eGovernment

Catasto 3D: come AI e big data innovano la PA e prevengono catastrofi



Indirizzo copiato

Il catasto 3D, integrando AI e Big Data, segna un’evoluzione cruciale per le PA, migliorando la gestione immobiliare e la prevenzione di catastrofi naturali. Questa innovazione permette una mappatura tridimensionale precisa, trasformando l’analisi dati e la pianificazione urbana, e apre la strada a un metaverso della PA rendendo le operazioni più efficienti e intuitive

Pubblicato il 22 feb 2024

Fabrizio Paonessa

CEO di eNviro



responsabile della conservazione
responsabile della conservazione

Il sistema catastale italiano è da anni al centro di un dibattito istituzionale: modernizzare e ottimizzare il processo di gestione delle informazioni relative ai beni immobili e ricorrere ad una piattaforma di smart government che si basi sull’integrazione di sistemi informativi geografici (GIS).

Con registri come le banche dati catastali, tributari, anagrafici, ambientali, ecc., l’obiettivo di agevolare il lavoro delle PA appare sempre più necessario per apportare significativi passi in avanti in settori come l’architettura, la pianificazione ambientale e infrastrutturale e la sanità.  

Come nasce il concetto di Catasto 3D

Il catasto 3D iperconnesso non appartiene più alla fantascienza, ma è qualcosa di reale e tangibile, e grazie all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale e dei Big Data che stanno rivoluzionando il settore dell’eGovernment, può trasformare il nostro approccio all’analisi dei dati ed anche alla prevenzione delle catastrofi naturali per fornire supporto decisionale in scenari di gestione di disastri ambientali.

Non un semplice aggiornamento tecnologico, ma un vero e proprio salto quantico nella gestione dei dati catastali che consente di mappare ogni edificio, ogni via, ogni particella di terreno con una precisione tridimensionale, in cui realtà fisica e digitale finalmente convergono.

Il rinnovamento tecnologico dell’amministrazione pubblica per far fronte alle catastrofi naturali

In questo scenario l’amministrazione pubblica è chiamata a fare i conti con efficienza e innovazione. L’osservazione di partenza è questa: il mondo è tridimensionale, ma i nostri sistemi catastali sono rimasti ancorati a una visione bidimensionale. Un vero paradosso in un’epoca in cui la tecnologia ci permette di avere una visione sinottica del territorio e operare con strumenti predittivi innovativi e performanti.

Catasto 3D e prevenzione delle catastrofi naturali

Il catasto 3D rappresenta, a tal proposito, un potente strumento per la gestione e prevenzione delle catastrofi naturali. Immaginate una piattaforma che non solo memorizza e analizza dati, ma è anche in grado di prevedere scenari di crisi, inviando segnali d’allerta prima che il disastro colpisca.

Grazie all’analisi predittiva, il sistema può segnalare potenziali aree a rischio, cambiamenti improvvisi, permettendo alle autorità di agire preventivamente. In un mondo dove la variabilità climatica e gli eventi naturali estremi sono sempre più frequenti e in un territorio, come quello italiano, che annovera un gran numero di aree ad elevato rischio idrogeologico, l’utilizzo della tecnologia 3D è sempre più una necessità.

I vantaggi del Catasto 3D per le amministrazioni pubbliche

E non è tutto. Il catasto 3D iperconnesso può rappresentare un supporto quotidiano per le amministrazioni pubbliche. La pianificazione urbanistica, la valutazione immobiliare, la gestione del territorio, tutte le attività di competenza della pubblica amministrazione possono diventare più efficienti, più precise, più intuitive. È come disporre di una mappa del tesoro in un mare di dati, una mappa che rivela non solo dove siamo, ma anche dove potremmo andare.

L’integrazione dei dati catastali, tributari e anagrafici nel catasto 3D

Portavoce di un nuovo approccio, non solo mappando ogni centimetro del territorio nazionale ma anche allineando i dati catastali con quelli tributari e anagrafici.

Mentre i metodi convenzionali, infatti, offrono una visione limitata e spesso obsoleta della realtà immobiliare, il catasto 3D iperconnesso fornisce una rappresentazione dinamica e multidimensionale del territorio. L’applicazione pratica di questo sistema è, potenzialmente, immensa. Per le PA significa un accesso senza precedenti a dati accurati e aggiornati, essenziali per la pianificazione urbana e la risposta alle emergenze.

Il futuro del catasto 3D: verso il metaverso della PA

Un aspetto futuristico ma assolutamente rilevante è rappresentato dal fatto che il catasto 3D iperconnesso apre la strada verso la realizzazione di un metaverso della pubblica amministrazione. In questo spazio virtuale, i funzionari possono navigare in un ambiente simulato della città, analizzando in tempo reale le variazioni del paesaggio urbano. Basta camminare per strada e puntare la fotocamera di uno smartphone o di un tablet su cui è installata questa applicazione di Realtà Aumentata e l’oggetto osservato dalla fotocamera del dispositivo ci fornirà molteplici dati, proprio come se si cliccasse con il mouse su un punto della mappa sullo schermo. Il risultato è una visualizzazione dell’ambiente reale arricchita da oggetti virtuali 3D che forniscono informazioni sulla rete stradale, sulle reti tecnologiche, sul sottosuolo, sui terreni e sugli edifici della zona e ovviamente le informazioni catastali. È un potente strumento di controllo perché permette una verifica diretta tra ciò che risulta dagli archivi (fiscali, catastali, anagrafici, ecc.) e ciò che viene rilevato dall’osservazione della realtà.

Conclusioni

L’idea che ci deve accompagnare è quella di un mondo in cui l’eGovernment diventi realtà concreta, un palcoscenico dove cittadini, amministratori e decision-maker siano protagonisti attivi nella marcia verso il progresso. Un viaggio che passa attraverso la necessaria formazione della pubblica amministrazione e un approccio culturale diverso, aperto alle infinite possibilità offerte dall’innovazione tecnologica.

BIO AUTORE

Fabrizio Paonessa è CEO di eNviro, società di servizi tecnologici nell’ambito del waste management. Specializzato nell’applicazione dell’intelligenza artificiale nei campi della raccolta rifiuti, del catasto e dell’urbanistica. Solido background tecnologico, è tra i principali esperti nazionali nel campo dell’intelligenza artificiale e dei sistemi di IoT e GIS. E’ autore di saggi e approfondimenti sul tema dell’AI ed è presente sui tavoli istituzionali in qualità di divulgatore, speaker e consulente.

Per approfondimenti sull’argomento:

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 4