Ascani (PD): “Foia: un’esigenza democratica ma anche un’opportunità per la PA”

Pubblicato il 03 Mar 2015

Anna Ascani

Vicepresidente della Camera dei Deputati

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L’iniziativa del FOIA (Freedom Of Information Act), per il diritto di accesso alle informazioni pubbliche, oggi riveste particolare importanza perché siamo all’interno di un processo di trasformazione profonda della Pubblica Amministrazione, che si apre sempre più alle esigenze di accesso e di partecipazione dei cittadini e che prevede una riorganizzazione dei processi e del funzionamento interno.

Come rendere realizzabile il FOIA in Italia? Prima di tutto per un piano di attuazione realistico dobbiamo comprendere i costi di implementazione, sapendo che molti altri Paesi hanno già introdotto il FOIA nella loro normativa e che bisogna trovare l’equilibrio adeguato tra diritto di accesso alle informazioni pubbliche, costi e tutela della privacy. Per questa ragione uno dei principali interlocutori è il Garante della privacy. Dal punto di vista tecnico bisogna pensare a come far sì che l’accesso sia nella maggior parte dei casi gratuito (e quindi che l’onere per l’amministrazione sia minimo o praticamente nullo), proprio grazie alle iniziative in corso nella PA di riorganizzazione e digitalizzazione. Il Foia rappresenta, infatti, un’opportunità per la PA, perché spinge ancora di più verso la digitalizzazione, verso una maggiore efficienza, un maggiore controllo, con conseguente abbassamento dei costi. Dal punto di vista politico è invece importante il coinvolgimento di tutte le forze parlamentari oltre che l’impegno del governo, a cui si chiede di dar seguito a quanto dichiarato dal Presidente Renzi nel discorso di insediamento.

Ingredienti indispensabili per il successo dell’iniziativa sono, così, da una parte la flessibilità dello strumento FOIA, che deve integrarsi nella normativa esistente ampliando e sviluppando, ad esempio, quanto già previsto per l’Amministrazione Trasparente, dall’altra lo sviluppo della domanda da parte dei cittadini, per cui dobbiamo favorire e supportare la crescita della loro consapevolezza. La presenza di una forte e consapevole domanda, di qualcuno che “chieda conto”, è la condizione essenziale perché l’accountability possa funzionare.

Quali i prossimi passi? Come Intergruppo parlamentare per l’innovazione tecnologica abbiamo definito un gruppo di lavoro insieme alle trenta organizzazioni dell’iniziativa Foia4Italy, così da elaborare in due mesi un testo da proporre e discutere nelle Commissioni parlamentari competenti, avviando un percorso parlamentare, e da sottoporre anche al Governo, nell’ottica che possa essere recepito e integrato come tassello importante di un provvedimento di natura più ampia.

Una sfida ambiziosa, ma siamo consapevoli che si tratta di un altro passo fondamentale per la modernizzazione del Paese.

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