Nel periodo di lockdown, con gli sport tradizionali che hanno subito un lungo periodo di stop, una grossa fetta di popolazione ha dirottato la propria attenzione sugli eSports, con inevitabili ricadute nei settori connessi quali quello della pubblicità e dei media in generale.
Concerti con audience stellari ed eventi sportivi con milioni di spettatori hanno fatto comprendere le enormi potenzialità del settore, ma restano limitazioni e incertezze in termini di regolamentazione dei diritti di sfruttamento dei contenuti, che vanno superate per far decollare il business.
L’impennata degli eSport
Secondo i dati di Verizon, l’uso domestico di videogiochi nelle ore di punta negli Stati Uniti è aumentato del 75% nella prima settimana di quarantena. E non è solo il gameplay ad essere in crescita. Lo stesso fenomeno di crescita esponenziale si rileva per le nuove modalità di intrattenimento diffuse online, attraverso le piattaforme di streaming dedicate. I giocatori e i non-giocatori amano guardare i giocatori professionisti all’opera. Si stima che Twitch, la principale piattaforma di livestreaming di proprietà di Amazon, abbia aumentato il proprio pubblico fino a un terzo nel solo mese di marzo. Allo stesso modo, sono aumentati gli acquisti di videogiochi (intesi come i contenuti digitali utilizzabili tramite console o PC) e di oggetti di gioco in- game.
L’emergenza Covid-19 nel breve periodo ha avuto un impatto negativo anche sul mercato degli eSport in quanto ha portato alla cancellazione di diversi eventi in diretta con gravi ripercussioni sulla pubblicità e sulla ritrasmissione che sono le principali fonti di reddito per il settore. Tuttavia, poiché i tornei di eSports possono essere gestiti anche a distanza, tale funzionalità ha attirato l’attenzione delle principali leghe sportive di tutto il mondo. La Formula 1 ha lanciato la nuova serie F1 Esports Virtual Grand Prix, a cui hanno partecipato diversi piloti di F1 e la NASCAR ha fatto lo stesso con un evento eSports che ha attirato un picco di 1,3 milioni di spettatori.
È attraverso questa grande esposizione mediatica che sarà possibile modificare le prospettive commerciali di chi detiene i diritti sui tornei eSport. Mediante la sottoscrizione di nuovi accordi di sponsorizzazione, chi è interessato ad investire in questo settore potrà raggiungere una fan base costituita in gran parte da giovani.
Non solo gaming, un nuovo modo di vivere gli eventi e la socialità
Ciò che è accaduto durante questo periodo di lockdown, non ha soltanto favorito la crescita del settore del gaming online in generale e degli eSports, ma ha dimostrato che c’è ben altro legato a questo mondo. Basti pensare che alcuni dei principali artisti della musica internazionale, non potendo esibirsi in concerti live, hanno scelto di offrire ai propri fan una esperienza del tutto nuova: concerti virtuali in streaming direttamente all’interno degli ambienti di gioco. Ad esempio il rapper Travis Scott ha scelto il gioco Fortnite per la premiere del suo ultimo album Astronomical, registrando un successo clamoroso con oltre 12 milioni di fan connessi da tutto il mondo, l’equivalente dell’audience di una partita del lunedì sera negli Stati Uniti.
Lo scorso anno, il DJ Marshmello aveva dato il via alla stagione dei concerti “virtuali”, sempre su Fortnite, ma l’esibizione di Travis Scott è stata di tutt’altro livello: con un gigantesco e animato Scott che attraversava l’isola di Fornite mentre si esibiva, e dopo di lui altri artisti internazionali come Diplo e i Major Lazer hanno scelto di tenere dei concerti in-game. Grafiche mozzafiato e ambienti di gioco ad hoc hanno reso l’esperienza ancora più coinvolgente: il concerto è stato la testimonianza del potenziale dei giochi online di diventare qualcosa di più di un semplice passatempo per adolescenti, ma una vera e propria nuova realtà virtuale in cui gli utenti di tutte le età si incontrano e socializzano divertendosi insieme ad ascoltare i loro artisti preferiti.
Come sfruttare in sicurezza le nuove opportunità
La grande copertura mediatica del concerto di Travis Scott ha dimostrato le enormi potenzialità degli eventi eSport e fa riflettere sulle limitazioni che gli organizzatori dei tornei possono dover affrontare, nel trarre profitto dai diritti di trasmissione del torneo. Non è infatti scontato che gli organizzatori di un evento detengano i diritti di proprietà intellettuale sul videogioco, anzi accade di frequente che siano gli stessi sviluppatori del videogioco ad organizzare il torneo o l’evento e monetizzare sulla trasmissione dei contenuti.
Oltre a ciò, la danza dei videogiochi e gli emotes visivi mostrati durante il concerto in-game possono essere considerati una sorta di fair dealing come le citazioni di opere di danza? Nel settore degli eSport sono attesi ulteriori complessi contenziosi che interesseranno lo sfruttamento, la riproduzione e la proprietà dei diritti di proprietà intellettuale.
Nell’attuale scenario di incertezza, è consigliabile regolamentare in maniera definitiva in un contratto tutti i diritti di sfruttamento. Inoltre, a causa della natura streaming di un evento eSport, è fondamentale per le organizzazioni eSport guadagnare dalla popolarità di eSport ed essere nella posizione più forte per negoziare contratti commerciali. Pertanto, è consigliabile che le parti si accordino su una giurisdizione adeguata per controllare qualsiasi accordo (sponsorizzazione, licenze e franchising per le sedi delle arene degli eSport).
Gli eSports e la domenica allo stadio
Se gli eSports verranno equiparati agli sport tradizionali e se questi potranno mai guadagnarsi un posto al tavolo con la pallacanestro o il calcio rimarrà un tema dibattuto per gli anni a venire. Ma, il fatto che stiano producendo opportunità di business redditizie e che stiano influendo sul modo in cui lo sport viene trasmesso è innegabile. Gli eSport si sono guadagnati l’attenzione di emittenti come Turner, ESPN e ABC, ognuna delle quali cerca di prevedere la trasmissione di eventi eSports nel proprio palinsesto. Inoltre, le barriere che un tempo si frapponevano all’ingresso nel mondo dello sport sono state rimodellate per mano di guru degli eSports e l’utilizzo di nuove tecnologie quali la blockchain. Con le competenze informatiche e l’esperienza di gioco acquisite autonomamente, sta emergendo una nuova generazione di esperti di comunicazione che non hanno bisogno di una cabina stampa, di credenziali mediatiche o di un ramificato entourage alle spalle.