Cashback del Governo attivo: tutti gli italiani potranno ricevere fino a 300 euro di bonus in un anno (da primo gennaio 2021 al 30 giugno 2022) per gli acquisti fatti nei negozi fisici, o presso professionisti e artigiani, con pagamenti elettronici (carta, bancomat, app) dall’8 dicembre. E c’è un extra di 150 solo per dicembre 2020.
Bisogna registrarsi alla misura tramite l’app IO dello Stato (clicca qui per sapere come usarla), universale per diversi sistemi di pagamento, o altre app per specifici sistemi.
In particolare sarebbe il 10 per cento di rimborso su quanto acquistato, fino a un tetto di 3mila euro annui: è questo il cosiddetto “cashback”.
Non solo: persino un premio (“super cashback”) da 1500 euro euro ai primi 100mila consumatori che avranno fatto il maggior numero di acquisti con strumenti tracciabili nell’arco di sei mesi.
Vediamo come funziona la misura “cashback” (“soldi indietro”) del piano cashless a cui lavora il Governo e che si compone di vari tasselli, molti dei quali già approvati (e analizzati sul nostro giornale).
Questa misura è nel decreto Agosto convertito in legge a ottobre; il 28 novembre è uscito in Gazzetta Ufficiale il decreto Mef che la attua.
Come funziona il bonus 300 del Governo per acquisti con carta di credito e bancomat
I soldi arriveranno in forma di rimborsi (“cashback”) semestrali (di massimo 150 euro l’uno, su tetto di 1500 euro) sul conto corrente del cittadino in forma di bonifico.
Concorrono tutti gli acquisti fatti nei negozi fisici o in genere con il pos (dal parrucchiere, idraulico, carrozziere…) con pagamento elettronico (carte di credito e bancomat, anche eventualmente smaterializzate negli smartphone; app e wallet smartphone).
Esclusi i pagamenti nei negozi online, dato che il senso della misura è contribuire alla lotta al contante e alla diffusione dei pos.
Soglia minima d’acquisto
La norma fissa una soglia minima di numero di acquisti per avere il rimborso, pari a 50 a semestre.
C’è inoltre una “franchigia” massima per pagamento, di 150 euro. Ad esempio uno da 500 euro conterà solo 150 euro ai fini del raggiungimento della soglia di 1500 euro (questi dettagli però, come dicevamo, sono ancora in via di definizione).
Lo scopo è infatti incentivare la pratica dei pagamenti elettronici e non avrebbe senso far raggiungere il tetto di 3mila euro con uno o due acquisti soltanto, importanti (come elettrodomestici e tv).
Il periodo sperimentale: extra cashback 150 euro già su acquisti di Natale (dicembre)
Il decreto Mef indica inoltre che ci sarà a dicembre un periodo sperimentale in cui la soglia minima di acquisti sarà di 10. Quindi ci sarà un primo pagamento – a febbraio 2021 – già sul 10% di quanto acquisto a dicembre, sempre con soglia di 1500 euro. Significa che in un solo mese – ma solo a dicembre – potremo maturare già fino a 150 euro di rimborso.
Quanto dura la misura
Il Governo indica che si parte da dicembre 2020 e finisce a giugno 2022.
Quanti soldi si possono avere in totale con il cashback del Governo
Tra cashback normale semestrale (150 euro), extra cashback di dicembre 2020 (150 euro) e supercashback semestrale (1500 euro), il primo anno ci sono fino a 3450 euro
Quando parte il cashback di Stato
È già partito. La data di partenza per il cashback di Stato è stata l’8 dicembre, dal 7 dicembre è stata possibile l’iscrizione su app IO.
App IO e cashback, che fare per avere il rimborso su acquisti da dicembre
Per godere del rimborso, è necessario:
- registrare la propria carta o bancomat, associarla a un codice fiscale, e comunicare il proprio Iban.
- Il tutto su una piattaforma che secondo il decreto Mef è l’app IO (a cui com’è noto si accede con Spid o Cie) o (a scelta dell’utente) i canali bancari. Questi al momento sono alcune app (Nexi, Hype, Poste…), Satispay. In arrivo altre app di altre banche.
- Su App IO, a cui si registra con spid o cie, troveremo l’adesione al cashback sotto la voce “portafoglio”. Qui dovremo indicare i nostri dati di pagamento per la misura
- App IO mostrerà il numero di transazioni, per arrivare alla soglia minima di 10 (dicembre) o 50 (da gennaio ogni sei mesi). Ma anche la posizione dell’utente nella classifica dei primi 100mila per avere il supercashback
Cashback senza app IO? Senza smartphone?
Il decreto Mef conferma anche questo secondo canale, bancario (che era in forse dopo il parere del consiglio di Stato).
Tuttavia al lancio solo poche banche lo permettono. Ci sono app (Nexi, Satispay, Hype, Bancoposta e Postepay di Poste) che si presentano come alternative a IO ma hanno limiti per modalità di pagamento o carte supportate (vedi sotto) e certo essendo pagamenti mobili richiedono pos contactless.
Intesa San Paolo e Bnl comunicano a questa testata di non prevederlo e che spingeranno gli utenti su IO; forse in futuro abiliteranno al cashback le proprie app cellulari, riferiscono.
Al momento solo APP IO dà garanzia di funzionare con tutte le carte e in tutte le circostanze, purché ovviamente il negozio abbia un pos (standard o contactless).
In ogni caso la piattaforma è collegata a PagoPa, che quindi per la prima volta gestirà anche pagamenti rivolti ad aziende private (oltre a quelle della pubblica amministrazione).
