La guida

Bonus mobili ed elettrodomestici: cos’è, requisiti e domanda

Il bonus mobili è un’agevolazione che consente di ottenere il rimborso della metà della spesa sostenuta per l’acquisto di arredi per edifici sottoposti a opere di restauro: vediamo i dettagli

Pubblicato il 13 Apr 2022

Nicoletta Pisanu

Giornalista professionista, redazione AgendaDigitale.eu

bonus mobili

Un sostegno per i cittadini che ristrutturano casa e devono occuparsi anche dell’arredamento: il bonus mobili ed elettrodomestici è la misura prevista dal Governo che garantisce un credito d’imposta per l’acquisto di mobilio ed elettrodomestici effettuato in seguito ai lavori edili. Il bonus si inserisce nella serie di misure previste per la ristrutturazione e l’efficientamento energetico degli edifici, come il Super ecobonus 110% stabilito con il Decreto Rilancio. Per chiarire ogni aspetto relativo al bonus mobili, l’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione anche una guida completa. Vediamo quali sono le indicazioni principali. Per l’anno 2021, il tetto di spesa previsto per la quantificazione della detrazione era di sedicimila euro, ma a fine ottobre con l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri della manovra 2022, il tetto passa a cinquemila euro.

Il bonus mobili è stato riconfermato anche per il 2022: la bozza di Legge di bilancio 2022 inizialmente prevedeva una riduzione del tetto a 5.000 ma a fine dicembre 2021 il limite è stato alzato a 10.000, sempre in relazione a una pratica di ristrutturazione edile. Il tetto sarà di 5.000 euro per gli anni 2023 e 2024.

Cos’è il bonus mobili 

Il bonus mobili consiste in una detrazione Irpef pari al 50% di cui si può usufruire per acquistare mobili ed elettrodomestici (purché la classe energetica di questi strumenti non sia inferiore ad A+). È possibile ottenerla se si indicano le spese fatte per i mobili e gli elettrodomestici (per approfondimenti sul tema, si rimanda al bonus elettrodomestici) nella dichiarazione dei redditi, sia con modello 730 che modello Redditi persone fisiche. Gli acquisti devono servire per l’arredo di un edificio sopposto a lavori svolti appositamente per ristrutturarlo.

Questa particolare agevolazione è stata prorogata per tutto quest’anno dalla Legge di bilancio. Dunque, gli acquisti di mobilio ed elettrodomestici se relativi a edifici sottoposti a restauro a partire dal primo gennaio 2019, possono essere effettuati nel corso del 2020, l’ammontare totale per il calcolo della detrazione nel 2020 non doveva superare i diecimila euro. Per quanto riguarda le spese sostenute per l’arredamento nel corso del 2019 invece, la ristrutturazione deve essere cominciata non prima del primo gennaio 2018. Non ci sono vincoli di tempo tra l’avvio dei lavori e l’acquisto dei mobili per poter usufruire dell’agevolazione, basta rispettare il termine della fine dell’anno.

Può usufruire del bonus mobili solo il contribuente che ha sostenuto le spese per la ristrutturazione. L’Agenzia delle entrate nella sua guida presenta un esempio chiaro: in caso di due coniugi, se uno ha pagato i lavori edili e l’altro l’arredo, nessuno dei due potrà avere accesso alla detrazione. L’Agenzia delle entrate precisa che si può sfruttare il bonus per arredare un ambiente differente da quello oggetto di ristrutturazione, purché nello stesso edificio. Da sottolineare che il bonus mobili vale anche per oggetti comprati all’estero, se ovviamente si rispettano tutte le regole indicate per ottenere la detrazione. Vediamo quali sono.

Bonus mobili ed elettrodomestici 2022, cosa cambia

Inizialmente la bozza di Legge di bilancio 2022 prevedeva la proroga fino al 2024 del bonus mobili, con tetto di spesa entro 5.000 euro e detrazione del 50%, a fine dicembre il tetto è stato alzato a 10.000 euro per l’anno 2022, successivamente il tetto sarà 5.000 euro per gli anni 2023 e 2024.

Quanto viene rimborsato con il bonus mobili

Come anticipato, il bonus consiste in una detrazione di metà della spesa sostenuta (cioè del 50%), calcolandola sull’importo dell’acquisto fino a un massimo di 10.000 euro. In caso di cessione dell’edificio oggetto degli interventi di ristrutturazione, non è possibile cedere anche il beneficio di usufruire del bonus mobili. Lo stesso in caso di morte del contribuente avente diritto, non ci sarà trasferimento agli eredi.

Quante volte si può utilizzare il bonus mobili

È possibile che un singolo contribuente usufruisca più volte del bonus mobili. Lo si può infatti sfruttare per più immobili. I lavori di ristrutturazione contemplati per usufruire della detrazione, possono infatti riguardare anche più unità immobiliari, in questo caso il tetto di 10.000 euro è relativo a ogni unità singola in cui sono stati svolti i lavori di ristrutturazione.

I singoli abitanti di un condominio in caso di opere per ristrutturare le parti comuni del loro palazzo, possono detrarre i costi degli arredi acquistati per quelle stesse parti comuni. Non possono invece detrarre le spese dell’acquisto di mobilio o elettrodomestici per la loro personale abitazione.

Come ottenere il bonus mobili 2020: cosa serve e requisiti

Per ottenere il bonus mobili, è fondamentale:

  • che gli acquisti di mobili ed elettrodomestici siano stati effettuati unicamente dopo la data di inizio dei lavori.
  • che il pagamento del mobilio sia effettuato tramite bonifico o pagamento elettronico con bancomat o carta di credito. Il pagamento con assegni o contanti non è valido per ottenere il bonus mobili. Non è indispensabile pagare tutto in una volta sola: il bonus mobili è disponibile anche se si adopera per l’acquisto un finanziamento a rate, ma solo se la finanziaria che eroga le somme paghi attraverso bonifico o carta, cioè i mezzi indicati per il pagamento degli utenti. Inoltre, l’acquirente che si avvale del finanziamento deve disporre della ricevuta del pagamento (una copia del documento).

Bonus mobili documenti

Per attestare l’inizio dei lavori in data antecedente all’acquisto dell’arredamento, bisogna provare la data di avvio dell’iter fornendo:

  • Documenti che attestino il via libera da parte delle autorità amministrative,
  • Documenti relativi a comunicazioni previste dalla legge in materia di lavori edili,
  • La comunicazione all’Asl di riferimento in cui si indica quando iniziano i lavori,
  • Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.

Per quanto riguarda invece l’acquisto vero e proprio di mobili ed elettrodomestici bisogna disporre dei seguenti documenti:

  • Ricevuta del pagamento (per esempio il documento che attesta l’invio del bonifico o che confermi la transazione in caso si sia pagato con carta, oppure la prova dell’addebito della cifra spesa sul proprio conto),
  • Fattura o scontrino: entrambi devono indicare come spiega l’Agenzia delle entrate la natura, la quantità e anche la qualità degli oggetti comprati. Lo scontrino deve riportare anche il codice fiscale di chi compie l’acquisto.

Cosa si può acquistare (e cosa no)

La detrazione prevista dal bonus mobili è fruibile per l’acquisto di:

  • Mobilio nuovo (tavoli, sedie, letti, libreria, armadio e così via, compresi materassi e lampade)
  • Elettrodomestici nuovi di grandi dimensioni (come il frigorifero), purché non abbiano classe energetica inferiore ad A+ oppure ad A se si tratta di un forno o di una lavasciugatrice.
  • Le spese su cui calcolare la detrazione possono comprendere anche i costi di trasporto e del servizio di montaggio dei mobili. Per rendere possibile ciò, è necessario pagare anche questi servizi con le modalità previste per fruire del bonus mobili (bancomat, carta, bonifico).

La detrazione non vale invece per:

  • Pavimenti (piastrelle e parquet)
  • Porte
  • Tende

I lavori per ottenere l’agevolazione

In generale, gli interventi di ristrutturazione o ricostruzione che possono garantire di usufruire del bonus mobili sono:

  • Manutenzione straordinaria e restauro in singole unità abitative
  • Manutenzione staordinaria, ordinaria e ristrutturazione di parti comuni in condomini
  • Restauro o ricostruzione di un edificio abitativo che ha subito danni in seguito a calamità in caso di dichiarazione dello stato d’emergenza da parte delle autorità
  • Restauro o ristrutturazione di immobili svolto da imprese che li venderanno entro il termine di diciotto mesi.

La manutenzione ordinaria degli appartamenti (per esempio i lavori di tinteggiatura delle pareti) non rientra nelle opere che consentono di ottenere il bonus mobili. Allo stesso modo, da chiarire che non sono previsti i lavori ai box auto tra gli interventi di ristrutturazione che consentono l’accesso al bonus.

Per quali mini lavori in casa è possibile utilizzare il bonus mobili

Non è indispensabile svolgere grandi opere edili per poter usufruire del bonu mobili. Al contrario sono previsti anche “mini lavori” tra le ristrutturazioni che consentono di accedere all’agevolazione. Questi, per esempio sono:

  • Il cambio degli infissi
  • Rifare l’impianto elettrico o installare un pannello solare fotovoltaico
  • Cambiare la caldaia o lo scaldabagno
  • Costruire un bagno o rifare le tubature di un servizio già presente

Da sottolineare che il bonus mobili non può essere cumulato al superbonus 110%: per cui se per alcuni lavori come per esempio la sostituzione degli infissi si vuole accedere all’ecobonus, è importante sapere che non si potrà usufruire del bonus mobili. Per ulteriori approfondimenti sugli interventi agevolabili con il superbonus 110%, misura prevista dal Governo per incentivare la ripartenza dell’edilizia e degli appalti, rimandiamo alla nostra guida dedicata al tema.

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