Quando noi pensiamo alla mobilità di merci e persone, la prima cosa che ci viene in mente sono: traffico, inquinamento, congestione, usura delle infrastrutture etc.. questi generano dei costi a carico della collettività, ma non sono sostenuti da chi li produce e vengono definiti Costi Esterni. Nei settori del trasporto, di persone e merci, si ricevono dei sussidi sia dallo Stato sia dalle Regioni, che fungono da calmiere per i prezzi. In epoca di crisi, con i tagli imposti dal pareggio di bilancio, molte regioni hanno tagliato questi trasferimenti alle società del le quali hanno ridotto sensibilmente i servizi.
In questo modo i cittadini si sono visti costretti a ripiegare sulla mobilità privata, per coloro che possono permetterselo, mentre per le fasce più deboli della popolazione si è creato un problema sociale generando ulteriori oneri per la collettività. Agendo ottimizzando, razionalizzando e integrando i servizii di trasporto, possiamo ridurre i costi esterni prodotti cosi da fare risparmiare la collettività, in modo da ripartire correttamente le risorse a disposizione per il settore.
A mio avviso occore che sia redatta una “POLITICA NAZIONALE SUI TRASPORTI”, che abbia come obbiettivo l’integrazione tra gli stessi, in modo tale che tutti gli attori agiscano all’unisono creando un modello “a nido d’ape”. A tal proposito sarebbe auspicabile che la Pubblica amministrazione, sia in grado di monitorare tutti i dati inerenti alla mobilità di persone e merci. Per fare questo è necessario costruire una struttura o collegarsi a database già esistenti popolandoli con dati standardizzati e resi aperti secondo gli standard del Codice dell’Amministrazione Digitale. Tali dati potrebbero, in via non esaustiva, essere individuati nei: dati cartografici, GPS, dati del trasporto pubblico locale, dati del trasporto di merci dati dei sinistri degli autoveicoli e i dati dei costruttori autoveicoli.dati del trasporto ferroviario
Occorre realizzare quanto enunciato nel “Open Transport Data Manifesto” redatto ad Helsinki nel 2012. Qualche giorno fa qualcuno, molto incautamente ha affermato che il trasporto non è un elemento di welfare. La mia domanda è la seguente: “Se non lo è come garantiamo giustizia tra i cittadini che non possono permettersi spostamento con un veicolo privato?”. Oggi tutti sono indirizzati verso un’ottica di profitto perdendo di vista il diritto costituzionale alla mobiltà per le persone e le merci.