Ormai è evidente che lo stesso Team Digital di Piacentini ha scelto di ridurre le ambizioni su Anpr, dati i problemi riscontrati finora. Nessun Comune vuole usare la web app Sogei, perché questa – essendo stata progettata da zero invece che sulla scorta di software analoghi già consolidati – non copre molti dei servizi, funzioni e scenari necessari (interconnessione con sistemi di tasse, servizi sociali; procedimenti amministrativi legati all’Anagrafe…).
Di conseguenza al momento si andrà avanti con web services, ossia i Comuni continueranno a lavorare come hanno sempre fatto, con i soliti software, senza migrare i propri dati sull’infrastruttura centrale. E Piacentini, a quanto pare, ha accettato di rinunciare per ora a chiedere la migrazione.
Questo non vuol dire che l’Anpr non si farà. Si farà ma il Comune lavorerà in locale e il software, con web app, sincronizzerà i dati con il centro, in automatico. Non è un decentramento dell’Anpr, questo.
La questione è che si va avanti con lentezza perché vanno prima puliti i dati e adeguati i software per lavorare in questo modo, con i web services di collegamento. Alcuni software, dei circa 60 in uso ai Comuni, ancora non li supportano.
Quanto al domicilio digitale, che per la norma è legata ad Anpr, è possibile farlo anche senza quest’ultima. E’ sufficiente sapere dove andare a pescare questa informazione: non c’è bisogno di Anpr.
E’ facile infatti creare un elenco ad hoc, senza bisogno di usare l’Anpr, che non sta decollando. Potrebbe essere ragionevole usare un sistema di notifica (Cittadinanza Digitale), a cui già sta lavorando Piacentini.