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Ecobonus auto, nessun incentivo per il 2022: cosa cambia

Una misura per incentivare l’acquisto di veicoli a emissioni ridotte, per rispettare l’ambiente: in questo consisteva l’ecobonus auto che, come emerge dal testo della Legge di bilancio approvato dal Senato, non è stato rinnovato per il 2022

Pubblicato il 27 Dic 2021

Josephine Condemi

Giornalista

Nicoletta Pisanu

Giornalista professionista, redazione AgendaDigitale.eu

bonus terme

Ecobonus auto era un incentivo per promuovere la mobilità sostenibile. L’iniziativa è stata inizialmente prevista nella Legge di bilancio 2019 e promossa dal MISE – Ministero dello Sviluppo economico: consisteva in contributi per acquistare veicoli green.

L’ecobonus auto non è stato rinnovato per il 2022.

Cos’è l’ecobonus auto

L’ecobonus era una misura prevista dalla Legge di Bilancio 2019 per incentivare l’acquisto di veicoli a basse emissioni. Un’iniziativa che si contestualizza nel più ampio indirizzo europeo che punta a ridurre le emissioni dannose per salvaguardare l’ambiente. In quest’ottica, l’ecobonus 2020 si integra alle norme dell’Unione Europea sul tema. È quindi un incentivo con obiettivi ecologici.

Ecobonus auto non rinnovato per il 2022

L’ecobonus auto non è stato rinnovato per il 2022. La bozza di legge di bilancio 2022 approvata al Senato non prevede infatti incentivi per l’acquisto di veicoli a basse emissioni, con o senza rottamazione dei veicoli più inquinanti.

Ecobonus auto ed ecobonus 110%

Poiché entrambe sono misure volte alla salvaguardia ambientale, è facile ci si possa confondere tra ecobonus auto ed ecobonus 110%. Quest’ultima è la misura confermata nella legge di conversione del Decreto Bilancio per gli interventi edili di efficientamento energetico. Non riguarda le vetture.

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Auto elettriche, superbonus per colonnine di ricarica negli edifici

Prorogato a dicembre 2023 il termine per gli interventi “trainati” del Superbonus 110%, che includono l’installazione di colonnine per le ricariche delle auto elettriche negli edifici. L’art. 119 del DL 34/2020 dispone infatti la detrazione del 110% per le spese di installazione dei presidi di ricarica dei veicoli elettrici. Per usufruire del Superbonus, l’installazione deve però essere eseguita insieme ad uno degli interventi considerati “trainanti”, come quelli di isolamento termico o antisismici.

Se collegata ad uno di questi interventi, la detrazione può arrivare fino a 2000 euro per le villette, 1500 euro per i condomini con massimo 8 colonnine e 1200 euro per i condomini oltre le 8 colonnine. Sempre per l’installazione di colonnine di ricarica elettrica, il 20 ottobre è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero per la Transizione Ecologica del 25 agosto 2021, che ha sbloccato i 90 milioni stanziati nel 2020 per l’erogazione di contributi rivolti a persone fisiche che svolgono attività di impresa, arti e professioni e a soggetti IRES. Il bonus, in conto capitale, è gestito da Invitalia e include fino al 40% delle spese ammissibili.

Come funzionava l’ecobonus incentivo auto

La gestione dell’ecobonus è stata affidata all’agenzia Invitalia, per l’erogazione dei fondi. Sul sito dedicato all’incentivo si può trovare l’indicatore aggiornato dei fondi residui ancora disponibili. Come spiegato dal Ministero sul portale istituzionale dedicato alla misura, la suddivisione dei fondi prevede due categorie di veicoli, chiamate M1 e L, per cui rispettivamente nel 2020 sono stati stanziati 70 milioni di euro e 8 milioni di euro.

Ecobonus auto come funziona

Bisogna precisare quali sono le categorie di vetture coinvolte nell’ecobonus 2020: per ognuna infatti ci sono percorsi differenti.

Ecobonus auto veicoli M1

I veicoli cosiddetti di categoria M1 sono le vetture a quattro ruote per il trasporto di fino a otto persone. Il prezzo delle vetture nuove non deve superare i 50.000 euro. Inoltre queste auto non devono superare i 70 grammi per chilometro di anidride carbonica emessa. Il veicolo per fruire dell’ecobonus 2020 deve essere nuovo e deve venir comprato unicamente in Italia dal primo marzo 2019 al 31 dicembre 2021. Per ottenere l’ecobonus 2020 si può procedere all’acquisto con rottamazione o senza.

Bonus auto con rottamazione

Nel caso di acquisto effettuato con rottamazione, la vettura che dovrà essere rottamata deve, secondo il portale istituzionale, essere intestata da minimo dodici mesi al soggetto cui sarà intestata la nuova auto oppure un suo parente convivente. Il veicolo da rottamare inoltre deve avere la stessa categoria del nuovo che si andrà ad acquistare. Entro quindici giorni dalla consegna della nuova vettura, il venditore per obbligo di legge deve portare a far demolire il veicolo da rottamare, oltre a occuparsi di inoltrare la domanda della radiazione allo Sportello telematico dell’automobilista.

Bonus auto senza rottamazione

Nel caso invece l’acquisto del nuovo veicolo avvenisse senza rottamazione di una vettura precedentemente in proprio possesso, bisognerà semplicemente indicare nel documento d’acquisto lo sconto previsto.

Veicoli L ecobonus quali sono

La categoria L include ciclomotori (veicoli a due ruote), che siano ibridi o elettrici e abbiano potenza non superiore agli 11 Kilo Watt. Sono ammessi gli acquisti delle categorie L1e, L2e, L3e, L4e, L5e, L6e e L7e. Gli acquirenti dovranno dare in rottamazione un veicolo di uguale categoria che sia intestato a loro o a un parente convivente da almeno dodici mesi.

Ecobonus auto, l’ammontare

La distinzione tra veicoli di categoria M1 o L, e il fatto che si proceda all’acquisto con o senza rottamazione, incide sull’ammontare del contributo. Infatti, l’ecobonus auto 2020 viene erogato in base a questi parametri, oltre che a seconda delle emissioni prodotte dalla nuova vettura che si va ad acquistare per fruire dell’incentivo. Sul portale istituzionale dedicato all’ecobonus auto, viene presentato un prospetto riepilogativo del valore dei contributi.

Per i veicoli di categoria M1, come si può notare il contributo in caso di rottamazione della precedente vettura consiste in:

  • 2.500 euro se le emissioni di anidride carbonica sono comprese tra 21 e 70 grammi per chilometro (g/Km).
  • 6.000 euro se le emissioni del precedente veicolo rientrano tra gli zero e i 20 grammi per chilometro.

Nel caso invece non si rottamasse il vecchio mezzo di categoria M1 per ottenere il bonus auto, l’importo sarà:

  • 6.000 euro se le emissioni di anidride carbonica vanno da zero a 20 grammi per chilometro
  • 1.500 euro se queste sono invece comprese tra i ventuno e i settanta grammi per chilometro.

Riguardo ai motocicli invece (veicoli categoria L) l’importo dell’ecobonus sarà del 30% sul prezzo d’acquisto del nuovo veicolo, fino a un tetto massimo di 3.000 euro Iva esclusa. Si potrà procedere solo se si rottama il vecchio motociclo.

La legge di conversione del Decreto Rilancio prevede che per gli acquisti di auto ibride ed elettriche effettuati tra il primo agosto e il 31 dicembre 2020 è previsto che il bonus per le auto con rottamazione con emissioni tra zero e 20 grammi per chilometro salga da 6.000 a 10.000 euro, mentre per le auto con emissioni maggiori l’ecobonus sale a 6.500 euro. Per i veicoli di categoria L, l’ecobonus auto sale a 4.000 euro con rottamazione e 3.000 euro senza rottamazione.

