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Agenda digitale Regione Basilicata: “Questi i nostri pilastri per il cambiamento”

Ecco come la Basilicata ha sfruttato il digitale come leva di cambiamento, usando la banda ultralarga per creare e connettere comunità intelligenti e puntando sulla fornitura delle identità digitali, la trasparenza e la condivisione dei dati pubblici, la scuola digitale

Pubblicato il 19 Giu 2018

Roberto Cifarelli

Assessore Attività Produttive, Regione Basilicata

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Se c’è un tempo in cui cavalcare l’onda e portare all’avanguardia regioni che scontano un ritardo storico, soprattutto infrastrutturale, il tempo è quello del digitale. La Regione Basilicata lo ha capito abbastanza presto e ha pienamente sfruttato l’opportunità per fare del digitale una leva per il cambiamento, non solo nella rapida costruzione di autostrade digitali ma anche nell’utilizzo delle nuove comunicazioni per creare e connettere “comunità intelligenti”. La copertura a banda ultralarga, l’importanza data alla fornitura delle identità digitali, la trasparenza e la condivisione dei dati pubblici, i risultati ottenuti nell’educazione con “La Scuola Digitale Lucana- Distretto 2.0”, un vasto orizzonte di e-government e altri obiettivi raggiunti dall’Agenda Digitale regionale si può dire che abbiano fatto della Basilicata una “Smart Basilicata”.

Basilicata a tutta banda

La Regione Basilicata, già all’avanguardia in Italia sul fronte dei collegamenti broadband e sull’erogazione di prestazioni innovative ai cittadini, con l’offerta della banda larga ha superato il classico digital divide di prima generazione, ma non si ferma e passa alla banda ultralarga.

E’ ormai completato il fondamentale intervento infrastrutturale per fornire la banda ultralarga. Il programma di posa della fibra ottica ha coinvolto 64 comuni lucani. Sono state cablate da TIM oltre 170 mila unità immobiliari, con collegamenti fino a 200 Mbps al secondo, per un bacino di circa 330mila abitanti e 600 edifici pubblici – tra cui sedi della Pubblica Amministrazione centrale e locale e delle Forze Armate, istituti scolastici e uffici della Pubblica Istruzione, ospedali e strutture sanitarie – tutti abilitati con connessioni fino a 1000 Mbps.

TIM, aggiudicataria del bando indetto da Infratel per la Regione Basilicata, ha realizzato gli interventi infrastrutturali nei comuni interessati.

La realizzazione di questo progetto, insieme al piano di sviluppo della rete NGAN (Next Generation Access Network) che TIM sta implementando in autonomia e con propri investimenti, ha consentito di raggiungere complessivamente il 73% del territorio regionale e l’80% già a fine 2017. Con l’aggiudicazione del terzo e ultimo lotto a Open Fiber, entro la fine del 2018 la Regione si propone di portare la banda ultralarga ai restanti comuni della Basilicata, alle restanti aree industriali e distretti produttivi.

Sul fronte della sicurezza la Regione Basilicata ha avviato un processo di razionalizzazione e consolidamento del proprio Data Center , al fine di prevenire nuovi scenari di rischio e garantire una efficace linea di interventi tesi ad assicurare Continuità Operativa e Disaster Recovery dei sistemi informativi di tutte le Pubbliche Amministrazioni presenti sul territorio regionale.

L’intero patrimonio informativo della regione convergerà sulla propria infrastruttura telematica, facilitando l’erogazione dei servizi a cittadini e imprese. Un primo gruppo di 30 comuni è già stato coinvolto all’interno di attività di supporto per la redazione dello Studio di Fattibilità Tecnica in merito ai servizi di Backup Remoto e Disaster Recovery. Dopo il parere rilasciato dall’Agenzia per l’Italia Digitale si procederà all’implementazione della soluzione tecnica proposta, generando, forse, un modello di riferimento.

Identità digitali

Sono stati distribuiti ai cittadini lucani 45.000 kit di dispositivi “Carta Nazionale dei Servizi/Firma Digitale“. In 4 anni qualunque lucano che ne abbia fatto richiesta ha ottenuto gratuitamente una chiavetta USB, con certificato digitale e autenticazione personale. Incentivare l’utilizzo della firma, strategicamente, è diventato un passaggio cruciale per la sostanziale rivoluzione nell’interazione tra Pubblica Amministrazione e cittadini. La stessa visione si è applicata all’offerta, sempre gratuita, della Posta Elettronica Certificata, di cui la Regione Basilicata è ente gestore.

