LE E-AGENDE DEI COMUNI

Bari si dà due anni per digitalizzare PA e servizi

L’Agenda digitale del Comune è ricca di azioni. Ma il direttore Ict e Teccnologie Antonio Cantatore avverte: “L’equazione digitale=risparmio non è la ricetta chiave. L’innovazione va portata avanti e non declinata al risparmio”

Pubblicato il 26 Giu 2014

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Il cittadino al centro, l’efficacia del dipendente, la disponibilità di informazioni, l’accessibilità sempre e ovunque: sono queste le quattro direttrici dell’Agenda digitale 2013-2015 del Comune di Bari. “Le iniziative puntano alla semplificazione della vita amministrativa del cittadino e delle modalità di accesso ai servizi, a offrire alla forza lavoro del Comune strumenti in grado di svolgere il lavoro in maniera più efficace ed efficiente, fornire a cittadini, organizzazioni esterne e dipendenti strumenti e standard che facilitano l’accesso e la condivisione di informazioni in maniera trasparente e rendere disponibile l’accesso ai servizi e alle applicazioni in ogni luogo e da ogni dispositivo”, spiega ad Agendadigitale.eu, Antonio Cantatore, direttore Ripartizione Innovazione Tecnologica, Sistemi Informativi e Tlc del Comune di Bari.

Alla luce delle quattro direttrici, sono stati individuati alcuni obiettivi strategici trasversali, da svilupparsi nel triennio fra cui la realizzazione di un repository documentale centralizzato “passo obbligato per garantire il rispetto delle norme, offrire un elevato standard di sicurezza e resilienza, facilitare la condivisione”, e una maggiore integrazione tra sistemi dipartimentali “secondo gli schemi della cooperazione applicativa, offrendo agli utenti la possibilità di accedere alle informazioni residenti in altri sistemi con funzionalità proprie del sistema che si sta utilizzando”. Ma la vera sfida sarà la completa dematerializzazione dei processi: “In alcuni casi i passaggi di firma e trasferimento dei documenti tra le varie ripartizioni richiedono il passaggio dal digitale al cartaceo – spiega Cantatore-. E un altro aspetto critico è la difficoltà oggettiva della lettura di documenti in formato elettronico sui monitor attualmente a disposizione del personale. Un limite di usabilità viene aggirato spesso stampando il documento per il solo fine di lettura. Questi comportamenti oltre a determinare mancati risparmi nel consumo di carta, rallentano notevolmente l’esecuzione dei processi”. Ma per portare avanti la partita bisognerà investire nella formazione “avviando iniziative per il completamento dell’alfabetizzazione informatica di tutti i dipendenti comunali utenti di computer e prevedendo anche percorsi formativi specifici per i referenti informatici delle varie strutture”. Ad oggi sono circa 400 i dipendenti dotati di “patentino” Ecld “che ha comportato una riduzione del 15% delle richieste di assistenza, con un conseguente aumento del livello di efficacia lavorativa”, puntualizza il direttore.

La città di Bari punta molto anche su una maggiore offerta di servizi online: “Ad oggi il Comune offre un numero limitato di servizi online alla cittadinanza, in attesa dei risultati del progetto di e-government di Area Vasta metropolitana, appena avviato. Alcuni servizi a maggiore impatto sono quelli relativi alle pratiche edilizie, alla gestione di interventi per l’edilizia popolare, ai servizi demografici per l’autocertificazione, all’iscrizione scolastica e al pagamento di tasse e tributi”. La realizzazione del sistema di e-gov di Area Vasta è uno degli obiettivi 2014: “Il progetto si connota come il più avanzato funzionalmente tra tutte le aree vaste pugliesi, con un budget di circa 2.7 milioni di euro per un arco di sviluppo temporale di 24 mesi e mira a rendere disponibili alle amministrazioni elementi funzionali quali protocollo informatico, Pec, firma digitale, gestione documentale. “E il progetto prevede la costituzione di un centro servizi, in modalità di cloud privato, atto ad ospitare soluzioni a riuso per sportello anagrafe, edilizia, attività produttive, tributi”, aggiunge Cantatore. Nel 2014 proseguirà lo sviluppo di app per ambienti Android e IoS per erogare alla cittadinanza servizi in mobilità.

Grande attenzione anche a open source e open data: “L’amministrazione comunale ha già adottato soluzioni open source in vari ambiti e nel corso del 2014 sono già programmate attività di sperimentazione su alcuni settori dell’amministrazione, per verificare e sperimentare le alternative di tipo open sui client desktop”. Sul fronte infrastrutture “il Comune conserva un ruolo di osservatore e sollecitatore dei vari carrier Tlc per evitare che vi siano zone cittadine non raggiunte da connessioni almeno Adsl. Va detto che complessivamente la situazione infrastrutturale di Bari è molto positiva, con una copertura elevata di larga banda, su una dorsale capillare, almeno nel centro cittadino, in fibra ottica, sulla quale è stata già completata la copertura cittadina in Ngn da parte di Telecom Italia e Fastweb. A questi si aggiunge la presenza alquanto capillare di Linkem, su tecnologia Wimax. Bari è anche già coperta dalla tecnologia mobile Lte, per il 99% del territorio outdoor (79% indoor)”.

Cantatore ci tiene infine a “smentire” l’equazione digitale=risparmio. “Digitalizzare è un investimento, sanissimo nella misura in cui – di norma- porta un ritorno in termini di semplificazione e ottimizzazione dei processi, ma resta pur sempre un investimento. Ossia digitalizzare costa, e digitalizzare al risparmio non è un buon investimento. Questo non sempre è compreso, a cominciare dal legislatore che, sempre più spesso, legifera stratificando norme su norme che impongono la digitalizzazione della PA, tuttavia concludendo in genere con una piccola clausola finale, del tipo: “quanto innanzi si fa senza costi aggiuntivi per la Pubblica Amministrazione”. Questo approccio non è sano, né applicabile.

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