Con il Decreto Agosto però, ci sono state ulteriori modifiche alle soglie.

Bonus rottamazione

Con la legge di conversione del Decreto Rilancio, è stato accolto un emendamento che prevede un bonus da 1.500 euro con ulteriore sconto di 2.000 euro da parte del venditore (quindi per un totale di 3.500 euro) in caso di rottamazione di veicoli vecchi almeno dieci anni. La misura sarà attiva dal 31 agosto: la si potrà usare per acquistare auto nuove fino al 31 dicembre con tetto di spesa 40.000 euro.

Decreto Agosto, cosa è cambiato per ecobonus auto

All’articolo 74, il Decreto Agosto aveva introdotto alcune modifiche alla disciplina dell’ecobonus auto. In particolare, vengono modificate alcune soglie. In particolare, la fascia che prevede emissioni tra i 60 e i 110 g/km viene divisa in due sezioni da 61 a 90 g/km e da 91 a 110 g/km, alla prima vengono destinati 150 milioni di euro, alla seconda 100 milioni di euro. Per la prima fascia è previsto anche un incremento di 250 euro.

Le soglie e le cifre corrispondenti legate alle modifiche del Decreto Agosto, in base alle emissioni di anidride carbonica, sono:

  •  emissioni CO2 da 0 a 20 g/km: 8.000 euro con rottamazione del veicolo, 5.000 euro senza,
  • fascia da 21 a 60 g/km: 4.500 euro con rottamazione, 2.500 euro senza,
  • da 61 a 90 g/km: 1.750 euro con rottamazione, 1.000 euro senza,
  • da 91 a 110 g/km: 1.500 euro con rottamazione e 750 euro senza.

Come si poteva richiedere il bonus auto

Per inoltrare la domanda per l’ecobonus 2020 ci si doveva registrare sulla piattaforma digitale appositamente realizzata. Per accreditarsi e ottenere le credenziali di accesso alla piattaforma per le prenotazioni ecobonus auto 2020, bisognava innanzitutto ricercare il proprio concessionario compilando i campi indicati nel box verde a destra, inserendo partita Iva e numero Rea (registro imprese). Poi, necessario compilare i campi relativi ai propri dati anagrafici. A quel punto si otteneva una Pec con conferma dell’attivazione. Dopo che il concessionario aveva attivato la registrazione, si otteneva una password con cui si poteva accedere alla piattaforma online per l’invio telematico della richiesta d’accesso ai fondi.

In generale, il processo legato all’ecobonus 2020 consisteva in quattro fasi distinte:

  • Innanzitutto, i concessionari si devono registrare nell’area riservata dedicata ai rivenditori. I venditori dall’area possono prenotare i contributi che riguardano ogni singola vettura: a seconda della disponibilità o meno di risorse, potranno ricevere una conferma della registrazione della prenotazione. A quel punto dovranno confermare l’avvenuta vendita entro centottanta giorni dal momento della prenotazione dell’ecobonus 2020. Questa operazione si concluderà dando la targa della vettura e allegando i documenti relativi.
  • La fase 2 riguarda l’erogazione dei contributi dell’ecobonus auto. A corrispondere il contributo all’acquirente del nuovo mezzo è il concessionario, che lo calcolerà in compensazione con il costo della vettura comprata.
  • In seguito, il concessionario dovrà essere rimborsato: questa volta il denaro sarà erogato dalle case automobilistiche o dalle aziende importatrici della vettura nuova venduta. Al venditore sarà corrisposto il valore del contributo ecobonus 2020.
  • Infine, sarà la volta delle case automobilistiche: potranno recuperare il valore dell’ecobonus auto tramite credito di imposta una volta che il venditore avrà inoltrato tutta la documentazione relativa all’acquisto.