App Nexi per cashback senza spid
Nexi riferisce che è possibile aderire a cashback senza spid con le sue app Nexi Pay e Yap. Nexi Pay raggruppa i sistemi mobili di pagamento Apple, Google, Samsung. Ma accetta solo carte Nexi o di banche partner. Yap supporta solo la carta Yap.
App Hype per il cashback sulla sua carta
Anche l’app di Hype permette di aderire al cashback, ma solo su acquisti fatti con la sua carta-conto online pure denominata Hype.
Cashback con Satispay
Un altro modo per registrarsi al cashback è l’app Satispay. La registrazione però varrà solo per acquisti fatti con Satispay (e relativo wallet), nei negozi che supportano questa modalità di pagamento (140mila in Italia).
A dicembre niente cashback con pagamenti mobili (Google Pay, Apple Pay, Samsung Pay)
Emerge che Google Pay, Samsung Pay, Apple Pay non interagiscono ancora con i sistemi della misura cashback, ergo a dicembre non saranno conteggiati i pagamenti fatti con il cellulare e le carte collegate a questi tre servizi. Da gennaio dovrebbe arrivare una soluzione.
Bene quindi per ora pagare con carta di credito o bancomat fisica (non mobile).
La lotteria degli scontrini
Ricordiamo che il pagamento elettronico consente anche la partecipazione alla lotteria degli scontrini che partirà a gennaio 2021 (con un anno di ritardo).
Misura già varata e che ha anzi subito un rinvio, con altri premi – ma questi ad estrazione – per chi compra con pagamenti tracciabili nei negozi.
Fondi disponibili per il cashback dal Governo
In tutto per il cashback ci sono 2,2 milioni di euro per l’anno 2020, 1,750 miliardi di euro per l’anno 2021 e di 3 miliardi di euro per l’anno 2022.
Rischio di una riduzione dei rimborsi
Il decreto Mef dice anche che i fondi possono aumentare se dal cashback verrà un’emersione dell’evasione fiscale. Ma aggiunge che se le risorse non basteranno a dare rimborsi a tutti, questi saranno “proporzionalmente ridotti”, si legge nel decreto.
I danni del contante
La mossa fa parte del piano cashless che il Governo (e i precedenti) stanno conducendo al contante, che in Italia è troppo diffuso nei pagamenti. Con la conseguenza negativa di aumentare i costi di sistema e incoraggiare l’evasione.
Secondo uno studio di Banca d’Italia del 2012, “i costi sociali complessivi del contante ammontano a circa 15 miliardi di euro, pari a circa l’1 per cento del PIL. Il 49 per cento di tali costi è sostenuto da banche e infrastrutture per l’offerta dei servizi di pagamento (54 per cento nella media europea), il 51 per cento è a carico delle imprese (46 per cento nella media europea)”.
L’evasione fiscale in Italia è record, sfiorando i 200 miliardi di euro, rispetto alla Germania, con 125,1 miliardi, e Francia, con 117,9 miliardi. In più il bonus 300 euro potrebbe anche servire a incentivare i consumi, ora stagnanti dopo il lockdown.
Siamo tra le 30 peggiori economie al mondo per incidenza del contante su Pil (pari ad 11,8%) nel Cash Intensity Index.
I tasselli del piano cashless del Governo
Il piano piano si compone di incentivi, soprattutto, adesso; laddove in passato (fino ai mesi scorsi, pre-covid) sono entrati in vigore obblighi a favore dei pagamenti elettronici. Più carota che bastone, insomma, in questa fase. “Il Piano Cashless è un progetto a cui il Governo tiene particolarmente, un progetto a cui credo molto”, ha detto di recente il premier.
- A settembre è scattato il bonus pos, credito d’imposta al 30 per cento per i negozianti sui pagamenti elettronici
- A gennaio 2021 la lotteria degli scontrini, mentre a gennaio 2020 l’obbligo di scontrino elettronico
- Stabilita anche una roadmap di abbassamento della soglia dei pagamenti in contanti dagli attuali 2.999,99 a 1.999,99 euro fino al 31 dicembre 2021, e dal primo gennaio 2022 a 999,99 euro.
- Anche l’obbligo di PagoPa va in questa direzione, per quanto rinviato ancora una volta al primo marzo 2021 per le PA.
- L’obbligo di fatturazione elettronica (già previsto dal 2015 verso le PA e dal 2019 verso tutti) è uno dei primissimi passi forti pensati dall’Italia per spingere l’elettronico come forte strumento di tracciabilità dei pagamenti
- Fino ad arrivare appunto al bonus 300 euro in cashback.
In conclusione
“Sul tema incentivi per l’adozione e sviluppo dei pagamenti elettronici, da sempre sono convinto che non sia bastevole un’attenzione rivolta solo agli esercenti, bensì debba potersi prevedere un appannaggio anche per i consumatori, ad esempio tramite l’applicazione di benefici fiscali per coloro che pagano con strumenti innovativi”, dice Roberto Garavaglia, consulente tra i massimi esperti di pagamenti elettronici. “Ricordo che in un mercato two sided come quello dei pagamenti, fortemente esposto agli effetti delle esternalità di rete, è quanto mai necessario interrogarsi (prima) sulle conseguenze (di qualsiasi segno) che, azioni condotte su uno dei due lati – p.e. quello degli esercenti, tramite l’applicazione di incentivi – producono sull’altro, ossia quello dei consumatori che vorrebbero o potrebbero pagare mediante strumenti digitali”.
“Probabilmente, agire ad appannaggio di una sola parte, produrrebbe benefici che non si distribuiscono a favore dell’intero mercato, vanificando l’intento finale, ossia l’adozione massiva e l’uso e pervasivo di mezzi di pagamento digitali. In tal senso, le azioni che il Governo sta sviluppando in queste settimane a supporto del piano ‘Italia Cashless’ mi sembrano coerenti e corrette”.