Linee guida agid

Accessibilità dei siti web delle scuole: stato dell’arte e criticità

Le pubbliche amministrazioni, istituzioni scolastiche comprese, devono effettuare le verifiche, al fine di valutare lo stato di conformità dei loro siti alle linee guida Agid sull’accessibilità degli strumenti informatici. Una fotografia della situazione attuale e dei problemi da affrontare

Pubblicato il 02 Ott 2020

Antonio Guadagno

Ingegnere, consulente informatico, docente, formatore

scuola dad didattica a distanza

Anche i siti web delle scuole devono conformarsi agli obblighi di accessibilità introdotti dal Decreto legislativo n. 106 del 10 agosto 2018, che ha recepito la Direttiva UE 2016/2102, e aggiornato e modificato la Legge 4/2004 (nota come legge Stanca), al fine di migliorare l’accessibilità dei siti web e delle applicazioni mobili delle amministrazioni pubbliche.

Facciamo il punto sulla situazione nelle istituzioni scolastiche e le criticità che queste ultime devono affrontare nell’ambito delle procedure di verifica di conformità da attuare in seguito all’emanazione delle Linee guida Agid.

La Dichiarazione di accessibilità

A fine 2019 e in vigore dal 10 gennaio 2020, l’AgID ha emanato, le “Linee guida sull’accessibilità degli strumenti informatici”. Le Linee Guida si applicano:

  • a decorrere dal 23 settembre 2019 per i siti web pubblicati dopo il 23 settembre 2018;
  • a decorrere dal 23 settembre 2020 per i siti web pubblicati prima del 23 settembre 2018;
  • a decorrere dal 23 giugno 2021 per le applicazioni mobili.

Le pubbliche amministrazioni, istituzioni scolastiche comprese, dovranno quindi effettuare le opportune verifiche, al fine di valutarne lo stato di conformità (Conforme, Parzialmente Conforme o Non Conforme) e conseguentemente, compilare e pubblicare una Dichiarazione di Accessibilità tramite la procedura online resa disponibile da AgID.
Il responsabile del processo di pubblicazione è il Responsabile della transizione al digitale (RTD), ai sensi dell’art. 17-comma 1, lettera d) del Codice dell’Amministrazione Digitale.

Ulteriore obbligo per le PA è quello di prevedere un Meccanismo di feedback, che può essere una mail o un form online, attraverso il quale il cittadino utente può notificare direttamente all’amministrazione eventuali difetti di conformità.

Con la pubblicazione della Dichiarazione, la PA riceve il relativo link che espone alla voce “Dichiarazione di accessibilità”, nel footer per i siti web e nell’apposita sezione dello store relativamente alle APP mobili.
L’esposizione online della Dichiarazione è verificata da AgID attraverso un sistema automatico, che conclude il processo di pubblicazione.

Una volta pubblicata la prima Dichiarazione, entro il 23 settembre di ogni anno, AgID riesamina e valida l’esattezza delle informazioni contenute nella stessa; pertanto, la validità della dichiarazione va dal 24 settembre dell’anno in cui viene effettuata al 23 settembre dell’anno successivo.

AGID

L’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) è l’agenzia tecnica della Presidenza del Consiglio che ha il compito di garantire la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda digitale italiana e contribuire alla diffusione dell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, favorendo l’innovazione e la crescita economica.

In particolare, elabora indirizzi, regole tecniche e linee guida al fine di promuovere e favorire la diffusione dell’accessibilità degli strumenti informatici all’interno della pubblica amministrazione in relazione alle disposizioni della normativa vigente. Si ricorda che per accessibilità si intende la capacità dei sistemi informatici di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari.

La situazione nelle Istituzioni scolastiche

Nel caso specifico delle Istituzioni scolastiche, il RTD delle scuole coincide con il RTD del Ministero dell’Istruzione, per cui la procedura può essere gestita direttamente dai Dirigenti Scolastici o da un proprio delegato.Questo, forse, è l’unico vantaggio di tale vicenda, considerando anche la tempistica e il periodo che coincide con una fase di superlavoro per tutto il personale.

Gli animatori digitali, con l’ausilio del team per l’animazione digitale, e i referenti del sito web si sono subito messi all’opera una volta che il Ministero dell’Istruzione, il 14 settembre 2020, ha diramato la Nota AOODGCASIS 2299 con oggetto “Istruzioni per la compilazione della Dichiarazione di Accessibilità per i siti web delle Istituzioni scolastiche”.

Si consideri, però, che una prima svolta in termini di accessibilità e usabilità è avvenuta con la pubblicazione, da parte dell’AgID, della Determinazione N. 36/2018, con la quale tutte le scuole italiane di ogni ordine e grado, statali e non statali, hanno dovuto provvedere a registrare il loro nome al dominio .edu.it.
Tale incombenza ha smosso la rigidità di molte scuole che, nell’adeguarsi alla normativa, hanno provveduto anche a un restyling dei siti scolastici. Alcuni istituti si sono affidati a pacchetti preconfezionati offerti in genere dalle società che gestivano il registro elettronico; la maggior parte ha utilizzato uno standard di Designers Italia, una sinergia tra il Dipartimento per la Trasformazione Digitale e AgID, per la creazione di un vero e proprio design system della pubblica amministrazione (si veda a tale proposito l’uniformità degli stili dei siti delle PA).

I problemi da affrontare

Da una generale analisi sono emerse fondamentalmente due criticità.

  1. La prima, che non dipende direttamente dalle scuole, riguarda il tema (ovvero struttura e layout) scelto: anche quello proposto da Designers Italia porta con sé alcuni errori; è sufficiente fare un test al sito del MIUR o di qualsiasi amministrazione centrale che utilizzi tale standard per verificare alcune incongruenze.
  2. La seconda, a carico del personale interno coinvolto nell’inserimento di news e circolari, si riferisce alla tipologia e alla qualità dei file allegati: molti di essi, soprattutto nel formato PDF, risultano scannerizzati da un originale cartaceo e quindi non possono essere considerati completamente accessibili.

Di conseguenza, anche da un riscontro empirico risultante da varie discussioni su svariati gruppi Facebook specifici, la gran parte dei siti web risulta essere solo parzialmente conforme non essendo rispettate tutte le prescrizioni della norma o della specifica tecnica.

Ciò significa che, soprattutto per il precedente punto 2, dovranno essere adottate le misure necessarie, in termini di formazione e consapevolezza, per raggiungere la piena conformità per arrivare a un content design (progettazione dei contenuti) fruibili senza discriminazioni.
Si potranno così offrire a famiglie, studenti e al territorio afferente un’esperienza digitale allineata alle best practice e agli obiettivi del piano scuola digitale.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati