Che sta succedono al valore di bitcoin in questi giorni? Ci sono elementi strettamente tecnici e altri di contesto. Tra gli elementi tecnici, oggi c’è il fixing del contratto futures Cboe e venerdì 26 quella del futures Cme: nei giorni scorsi era emerso che gli investitori istituzionali avevano preso posizioni corte (cioè guadagnano se bitcoin perde valore). Anche più significativo, l’ennesimo scandalo del far west bitcoin: sta chiudendo bitconnect per ingiunzione delle autorità: un exchange di criptovalute gestito in modo fraudolento, probabilmente uno schema Ponzi.
Questi elementi generano preoccupazione: bitcoin è da sempre estremamente volatile, reagisce con variazioni al cardiopalma.
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La lezione da trarre è che bitcoin è un investimento altamente rischioso e non potrebbe essere differente da così. Bitcoin vuole dimostrare di essere l’equivalente digitale dell’oro: per la prima volta in ambito digitale abbiamo un bene trasferibile ma non duplicabile, cioè qualcosa che “luccica” perché diverso da tutto il resto. Inoltre la sua quantità è scarsa. Alcuni sono scettici, altri come me ne sono convinti. Se bitcoin dovesse essere oro digitale, sarebbe addirittura meglio dell’oro fisico: leggerissimo, trasferibile istantaneamente con massima sicurezza e relativa facilità. Se bitcoin è oro digitale, la sua quotazione attuale è persino troppo bassa rispetto al potenziale.
Ci vorrà del tempo per verificarlo, servirà un crescente riconoscimento diffuso. La legge di Metcalfe dice che il valore di un network è proporzionale al quadrato del numero dei suoi utenti: oggi si stimano 50 milioni di investitori bitcoin, se proiettiamo a 350 milioni di investitori il valore di bitcoin potrebbe crescere 50 volte.