Sempre in qualità di  Gestore di Identità Digitale (Identity Provider), la Regione ha attivato i primi servizi on-line fruibili tramite SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Questa soluzione d’ultima generazione permette l’accesso a tutti i servizi online della P.A. tramite un’unica Identità Digitale, quindi vengono meno le decine di password, chiavi finora necessarie per accedere ai servizi delle varie amministrazioni.

Dati pubblici e condivisione

Oltre al al portale istituzionale  e a quello dedicato esclusivamente alla fornitura di servizi online, la Regione Basilicata ha sviluppato una piattaforma per la promozione, la valorizzazione  e il riutilizzo dei dati pubblici. Basilicata Open Data, in coerenza col Codice dell’Amministrazione Digitale e delle Linee guida emanate dall’Agenzia per l’Italia Digitale, è lo strumento di confluenza telematica di tutto il patrimonio informativo pubblico lucano. Il portale non vuole assolvere solo alla funzione della trasparenza ma anche alla valorizzazione del dato raccolto e appartenente alla collettività. Uno degli obiettivi, infatti, è far emergere il patrimonio di dati esistenti, renderlo accessibile e descriverne anche le modalità di fruizione. La corretta fruizione dei dati segue una logica per l’integrazione di un’intera architettura orientata ai servizi.

In base ad un’indagine della domanda, che ha indicato il dato geografico come il più richiesto in assoluto, la Regione si è orientata verso una politica di apertura soprattutto in questa direzione.

La democrazia partecipata comincia dalla conoscenza del territorio per poi arrivare al coinvolgimento attivo del Cittadino. Quest’ultimo, infatti, navigando su Basilicata Open Data, può trovare circa 200 set di dati caricati da diverse organizzazioni che si occupano del territorio. I dati vengono caricati dall’Agenzia Lucana di Innovazione e Sviluppo in Agricolura, dall’Agenzia Regionale per la Protenzione dell’Ambiente, dall’Autorità di Bacino, dalla Regione Basilicata e dal Consiglio Regionale. I “gruppi” tematici si dividono in: agricoltura, amministrazione, attività produttive, cultura, istruzione, lavoro, opere pubbliche, salute/sanità, statistiche, territorio e turismo.

Competenze digitali

La sfida della fornitura dei servizi online è stata affrontata con strutture regionali capaci di erogare prenotazioni sanitarie, tributi, pagamenti online, fatturazione elettronica, etc.

Il Centro Servizi Regionale svolge due attività fondamentali: servizi di call center, con interazione diretta col cittadino via telefono, e servizi di supporto ai processi di innovazione e semplificazione amministrativa, con funzioni di back office e l’uso delle nuove tecnologie.

I servizi di call center si orientano soprattutto verso la sanità (di cui la struttura portante è il Centro Unificato di Prenotazione regionale), la formazione e la comunicazione col cittadino. Gli Sportelli del cittadino forniscono assistenza e supporto per i tributi, la semplificazione amministrativa e le informazioni specialistiche per la P.A.

 

Amministrazione digitale

Anche per quanto riguarda l’e-government la Regione Basilicata  sembra avanzare abbastanza celermente. Dopo la messa a disposizione gratuita di una serie di servizi giuridici  destinati alle amministrazioni locali e alle società partecipate, all’attivazione della piattaforma dei pagamenti online, la Regione procede col progetto di Conservazione sostitutiva di documenti e dati clinico-amministrativi del sistema sanitario regionale e della propria amministrazione. La Regione Basilicata ha messo a disposizione il proprio sistema di conservazione sostitutiva per l’archiviazione della documentazione clinica in Diagnostica per Immagini delle Aziende Sanitarie di Potenza e di Matera, dell’Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo di Potenza e dell’Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di Rionero in Vulture.

Comunità intelligenti

Smart Basilicata  è un progetto di integrazione fra le tecnologie preposte all’osservazione della Terra (al suolo, da aereo e da satellite) e quelle dell’informazione/comunicazione.

