l'approfondimento tecnico

Dati e metadati per la PA, a che servono e come migliorano il rapporto con il cittadino

Vediamo il dietro le quinte del lavoro che le PA fanno su dati, metadati, entità, per capire come funzionano questi misconosciuti e sottovalutati processi

Pubblicato il 08 Mar 2018

Riccardo Grosso

metadata architect

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Un compito importante della PA è conservare i dati: tutti, quelli relativi alle persone, gli immobili, le strade e ogni cosa faccia parte della nostra vita quotidiana. Il lavoro sui dati è molto importante: serve a rendere chiaro il rapporto tra Cittadino a PA, facilitando le comunicazioni, rendendo possibili ad esempio le certificazioni online e quindi migliorando il nostro rapporto con lo Stato.

Vediamo di entrare in questo mondo a piccoli passi.

Metadati ed entità per la PA, cosa sono

Abbiamo definito ciò che chiamiamo “metadati” per la PA: sono quei dati che rappresentano i dati. Un metadato è per esempio il vostro NOME ed il vostro COGNOME: che vi chiamiate “Mario Rossi” o “Giuseppe Verdi” non importa, il metadato NOME o COGNOME, descrive come Mario sia un nome, quindi ha una certa lunghezza in caratteri e lo stesso vale per il vostro COGNOME.

Poi descriviamo le “entità”: si tratta di oggetti concettuali, e rappresentano un oggetto, una persona o un luogo.

Hanno degli identificatori univoci, nel senso che non si può fare confusione tra oggetti della stessa categoria. Ad esempio il nostro “Mario Rossi” sarà nato da qualche parte, in una certa data. Con il suo codice fiscale possiamo, ragionevolmente, identificarlo in maniera del tutto univoca, quindi la nostra entità anagrafica avrà questo identificatore unico ed irripetibile.

Ecco dove entra in gioco il metadato: una descrizione chiara e precisa degli attributi della citata Entità, che, per espansione può rappresentare delle gerarchie e per questo facciamo un esempio semplice: L’Italia è una nazione, ha delle regioni, le regioni hanno delle province, le province hanno dei comuni e i comuni hanno delle frazioni.

Con i metadati possiamo descrivere questa gerarchia. Con le cosiddette istanze, cioè il contenuto dei dati, possiamo elencare tutti i comuni d’Italia, collocati nelle loro province, regione e infine nazione.
I lavori elencati di seguito entrano nel merito di dettagli tecnici, compresi quelli relativi a quelle che chiamiamo ontologie, ovvero le descrizioni delle descrizioni, quindi i metadati per eccellenza.

Lavori utili per l’esplorazione dei metadati del Web Ontology Language (detto anche OWL).

Esempi di lavoro su dati per la PA

Riassumiamo i principali passi di un lavoro collaborativo in rete che è stato fatto con me da alcuni preziosi amici.

1) riutilizzando un metodo valido per i metadati delle basi dati, sono state taggate le entità della p.a. nei metadati del catalogo db e app di AgID. Questo non sarebbe stato possibile senza l’aiuto dell’amico Fabio Galgani con i suoi formidabili programmini. Il tutto è dettagliatamente spiegato in questo articolo e correlati. La ricerca per entità è fatta per somiglianza di entità, e le entità associate alle P.A. sono quelle prese da queste gerarchie di entità?

2) Dai semilavorati ottenuti (gerarchie di entità, relazioni, attributi), l’amico Cristiano Longo ha prodotto un web service che trasforma i semilavorati in ontologie con sintassi OWL. Il tutto descritto in questo articolo e correlati.

3) Con un tool free è possibile disegnare tali OWL, per dare un senso grafico alle ontologie, e renderle forse più belle da vedere.

4) Con Marco Brancolini (mbranco2@gmail.com) sono state mappate geograficamente le p.a. taggate al punto 1), per cui arrivando al singolo nodo di una p.a., nei suoi metadati sono presenti anche le entità taggate, il tutto presente nel file ipaentitiesgeo. Il tutto dettagliatamente spiegato in questo articolo e che culmina in questa meraviglia.

5) Francesco Piersoft Paolicelli ha fatto un bot telegram che visualizza i metadati delle p.a. mappate, tra cui le entità.

Prossimamente su ipaentitiesgeo anche i metadati del catalogo db e app di agid, per poter fare lì direttamente le ricerche con nuove entità e nuove ontologie di riferimento.

Ma se nel frattempo riuscissimo a collegare i disegni owl ottenuti ai punti 2) e 3), tirando linee che partono dalle entità delle owl e raggiungono le medesime presenti nelle p.a. visualizzabili ai punti 4) e 5), potremmo fare dei botti di capodanno veramente potenti?

Questi lavori descritti, si rifanno a precedenti lavori realizzati per la pubblica amministrazione piemontese. Tali lavori rappresentano un livello di “drill down”, o meglio di approfondimento, inferendo concetti e riottenendo ontologie partendo dalle strutture delle basi dati.

In riferimento a quanto descritto sopra, prendendo a prestito il concetto di proporzione aritmetica, potremmo dire che:

base dati: applicativo = tavola : campo

I lavori sulle strutture di tavole e campi dei database, corredati di tutti i semilavorati, sono disponibili al seguente link.

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