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Città di Palermo: “Ecco i 7 ecosistemi digitali per nuovi servizi sul territorio”

La città di Palermo, con i fondi del PON Metro sta trasformando, in linea con le indicazioni del Piano Triennale di AgID e anche attraverso l’adesione alle piattaforme promosse dal Governo, i servizi digitali offerti ai propri cittadini, realizzando nuovi sistemi e rinnovando completamente quelli esistenti

Pubblicato il 26 Apr 2018

Massimiliano Bottini

esperto tematico di Agenda Digitale, Autorità di Gestione PON Metro, Agenzia per la Coesione Territoriale

servizi pubblici digitali

La città di Palermo ha investito i fondi del Programma PON Metro per realizzare 7 piattaforme verticali, in grado di interoperare con le piattaforme di servizio abilitanti, locali e nazionali, secondo lo schema di seguito rappresentato.

piattaforme palermo.png

In linea con gli obiettivi del Programma, la progettualità e gli interventi riguardano i servizi, le infrastrutture, l’organizzazione e i modelli di gestione abilitanti che la Città di Palermo intende realizzare in coerenza con i contenuti e gli indirizzi del Programma, primo fra tutti il coinvolgimento dei Comuni di cintura.

A tale fine le azioni pianificate sostengono il processo di transizione verso la Città metropolitana grazie al coinvolgimento di tutti i Comuni dell’area metropolitana, con l’adozione di una visione citizen-centred e un approccio sistemico volto a sostenere interventi innovativi, progettati ed implementati in ottica di replicabilità, scalabilità e interoperabilità.

Usare i dati per nuove forme di cooperazione e collaborazione

L’obiettivo è quello di migliorare la gestione della Città creando un patrimonio di dati che garantisca ai policy maker una solida base conoscitiva e sostenga, attraverso azioni di sistema e networking, nuove forme di cooperazione e collaborazione.

Si tratta di un’occasione di crescita e di sviluppo, un cantiere dell’innovazione in grado di catalizzare e rendere sinergico il percorso con i Comuni del territorio per accrescere il livello dei servizi digitali offerti ai cittadini e l’interesse di grandi vendor tecnologici di carattere internazionale verso la progettualità, e i fabbisogni, espressi dalla Città.

Parte attiva ed essenziale della progettazione del PON Metro è anche il sistema di competenze che l’Università di Palermo può sviluppare e sostanziare offrendo ai propri borsisti, dottorandi e ricercatori, esperienza, competenza e formazione specialistica sul campo che, per molti versi, rappresenta lo stato dell’arte dell’ICT applicato alla trasformazione digitale di una grande Città.

Una Piattaforma Informatica Integrata per la smart city

Al fine di amplificare gli effetti sinergici tra i diversi investimenti oltre che uniformare gli approcci implementativi in una chiave di interoperabilità nativa tra i diversi contesti applicativi, nella fase di progettazione degli interventi è stata posta una particolare enfasi nella individuazione degli elementi di trasversalità funzionale tra le diverse piattaforme che consentono al parco progetti del Programma, visto nella sua interezza, di presentarsi come un vero e proprio ecosistema applicativo e architetturale.

In quest’ottica, la Piattaforma Informatica Integrata è stata progettata come fattore abilitante, in chiave smart city, sia nei settori Mobilità Sostenibile, Efficienza Energetica e Inclusione Sociale, sia nel contesto più generale dei servizi di eGovernment con un approccio che ne prevede l’utilizzo anche da parte dei Comuni dell’area metropolitana.

livelli applicativi.png

Semplificare l’interoperabilità delle diverse fonti informative

Le singole piattaforme in alcuni casi rappresentano un’evoluzione radicale dell’esistente, e prevedono in particolare l’evoluzione verso il paradigma del Cloud Computing come modello base e fondante per l’erogazione dei servizi e per la loro fruizione; è questo il caso delle Piattaforme “Edilizia e Catasto”, “Tributi Locali” e “Lavori Pubblici”.

Negli altri casi, “Assistenza e Sostegno Sociale”, “Cultura e Tempo Libero”, “Lavoro e Formazione” e “Ambiente e Territorio”, le piattaforme si stanno sviluppando ex novo, ricorrendo allo stato dell’arte della tecnologia disponibile e sviluppando le applicazioni nativamente aderenti al paradigma del Cloud Computing, con l’obiettivo di semplificare l’interoperabilità delle diverse fonti informative che su di essa convergono, in coerenza con un modello d’uso conforme ai paradigmi dell’Open Data e dei Big Data.

Sette ecosistemi per nuovi servizi sul territorio

Tra i servizi sviluppati nell’ambito dei 7 ecosistemi su cui si sta lavorando, sono da segnalare: l’Anagrafe dei Bisogni e quella del Patrimonio Abitativo per “Assistenza e Sostegno Sociale”; servizi di accesso, consultazione e presentazione di Istanze Online per le pratiche edilizie, l’integrazione delle banche dati del catasto per “Edilizia e Catasto”; l’implementazione di strumenti per la valorizzazione degli attrattori per “Cultura e Tempo Libero”; la creazione di un’anagrafe delle aziende e la creazione di una borsa del lavoro con l’implementazione del fascicolo elettronico del lavoratore per “Lavoro e Formazione”; la gestione dell’intero ciclo di vita dei pagamenti ed il monitoraggio delle entrate per “Tributi Locali” e la creazione di una rete di sensori distribuiti sul territorio per il monitoraggio e l’analisi in tempo reale per “Ambiente e Territorio”, anche a supporto di una piattaforma di Big Data Analytics per lo studio, il monitoraggio e lo sviluppo di un sistema integrato di governance del territorio.

Molta attenzione si sta mettendo all’adozione di strumenti estremamente efficaci per estrarre conoscenza e rappresentarla in forme intellegibili ai diversi fruitori delle piattaforme (cittadini, ricercatori, associazioni, data scientist, organi decisori). Si tratta di strumenti di Business Intelligence fondati su una piattaforma di Big Data Analytics trasversale a tutti gli applicativi.

Tutti gli interventi prevedono il pieno rispetto delle indicazioni presenti nel Piano Triennale AgID con l’utilizzo delle piattaforme abilitanti SPID, PagoPa, ANPR, utilizzo di protocolli di comunicazione tra le applicazioni e formati dei dati quanto più possibile aperti e aderenti a standard riconosciuti dai contesti di riferimento, nonché nel rispetto di tutte le linee guida sulla usabilità e coerenza grafica delle interfacce definite da Funzione Pubblica.

L’esperienza della città di Palermo può essere considerata esemplificativa per il forte carattere di innovazione ed integrazione, mostrando come sia stato strategico l’intervento di un Programma come il PON Metro, che ha fornito, alle Amministrazioni locali, lo stimolo per migliorare l’offerta di servizi digitali rivolti ai cittadini ed al territorio, supportando il trasferimento di know how, flussi organizzativi, integrazione e replicabilità di modelli definiti.

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