Smart Basilicata ha tre autostrade preferenziali: la Smart Energy per l’efficienza energetica, le rinnovabili e la sostenibilità; la Smart Mobility per la gestione intelligente dei sistemi di controllo del traffico, sicurezza e monitoraggio delle infrastrutture e, infine, la Smart Culture e Tourism per lo sviluppo di servizi tecnologici avanzati al fine di valorizzare il patrimonio urbano, culturale e paesaggistico.

I 5 cluster strategici

Sono 5 i cluster strategici individuati: i cluster dell’aerespazio e della bioeconomia, già attivi e quelli dell’automotive, dell’industria culturale e dell’energia, in via di attivazione.

Il cluster Aerospazio (www.t3basilicata.com/aerospazio/) nasce da una storica attività aerospaziale e di osservazione della terra dallo spazio da parte della Basilicata, quindi l’aggregazione di aziende e mondo della ricerca ha trovato terreno fertile su cui crescere.

Il cluster Lucano di Bioeconomia (www.clustercollaboration.eu/cluster-organisations/cluster-lucano-di-bioeconomia) ha finalità ben precise: la promozione della bioeconomia nel territorio regionale, favorire lo sviluppo e la competitività delle imprese sulle linee strategiche individuate dalla bioeconomia, incentivare la formazione specialistica e l’occupazione e promuovere il cluster Lucano in contesti nazionali ed internazionali. I temi principali di questo strategico cluster sono la gestione della risorsa idrica, della genomica per una agricoltura sostenibile, di precisione ed integrata, della nutrizione e salute, della chimica verde, dell’ innovazione nel settore agroalimentare.

Il cluster lucano dell’Automotive “Fabbrica Intelligente” si costituisce ufficialmente il 16 novembre del 2017, quando l’assemblea costituente elegge il presidente. L’assemblea è costituita da numerose imprese e vede anche la partecipazione dell’Università di Basilicata, la quale, assieme ad altri enti di ricerca, lavorerà in stretta sinergia col tessuto imprenditoriale.

La nascita di questo cluster rappresenta una mossa significativa della strategia lucana in un settore rilevante non solo per l’economia regionale, basti pensare a Fca e al suo intero indotto, ma per tutta l’Italia.

Il cluster dell’Industria Culturale e Creativa si può dire che ha preso il via con la chiamata di stakeholder nel settore culturale e creativo. I progetti di cooperazione territoriale CRE:HUB (“Policies for Cultural Creative Industries: the hub for innovative regional development”) e ChIMERA (“Innovative cultural and creative clusters in the MED area”, ammesso a finanziamento nell’ambito del Programma Interregionale MED 2014/2020) per i quali è stata già bandita la manifestazione di interesse, sono rivolti a: piccole e medie imprese e/o organizzazioni operanti nel settore culturale e creativo (industria culturale, design, cinema, servizi avanzati per il turismo, servizi avanzati per la comunicazione territoriale); centri di ricerca specializzati nel settore culturale e creativo; agenzie/enti pubblici attivi nel settore dell’innovazione e dei servizi; organizzazioni no profit attive nel settore culturale e creativo. A marzo scorso si sono tenuti i primi due incontri internazionali dedicati ai due progetti, l’uno in Spagna e l’altro in Romania. In questo avvio, una delegazione di funzionari della Regione Basilicata e della società in house Sviluppo Basilicata Spa ha potuto confrontare e scambiare buone pratiche nel settore creativo e culturale.

Scuola digitale

E’ gia partita la seconda fase del progetto “La Scuola Digitale Lucana- Distretto 2.0“: uno strumento che conduce tutte le scuole del territorio in un processo di digitalizzazione. Il progetto, realizzato in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale, ha già coinvolto 89 scuole, di cui 14 risultano già scuola 2.0; 22 stanno completando il processo per acquisire lo stesso titolo; in 53 istituti è stata avviata la sperimentazioni di Classi 2.0. Con gli interventi attuali, saranno 41 le scuole 2.0, innalzando al 33% la percentuale degli istituti digitalizzati lucani. La Scuola Digitale Lucana- Distretto 2.0, nella sua prima fase di attuazione, ha formato 200 insegnanti digitali, ha acquistato 6.420 tablet, 273 lavagne interattive e 1.777 notebook. Sono in arrivo altri tablet e notebook, così da fornire agli studenti lucani oltre 18 mila dispositivi mobili.

Credo insomma sia stato fatto un buon lavoro.

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