i fondi

Anpr, bando di finanziamento per i subentri: che c’è da sapere

La somma totale a disposizione è di 14 milioni di euro, e saranno distribuiti ai Comuni in base alla loro classe demografica, per entrare in ANPR. Ma sono fondi insufficienti a coprire le spese

Pubblicato il 15 Feb 2018

Patrizia Saggini

avvocata, esperta di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione

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All’inizio di dicembre 2017 la Funzione Pubblica ha pubblicato un bando che eroga contributi ai Comuni subentrati, per incentivare il processo di subentro nell’Anagrafe Nazionale; le risorse utilizzate provengono dai fondi europei, più precisamente dai fondi Pon “Governance e Capacità Istituzionale” 2014-2020.

La somma totale a disposizione è di 14 milioni di euro, e saranno distribuiti ai Comuni in base alla loro classe demografica, con uno stanziamento che varierà da 1.000 a 7.000 euro a Comune, a seconda del numero di residenti.

L’iniziativa del Dipartimento sembra rispondere alle richieste dell’Anci che auspicava una mossa per venire incontro alle difficoltà del comparto locale per integrarsi nel disegno nazionale digitale.

LEGGI IL QUADRO COMPLETO ANPR, SUBENTRI E PROBLEMI

I fondi per chi subentra in ANPR

I destinatari dei fondi sono i Comuni che migreranno all’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente entro il 31 dicembre 2018: tutti i  Comuni che hanno concluso la migrazione in ANPR a partire dal 5 dicembre 2017, data di pubblicazione dell’Avviso, sarà possibile, a partire da inizio febbraio 2018 e fino al 31 dicembre, richiedere il contributo finanziario previsto dal bando.
È importante sottolineare che le somme del PON costituiscono solo un “impegno di massima”, e che pertanto l’erogazione al Comune potrà avvenire solo a fronte dell’avvenuto subentro, che deve concludersi obbligatoriamente entro il 31/12/2018, precisa Mirko Calvaresi, PMO del Team Digitale, responsabile del progetto; se il subentro avvenisse dopo questa data, non potrà essere riconosciuto alcun contributo.

Le somme erogate a titolo di contributo sicuramente non coprono tutte le spese sostenute dal Comune, che riguardano sia le spese per adeguamento software che le spese relative al tempo del personale impiegato per le operazioni di bonifica dei dati e subentro, ma sono comunque un segnale importante che valorizza il ruolo dei Comuni, oltre all’importanza strategica del progetto per la digitalizzazione del sistema Paese.

Per il successo del progetto, bisogna anche tenere presente la composizione dei Comuni in base alla popolazione: in Italia ci sono 5.541 comuni sotto i 5.000 abitanti, che rappresentano il 69,63% del numero totale dei comuni italiani.
Il Piemonte è la regione che ha il maggior numero di piccoli comuni. Ne conta 1.062, cioè il 19,17% del totale nazionale, seguita a ruota dalla Lombardia con 1.047. In questi casi bisognerà vedere se il contributo si rivelerà una misura sufficiente a stimolare i Comuni verso il subentro, o forse siano invece necessari interventi organizzativi mirati a facilitare e ad aiutare nello svolgimento delle attività necessarie, soprattutto nei casi di uffici composti di poche persone, che si occupano non solo di anagrafe, ma anche di tanti altri compiti.

Come presentare le domande

Le modalità con cui presentare le domande sono state pubblicate sul sito della Funzione Pubblica ed è previsto l’upload nella piattaforma di ANPR di un modulo di richiesta precompilato e firmato dal Sindaco. A seguito della ricezione del modulo, la Funzione Pubblica prenderà in carico la domanda e si occuperà di versare al Comune il contributo dovuto in base alla fascia di popolazione di appartenenza.

Purtroppo i contributi previsto dal bando non possono essere riconosciuti anche ai Comuni che hanno effettuato il subentro prima della data di pubblicazione del bando (5 dicembre 2017) – circa 25 – e per questi casi è in corso la valutazione di possibili alternative.

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