Il tema della cittadinanza digitale è, per un movimento come il nostro, ovviamente molto sentito, principalmente per due motivi. Primo, siamo di fatto un movimento nato online e le nostre azioni ed il nostro lavoro tendono a portarci verso il nucleo centrale della Democrazia Elettronica, cioè la democrazia partecipativa e deliberativa in rete. Secondo, grazie alla nostra piattaforma LEX, sulla quale stiamo discutendo disegni di legge su varie tematiche, abbiamo anche improntato una linea relativa alla cittadinanza digitale, e i commenti che riceviamo dalla rete ci indicano che sul tema ci sono grandi aspettative, ma anche grandi speranze disattese.
Le priorità possono essere riassunte in tre grandi ambiti. Occorre riconoscere la rete come bene comune e questo possiamo farlo riconoscendo alla rete internet un valore ed una tutela di rango costituzionale. Occorre poi alimentare l’unica grande infrastruttura che serve, cioè la rete fisica superando ogni possibile limite al digital divide. Quindi diciamo NO alle grandi opere infrastrutturali in senso classico, ma SI ad una rete pubblica e accessibile. Da ultimo dobbiamo fornire strumenti adeguati ad un uso corretto della rete. Il paradigma del web adesso ci porta ad usare internet dopo aver studiato l’hardware ed il software. Forse è tempo di rovesciare questa visione per arrivare a dire studiamo “internet” e poi usiamo l’hardware ed il software.
Dunque, i temi sui quali iniziare ad accelerare sono: infrastrutture, accesso garantito, banda minima e poi formazione scolastica all’uso corretto della rete. Senza dimenticare le opportunità che la rete può dare; quindi sicurezza, lavoro e commercio online.