Il mercato finanziario è al centro di una vera e propria “rivoluzione copernicana”, i cui driver principali sono rappresentati dall’innovazione tecnologica e regolamentare, e dall’ingresso di start-up tecnologiche, dei “giganti” della tecnologia informatica e dei social media. Con la digital transformation le banche non saranno più come le conosciamo oggi, perché sta cambiando il concetto di “fare banca”, così come l’industria manifatturiera sta mutando sotto la spinta dell’Industria 4.0.
Tutto ciò viene amplificato dalla piena operatività nel 2019 della Direttiva PSD2 che intende favorire l’innovazione e la competizione nel mercato dei pagamenti aprendolo a nuovi operatori sulla base del principio “stesse regole per gli stessi servizi”, per offrire maggiori opzioni di scelta ai consumatori finali.
Per rispondere a queste nuove esigenze la neo-costituita CBI S.c.p.a., che opera in continuità con il Consorzio CBI, ha sviluppato CBI Globe – Global Open Banking Ecosystem, una piattaforma collaborativa multioperatore che consente al consumatore di operare in modo sicuro, facilitando il colloquio tra la propria banca ed altri operatori che offrono servizi dispositivi (Payment initiation service providers – PISP), informativi (Account information service providers – AISP) e pagamenti con carta (Card issuer service providers- CISP), tramite interfacce tecniche di tipo Open API (Application programming interfaces), in coerenza con quanto definito in ambito europeo dalla PSD2, e a supporto dello sviluppo di servizi a valore aggiunto per passare dall’open banking al data sharing.
Ad oggi ha aderito a CBI Globe circa l’80% del mercato bancario italiano. Da gennaio 2019, e in particolare con l’apertura della «Sandbox» avvenuta il 14 marzo 2019, hanno richiesto informazioni sulle specifiche API di CBI Globe oltre 50 PSP nel ruolo di AISP/PISP/CISP.
CBI Globe è operativo dal 1° giugno, in anticipo di oltre tre mesi rispetto alla scadenza del 14 settembre 2019. Un’anticipazione sulla scadenza europea che, in linea con le indicazioni di Banca d’Italia, supporta al massimo gli aderenti nell’applicazione della Direttiva europea e consente di ampliare notevolmente nel nostro paese il livello di integrazione ed efficienza nel mercato dei pagamenti.
CBI Globe può essere considerata una vera e propria piattaforma RegTech, in quanto supporta le banche non solo ad essere in regola con le diverse normative che via via sono state e verranno definite nel mercato dei pagamenti, ma anche a comprendere meglio come le regolamentazioni possono essere usate per migliorare i servizi che le stesse banche possono erogare alla clientela.
L’esperienza che i prestatori di servizi di pagamento stanno vivendo con CBI Globe dimostra come la strada collaborativa sia la migliore per realizzare economie di scala nella condivisione dei costi di compliance e, allo stesso tempo, per stimolare creatività innovativa contando su un rilevante numero di attori del mercato. Occorre sottolineare che questa esperienza conduce l’ecosistema verso l’economia delle informazioni, e quindi al passaggio dall’open banking all’open data.
Per facilitare l’innovazione finanziaria e beneficiare di tutti i vantaggi di un’economia “aperta”, soprattutto in Italia sarà necessario accrescere la cultura del digitale, partendo dallo sviluppo e dal rafforzamento nell’utilizzo dei pagamenti digitali. Da anni il CBI è portavoce attivo di questo processo di acculturamento, realizzando campagne informative verso i cittadini per spiegare i vantaggi dei pagamenti cashless per l’intero sistema Paese.
L’articolo è parte di un progetto di comunicazione editoriale che Agendadigitale.eu sta sviluppando con il partner CBI