fornitori e con i consumatori aiuta a ridurre al minimo le interruzioni nella catena di approvvigionamento e a garantire vendite a lungo termine, anche dopo uno shock economico come quello che stiamo vivendo.
  • Lavorare su Blockchain serve a creare un protocollo di fiducia e a garantire la responsabilità dei vari attori di filiera. Poiché ogni azione viene registrata e i record non possono essere modificati, eventuali errori commessi verranno esposti. Nel frattempo, i partecipanti responsabili e sinceri hanno un modo per dimostrare la propria virtù e stabilire la fiducia con i nuovi partner.

Sulla scia della pandemia di coronavirus, danno l’esempio i colossi della catena di approvvigionamento agricola globale, Cargill e Agrocorp, che, in collaborazione con Rabobank e altri partner logistici, hanno recentemente annunciato di aver completato una transazione commerciale di grano tra continenti dal Nord America e l’Indonesia usando una piattaforma tecnologica su blockchain, sviluppata dalla società di Singapore DltLedgers. La soluzione blockchain in questione è costruita sulla piattaforma open source di Hyperledger Fabric.

Conclusione

In un momento come questo, in cui irrazionalità e protezionismo sembrano sopraffarci, la blockchain mantiene aperta la via della globalizzazione senza limiti, così rendendo onore ai progressi fatti finora pur consentendoci di mantenere le distanze fisiche in via preventiva di una nuova epidemia. L’onestà dei rapporti, l’efficienza delle operazioni di filiera e l’eticità dei mercati risultano solo essere degli effetti benefici indiretti che ci troveranno piacevolmente sorpresi dopo tanta sofferenza.

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