Quando fare richiesta per ecobonus incentivo auto

Le prenotazioni per l’ecobonus 2020, che ricordiamo è stato previsto come incentivo nella Legge di bilancio 2019, sono state avviate il 2 gennaio 2020. Tuttavia, a causa dell’emergenza sanitaria provocata dal coronavirus i termini sono stati sospesi dal 23 febbraio 2020, per poi essere riaperti il 18 maggio.

Una nuova fase di prenotazioni per il bonus auto veicoli M1 è stata aperta il 18 giugno alle ore 12, la scadenza è stata fissata per il 31 dicembre 2020.

Ecotassa, per quali veicoli

Allo stesso modo, non bisogna confondere l’ecobonus con l’ecotassa. Al contrario infatti dell’incentivo per l’acquisto di veicoli a basse emissioni, l’ecotassa ha l’obiettivo di rendere meno appetibile l’acquisto di vettura con emissioni di CO2 (anidride carbonica) superiori ai 160 grammi per chilometro. L’ecotassa 2020 ha un valore proporzionale alle emissioni prodotte dal veicolo, varia da 1100 euro a un massimo di 2500 euro.

I modelli di auto interessati dall’ecotassa 2020 sono:

  • Abarth: 124 Spider
  • Alfa Romeo: 4C 1750, Giulia, Giulietta e Stelvio
  • Aston Martin: DB11, DBS Superleggera, Rapide S, V12, Vanquish cabrio e V8 Vantage
  • Audi: A3, A4, A5, A7, A8, A6, A6 allroad, R8, RS3/4/5/6/7, S1/3/4/5/6/7, SQ5/7, TT, Q5, Q7 e Q8
  • Bentley: Bentayga, Continental GT e Flying
  • BMW: 335d, 340i, 435d, 440i, 540i, 640d, 640i, 650i, 740Ld, 750d, M1/2/4/5/6, e X3/4/5/6/7, Serie 1, Serie 2, Serie 3, Serie 5, Serie 6 Gran Turismo, Serie 7, Serie 8
  • Citroen: SpaceTourer
  • Ferrari: 812, 488 GTB e Spider, F12, GT4 Lusso, Portofino e LaFerrari
  • Fiat: 500X, 500L, Doblò, QUBO e Tipo
  • Ford: Edge, Focus, Kuga, Mondeo e Mustang, Galaxy e S-Max
  • Jaguar: E-pace, F-pace, F-type, XE, XF e XJ
  • Jeep: Cherokee, Compass, Grand Cherokee, Renegade e Wrangler
  • KIA: Optima, Sportage e Stinger
  • Land Rover: Defender, Evoque, Discovery, Range Rover Sport, Range Rover Velar e Range Rover
  • Maserati: Ghilbi, Levante, Quattroporte
  • Mazda: CX-5
  • McLaren: 540C, 570GT, 570S e 720S
  • Mercedes: Classe B/C/E/G, GLA, GLC, GLE, GLS, CLA, GT, Maybach, S350/400/450/560/600/63/65, SL, SLC, V200 e V250, Classe C, Classe E,Classe G, Classe GLB, Classe S, CLS coupé, Classe V, GLC suv, GLC coupé
  • Mitsubishi: Outlander, Eclipse Cross e Pajero
  • Nissan: X-Trail, 370Z e GT-R
  • Opel: Combo, Insignia, Mokka e Zafira
  • Peugeot: Traveller BlueHDi
  • Porsche: 718 Cayman, Macan, 911, Cayenne, Panamera
  • Renault: Espace, Mégane, Koleos
  • Seat: Alhambra Leon, Tarraco
  • Suzuki: Jimmy
  • Toyota: GT86 e Land Cruiser
  • Volkswagen:  Tiguan, Tiguan Allspace, Touareg, Multivan
  • Volvo: S90, V60, V60 Cross Country, V90, XC40, XC60 e XC90

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