traguardi presenti e futuri

Anagrafe nazionale, Team Digitale: “Così ANPR migliorerà la vita di tutti i cittadini”

L’Anagrafe nazionale della popolazione residente si avvicina alla definitiva diffusione e si prepara a “dialogare” con le altre Pubbliche Amministrazioni. Un traguardo importante, ma anche un nuovo punto di partenza. Ecco tutte le sfide, dall’interoperabilità dei dati alla sicurezza, verso i servizi digitali del futuro

Pubblicato il 03 Mag 2019

Mirko Calvaresi

responsabile ANPR Team Digitale presidenza del Consiglio

Foto di JOHN TOWNER su Unsplash

Secondo le proiezioni entro la fine del 2019 saranno 45 milioni i cittadini italiani che faranno parte dell’Anagrafe nazionale per la popolazione residente (ANPR). Una diffusione che ci permette di aprire un nuovo capitolo per il progetto di anagrafe unica nazionale: l’interazione con altre Pubbliche Amministrazioni, per permettere servizi pubblici digitali sempre più efficienti.

2019 anno della svolta per ANPR

Dal 2017 il Team per la Trasformazione Digitale ha assunto il ruolo di responsabile dell’esecuzione del progetto ANPR (program officer) delegato dal Ministero dell’Interno, con l’incarico di operare per la diffusione della piattaforma. All’epoca soltanto un Comune aveva aderito al progetto per l’anagrafe unica, prevista dal Codice per l’amministrazione digitale (Cad, art. 62) ma che sembrava destinata a restare lettera morta.

Da allora, con il lavoro del Team Digitale in collaborazione con il Ministero dell’Interno e Sogei, il progetto ha preso il via a un ritmo sempre più incalzante (qui la dashboard con i dati in costante aggiornamento). A fine aprile 2019 hanno aderito 1.993 Comuni, e altri 2.229 sono in fase di pre subentro. Questo vuol dire che oggi l’anagrafe unica è realtà per 22 milioni di cittadini, con altri 14,3 milioni pronti a entrare nelle prossime settimane.

La crescita di ANPR dal 2017 ad aprile 2019 (guarda la dashboard in costante aggiornamento)

Per questo abbiamo definito il 2019 come “l’anno di svolta” per ANPR, grazie alla definitiva diffusione del progetto. Un traguardo raggiunto con il contributo di diversi fattori, tra cui:

  • un costante lavoro di affiancamento alle singole amministrazioni, che abbiamo basato sulla trasparenza attraverso canali pubblici per il supporto tecnico e la pubblicazione di documentazione e kit di codice su Developers Italia;
  • un lavoro altrettanto importante di raccordo e coordinamento con i vendor, ovvero i fornitori pubblici e privati che producono i software gestionali usati dai Comuni per gestire l’anagrafe;
  • il coraggio di alcuni Comuni che hanno fatto da battistrada, credendo per primi in questo progetto e dando l’esempio a tutti gli altri;
  • i contributi a fondo perduto, previsti per tutti i Comuni che avviano le pratiche per il subentro in ANPR (confermati anche per il 2019);
  • un’attività di comunicazione capillare, che abbiamo portato avanti con incontri sul territorio organizzati con il supporto dei prefetti, e con dei percorsi specifici di formazione, rivolti ai funzionari pubblici;
  • la prospettiva di un monitoraggio da parte della Corte dei conti sul subentro dei Comuni, per effetto del Protocollo d’intesa per la promozione e la verifica della trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione, firmato a dicembre 2018 con il Team Digitale.

All’appello in ANPR mancano ancora molti piccoli Comuni, i più difficili da raggiungere e coinvolgere, che spesso non sono neanche consapevoli di essere tenuti per legge dalla fine del 2014 a entrare in ANPR. Ciononostante in questa fase possiamo iniziare a guardare ai nuovi scenari che si aprono grazie all’affermazione di questa piattaforma abilitante.

Nuove sfide per ANPR

Parlare di “definitiva diffusione” di ANPR rappresenta un traguardo ma anche un punto di partenza. In queste settimane siamo alle prese con nuove sfide, per riuscire a sfruttare i vantaggi di un’anagrafe unica digitale per offrire migliori servizi ai cittadini.

La prima sfida riguarda l’interoperabilità dei dati. Si tratta di mettere a punto, sia sul piano tecnico che su quello amministrativo, dei processi per permettere alle Pubbliche Amministrazioni di accedere ai dati dei cittadini su ANPR in maniera sicura, tracciata e nel rispetto della normativa sulla privacy. Vuol dire mettere in condizione una Asl, una scuola, l’INPS, o un qualsiasi ente pubblico, di accedere autonomamente ai dati anagrafici di un cittadino, senza doverli chiedere ogni volta al diretto interessato attraverso la compilazione di moduli e moduli. A condizione però che questo accesso avvenga per l’effettivo espletamento delle funzioni dell’ente, garantendo la sicurezza dei dati e il rispetto della privacy del cittadino.

Questa è una sfida solo apparentemente semplice: per la prima volta con questo progetto tentiamo di creare un contesto chiaro e sicuro in cui permettere lo scambio di dati tra Pubbliche Amministrazioni attraverso processi definiti e replicabili.

Un percorso coerente con il Piano triennale per l’informatica nella Pubblica Amministrazione e con le nuove disposizioni del Cad, che hanno abolito il sistema basato sugli “accordi di servizio” per la condivisione di dati tra enti pubblici e hanno dato mandato all’Agenzia per l’Italia digitale (Agid) di scrivere delle linee guida che regolino questo tipo di condivisione di dati. Linee guida di cui ANPR, di fatto, sta diventando il primo e principale banco di prova.

Oltre che vincere la sfida per l’interoperabilità, in questa fase ANPR ha anche l’obiettivo di sviluppare servizi diretti al cittadino. Una prospettiva non meno importante, che permetterà a ognuno di richiedere i propri dati e certificati anagrafici in autonomia, anche in questo caso attraverso processi chiari e affidabili dal punto di vista della sicurezza e della privacy.

I servizi pubblici del futuro

Riuscire a vincere la partita sull’interoperabilità dei dati tra Pubbliche Amministrazioni può avere ripercussioni importanti sul processo di trasformazione digitale del nostro Paese. Questa è una sfida che ci permetterà di avere dei servizi pubblici davvero all’avanguardia.

Grazie all’interoperabilità con ANPR, quando iscriveremo un figlio a scuola, o chiederemo un bonus all’INPS, o acquisteremo un’auto, non avremo più bisogno di compilare ogni volta dei moduli identici, autocertificando i nostri dati, perché l’ente avrà la possibilità di accedere in autonomia a queste informazioni. Questo significa meno burocrazia, ma significa anche niente più frodi, rendendo impossibile, ad esempio, la dichiarazione di una finta residenza.

Questo scenario apre la strada anche a servizi pubblici digitali di nuova generazione. L’esempio più importante è IO, l’app dei servizi pubblici, che sarà pubblicata negli store online entro la fine del 2019. Grazie all’interoperabilità con ANPR, IO permetterà agli enti pubblici di raggiungere i cittadini conoscendo semplicemente il loro codice fiscale, e permetterà ai cittadini di chiedere certificati, iscriversi o richiedere dei servizi pubblici, e più in generale di dialogare con la Pubblica Amministrazione direttamente dallo smartphone, con un semplice clic.

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