la candidatura

Agid, Caielli: “Focalizzarsi sulle famiglie, solo così facciamo l’Italia digitale”

Sono molti i settori in cui Agid (Agenzia per l’Italia Digitale) è chiamata a intervenire. Occorre però definire priorità “core” e partire dalle esigenze dei cittadini. Vediamo perché, secondo il neo candidato alla dirigenza Agid

Pubblicato il 25 Lug 2018

Giorgio Caielli

Presidente del Consiglio di Amministrazione di Lombardia Informatica

giorgio-caielli

Per descrivere come vorrei modificare il ruolo di Agid parto dal significato che per me assume il concetto di innovazione, ossia “trovare modi per rendere più facile la vita delle famiglie”. 

Sulla base della mia esperienza, soprattutto nel settore delle telecomunicazioni e della sanità e come Presidente di Lombardia Informatica, braccio operativo ICT di Regione Lombardia ho avuto modo di seguire da vicino le varie fasi legate all’innovazione e alla digitalizzazione dei servizi, in cui diventa fondamentale raccogliere le soluzioni già esistenti ed operative in alcune parti del paese e metterle a disposizione a livello nazionale.

Agid, promotore e facilitatore del cambiamento

Il ruolo che Agid deve avere per essere il promotore e il facilitatore del cambiamento, adottando un approccio graduale e intervenendo su alcuni settori prioritariamente; ponendosi come ente che definisce gli standard di riferimento nei vari ambiti, per i requisiti di base, per i protocolli di comunicazione e per le integrazioni fra applicazioni.

Sono molti i settori sui quali intervenire, ad esempio nell’ambito della sicurezza delle informazioni assume particolare rilevanza l’impatto della Direttiva NIS e per questo una modalità che consentirebbe un avvio rapido dei lavori di adeguamento sarebbe l’utilizzo di un modello federale in cui le componenti centrali si interfacciano con le Società in-house regionali aumentando immediatamente la capacità di gestione e controllo.

Il nodo delle infrastrutture

Altro elemento spesso sottovalutato è l’infrastruttura di comunicazione e connettività, in cui una delle maggiori difficoltà oggi presenti è relativa al fatto che esistono tantissime reti fra loro non collegate e in ogni caso disomogenee per tipologia. Il ruolo di Agid potrebbe essere quello di definire alcuni standard di riferimento per avere alcune reti con caratteristiche omogenee e che potrebbero essere gestite a livello regionale, con una forte attenzione ai costi per l’utilizzo della banda garantita.

Per quanto riguarda le attività sul territorio, la messa in funzione dei Poli Strategici Nazionali, rappresenta un fattore abilitante il raggiungimento degli obiettivi di uniformare le applicazioni offrendo un livello omogeneo di qualità dei servizi e inoltre rende possibile la gestione centralizzata dei dati.

Gestione dei dati

La gestione dei dati diventa sempre più di fondamentale importanza. Occorre rilevare che quelli con le caratteristiche di maggior sensibilità e riservatezza sono quelli sanitari. Ad esempio in Regione Lombardia le informazioni possedute riguardano un universo di riferimento di circa 10 milioni di cittadini con una profondità storica di circa 20 anni. È facile percepire l’importanza di tale massa di informazioni e il ruolo che possono avere nei prossimi anni soprattutto con l’avvento delle moderne tecniche di analisi, gestione e predizione.

Occorre pertanto definire alcune linee di azione sull’argomento per evitare approcci di tipo diverso nelle varie regioni italiane. Con le nuove tecniche è possibile mettere a disposizione dei vertici decisionali e delle strutture di servizio tecnologie innovative e competenze di data science per fornire analisi anche di tipo predittivo basate sul vasto patrimonio di dati, allo scopo di indurre un cambiamento nel modello di erogazione dei servizi della PA verso un approccio di iniziativa al miglioramento dei servizi pubblici.

Definire le priorità

Molto spesso quando si tratta di mettere mano alla digitalizzazione dei vari Enti della pubblica amministrazione ci si pone degli obiettivi difficilmente raggiungibili poiché tutto sembra essere importante. Occorre a mio avviso definire alcune attività core che devono avere la priorità nel rispetto delle risorse disponibili.

È quindi auspicabile una riduzione del perimetro delle attività per un miglior controllo e gestione delle evoluzioni dei sistemi attraverso una maggiore collaborazione con le centrali di committenza e attraverso una verticalizzazione delle gare per i settori non strategici.

Digitalizzazione, benefici per cittadini e sistema pubblico

Concludo richiamando il concetto base evidenziato all’iinizio di questo mio intervento, ossia la necessità di mettere il cittadino al centro delle politiche di digitalizzazione del paese, con una reale attenzione verso l’utente finale, e riportando un esempio a cui tengo particolarmente: il progetto celiachia di Regione Lombardia, un piccolo ma significativo esempio di come la digitalizzazione di un processo possa portare benefici sia al cittadino che al sistema pubblico. Con il sistema già operativo da alcuni anni in Lombardia si rende possibile l’utilizzo del voucher (digitale) su molti canali distributivi, ad esempio le farmacie ma anche la grande distribuzione; ottenendo il beneficio per le famiglie di poter scegliere dove e quando usufruire del servizio; non solo, ottenendo anche una riduzione dei prezzi e un controllo della spesa in tempo reale. Sono già diverse le regioni che hanno chiesto di poter usufruire delle modalità di gestione di Regione Lombardia.

Per concretizzare il processo di digitalizzazione è, insomma, necessario riconquistare la fiducia dei cittadini. Per questo Agid può fare molto.

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