Questa settimana concludiamo le audizioni sull’Anagrafe Unica, presso la mia commissione d’inchiesta, e sta emergendo uno scenario preoccupante. Solo Bagnocavallo e, ora, Lavagna hanno adottato ANPR.
E l’hanno fatto adattando i software esistenti e usando web services. Nessuno usa la web app di Sogei, sviluppata apposta, perché dicono che non copre le funzioni necessarie. Con in più il rischio – temono i Comuni- di dover reinserire i dati nell’altro sistema.
Emerge che non è stata fatta un’analisi di progettazione sufficiente, una mappatura delle funzioni usate dagli attuali software.
Di conseguenza ci sono problemi nell’accesso all’ANPR. Si è sottovalutata anche la questione bdella onifica dei dati, che in molti casi sono sporchi.
Anche per il ministero interno il lavoro sulla web app non è finito. Bisognerà inoltre estendere l’anagrafe ai dati dello stato civile e della leva, come richiesto da un decreto 2015.
Quindi adesso il lavoro in corso, per far funzionare l’ANPR, vede impegnati Sogei e il team digital di Piacentini, speriamo con risultati migliori di quelli avuti finora.