la piattaforma

eTwinning, risorse per la didattica a distanza e la mobilità virtuale: cos’è e come funziona

La piattaforma eTwinning fornisce un importante supporto ai docenti per la didattica a distanza e nella progettazione di scambi, ancora in modalità virtuale causa pandemia, nell’ambito del progetto Erasmus. Ecco come nasce, chi aderisce, cosa offre e come funziona

Pubblicato il 16 Feb 2021

Carmelina Maurizio

Università degli Studi di Torino

etwinning

Durante il periodo della pandemia, eTwinning si è rivelata una risorsa importante per sostenere le scuole e in particolare i docenti, che hanno trovato nel portale risorse importanti. Si tratta innanzitutto di strumenti espliciti per la didattica distanza, infatti per esempio sul portale italiano di eTwinning si trovano documenti e materiali per gli insegnanti, come un ebook, la registrazione dei webinar formativi, e l’archivio di buone pratiche #etwinningnonsiferma, con le esperienze condivise dai tanti docenti che le hanno svolte durante la prima fase della pandemia.

Nello stesso tempo, per tutti coloro che intendono, anche in tempo di restrizioni e limitazione alla mobilità, progettare scambi nell’ambito del programma Erasmus plus, sarà possibile convertire le mobilità effettive in mobilità virtuali, proprio utilizzando la piattaforma come un luogo di incontri e gemellaggi.

Cos’è eTwinning

Nata nel 2005 su iniziativa della Commissione Europea eTwinning è oggi la più grande community europea di insegnanti, con oltre 850.000 docenti da tutta Europa, di cui circa 80.000 in Italia, oltre 210.000 scuole e più di 110.000 progetti realizzati. Tutte le azioni che è possibile fare attraverso i gemellaggi elettronici si attuano attraverso una piattaforma informatica, che coinvolge i docenti facendoli conoscere e collaborare in modo semplice e intuitivo. Ci si può iscrivere attraverso il portale ufficiale nelle lingue di ciascuno dei paesi aderenti ed è aperta a tutti i docenti, i dirigenti scolastici, i bibliotecari, gli assistenti di lingua e anche docenti in servizio presso Centri di Formazione Professionale (CFP) che prevedono corsi della durata di almeno tre anni aperti a discenti in obbligo scolastico. Possono registrarsi docenti di qualsiasi materia e con qualsiasi livello di competenze TIC e linguistiche, anche in servizio con incarico temporaneo, e non esiste un limite di iscritti per ciascuna scuola. Al momento non può registrarsi invece il personale delle scuole non paritarie, delle università e delle società private, dei corsi serali e dei centri per l’istruzione degli adulti (CPIA).

La piattaforma mette in contatto scuole da 36 paesi europei, di cui 27 sono gli Stati membri dell’Unione Europea, a cui si aggiungono Albania, Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord, Liechtenstein, Islanda, Norvegia, Regno Unito, Serbia e Turchia. Nel 2012 è stato creato eTwinning plus, che ha esteso l’azione ad altri otto paesi confinanti con l’Unione Europea: Armenia, Azerbaijan, Georgia, Moldavia, Ucraina, Tunisia, Giordania e Libano.

Il coordinamento europeo

Tutte le attività sono coordinate da centralmente da Bruxelles da European Schoolnet (EUN), la rete di 34 ministeri europei dell’istruzione, con sede in Belgio, organizzazione no-profit, che ha l’obiettivo di portare l’innovazione nell’insegnamento e nell’apprendimento, coinvolgendo Ministeri dell’Istruzione, scuole, insegnanti, ricercatori e partner industriali, sostenendoli nella trasformazione dei processi educativi per le società digitalizzate del 21° secolo. Nella sua mission EUN, fin dalla sua fondazione nel 1997, aiuta le scuole a diventare efficaci nell’uso pedagogico della tecnologia, dotando sia gli insegnanti che gli alunni delle competenze necessarie per raggiungere gli obiettivi della società digitale. Presso EUN ha sede l’Unità Europea eTwinning o Central Support Service (CSS), che ha lo scopo di garantire il corretto svolgimento delle attività di eTwinning, in particolare lo sviluppo, mantenimento e aggiornamento della piattaforma e del coordinamento delle varie Unità nazionali presenti nei Paesi aderenti all’azione. Queste hanno il compito di garantire l’informazione, la promozione e il monitoraggio dell’azione nel proprio Paese, oltre a fornire servizi di formazione e supporto ai docenti.

L’unità italiana di eTwinning

In Italia l’Unità nazionale eTwinning (NSS) ha sede a Firenze ed è istituita all’interno dell’Agenzia nazionale Erasmus+ Indire, l’Istituto Nazionale di Documentazione Innovazione e Ricerca Educativa. L’Unità italiana lavora in raccordo costante con la rete delle altre Unità nazionali e con l’Unità europea (CSS), responsabile dell’aggiornamento della piattaforma web e dei suoi strumenti. Si occupa inoltre dell’ideazione e la gestione di attività di promozione e informazione per la diffusione dell’azione a livello nazionale, oltre a prevedere attività costanti di supporto e formazione ai docenti italiani iscritti alla piattaforma, anche attraverso la collaborazione con i Referenti eTwinning, presenti in ogni Ufficio Scolastico Regionale.

Contribuiscono allo sviluppo di tutte le azioni gli Ambasciatori eTwinning, che in Italia è una rete di circa 200 docenti esperti, che supportano le attività dell’Unità nazionale eTwinning, in ottica di orientamento e promozione dell’azione a livello locale.

Come funziona la piattaforma

Sin dalla sua nascita la piattaforma è stata uno strumento di supporto per la creazione di progetti in ambito europeo, è infatti parte degli elementi di valutazione del Piano di Sviluppo Europeo della scuola nel Programma Erasmus plus. Non solo nel campo della progettazione, eTwinning è diventata nel tempo una risorsa per le scuole e i docenti, infatti al suo interno vi sono diversi spazi, attraverso i quali si possono incontrare classi con le quali collaborare, trovare partner per futuri progetti, si fornisce a insegnanti e alunni uno spazio di lavoro, progettato nel rispetto dell’internet safety per consentirne l’uso sicuro, i quali si incontreranno sulla piattaforma per costruire percorsi di attività didattiche online, che saranno archiviate tra le buone pratiche condivise e disponibili per tutti, attraverso twinSpace.

Nello spazio LearningLab si possono seguire brevi corsi di formazione e in Selfteaching Materials si trova un vero e proprio minicorso per diventare esperti etwinner, tutto in modo flessibile, gratuito e rigorosamente online.

_______________________________________________________________________________

Riferimenti

https://etwinning.indire.it/ è il portale della sezione italiana della community, dove è possibile trovare informazioni aggiornate, registrarsi e avere supporto

http://www.eun.org/ è il portale di EUN europea, che gestisce la piattaforma eTwinning

http://www.indire.it/wp-content/uploads/2015/08/Erasmus-eTwinning-LOW.pdf presentazione di eTwinning in breve

https://etwinning.indire.it/sos-didattica-a-distanza/ sito dedicato a risorse e materiali utili per la DAD

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati