le proposte

Le startup dopo il covid: opportunità e nuovi trend per l’ecosistema innovazione

Questa crisi si può trasformare in un’opportunità di rilancio per l’Italia, ponendo al centro dell’agenda il tema giovani e innovazione. Ecco in che modo le soluzioni proposte dall’ecosistema delle startup italiane hanno contribuito a rispondere all’emergenza sanitarie e su cosa puntare nella fase di ripartenza

Pubblicato il 06 Ott 2020

Gabriele Ferrieri

Presidente ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori

ricerca e sviluppo - startup

Lanciare un’impresa innovativa rappresenta una sfida imprenditoriale complessa già di per sé, ma la crisi economica dovuta al coronavirus ha portato ad una situazione ancora più complessa per le oltre 11mila startup italiane.

Molti sono stati i provvedimenti presi con l’ottica di rilanciare l’ecosistema economico, anche cercando di sostenere tutto il comparto delle startup che rappresenta un grande valore per il Paese sotto il profilo scientifico e tecnologico. Ma molte sono state anche le soluzioni lanciate da aziende innovative per rispondere all’emergenza con soluzioni d’avanguardia. Partiamo proprio da alcuni esempi concreti.

La risposta delle startup all’emergenza sanitaria

Partendo proprio dal mondo innovazione, sono arrivate diverse soluzioni nel periodo covid e post-covid con progettualità concrete per rispondere alla situazione di gravità con cui il Paese ancora oggi sta facendo i conti.

Alcuni dei casi di maggior interesse sono ad esempio Omp Engineering fornitrice di soluzioni “life support systems” e “solution provider” per l’esercito, che ha aiutato a trasportare persone affette da coronavirus in assoluta sicurezza grazie al sistema A.T.Isol., una barella “bioingegnerizzata” che consente di trasportare malati affetti da patologie contagiose senza che i sanitari (o militari) mettano a repentaglio la loro vita. Idrobase, invece, si è resa protagonista di una scoperta che ha consentito la sanificazione integrale degli ambienti in maniera semplice e veloce, utilizzando un generatore di elettroni in grado di eliminare il 95% dei virus e degli agenti patogeni presenti negli ambienti.

Tecnologie e soluzioni d’avanguardia ad alto valore tecnologico si stanno dimostrando un prezioso alleato a tutti gli operatori impegnati sul campo a sostenere la popolazione nelle aree colpite dalla pandemia. Così come la ricerca scientifica e tecnologica che parte proprio dall’innovazione in particolare nel life sciences per la ricerca di un vaccino contro il coronavirus. Ad esempio, la multinazionale italiana della diagnostica in vitro DiaSorin, ha completato gli studi per supportare l’approvazione nell’Ue e negli Stati Uniti di un innovativo test molecolare per l’identificazione rapida del nuovo COVID-19.

L’utilizzo e la sperimentazione delle nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale, realtà aumentata, 3D printing, robotica e nanotecnologia, ridisegnando la maggior parte dei processi gestionali della sanità, potrebbe rappresentare una nuova frontiera che, grazie ad investimenti di capitale sia pubblico che privato sarebbe in grado, grazie proprio all’innovazione, di fornire nuove soluzioni per la salute e il benessere della comunità. In particolare, un incremento della robotica potrebbe essere utile nei reparti ospedalieri dove vengono trattati i pazienti affetti da Covid-19, per evitare che medici e sanitari siano esposti al rischio del contagio. Grandi aspettative vengono riposte anche nell’AI al servizio della ricerca, di cure e nello sviluppo di un vaccino.

Il progetto Officina dell’Innovazione

E per sostenere tutti i territori, intercettando i nuovi trend per la valorizzazione e il rilancio dell’ecosistema innovazione, di particolare interesse risulta essere il piano di investimenti promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico in cooperazione con il Ministero dell’Università e della Ricerca presieduto da Gaetano Manfredi e dal Presidente dell’Ente Nazionale del Microcredito Mario Baccini. Investimenti mirati a supportare e rafforzare le attività produttive che hanno subito forti perdite di fatturato durante questa emergenza attraverso un quadro omogeneo di interventi. Il progetto, denominato Officina dell’Innovazione, punta a supportare lo sviluppo di progetti e startup fortemente innovative operanti in diversi settori dalle costruzioni al biomedicale, fino all’ agroalimentare il turismo, attività finanziarie e assicurative. Tra gli obiettivi primari ci sono anche la ristrutturazione del finanziamento degli spin off universitari e il rafforzamento dei processi di trasferimento tecnologico.

L’innovazione nel settore didattico

E se la formazione digitale e il sostegno ai giovani resta una delle maggiori priorità nell’ottica di supportare l’imprenditoria di stampo innovativo, forte è la richiesta di innovazione anche nel settore didattico. Questa esperienza legata al covid infatti fa riflettere sull’importanza delle nuove metodologie educative, sempre decantate ma poco applicate nella quotidianità del fare scuola a causa di costi e resistenze degli insegnanti e delle famiglie. L’obiettivo è quindi riuscire a comprenderne in pieno le potenzialità e fare in modo di utilizzarle sempre e non solo durante le emergenze, magari mescolandole alle forme di educazione tradizionale, assicurando così agli studenti continuità nei loro percorsi di studio.

Questa crisi si può trasformare in un’opportunità di rilancio per l’Italia, ponendo al centro dell’agenda il tema giovani e innovazione. Occorre pertanto contrastare la povertà educativa delle nuove generazioni in una nuova alfabetizzazione digitale, investire nell’innovazione e nelle imprese come punti di riferimenti del tessuto economico italiano e portare avanti un processo di sburocratizzazione e semplificazione della pubblica amministrazione, attraverso un cambio di paradigma all’insegna della trasformazione digitale.

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