Unione europea

Diritti digitali, ecco le tutele di base in Europa per i cittadini



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I diritti digitali europei comprendono accesso alla connettività, formazione permanente e protezione dalle discriminazioni. La normativa garantisce privacy, sostenibilità ambientale e partecipazione consapevole all’ecosistema digitale per tutti i cittadini

Pubblicato il 16 apr 2025

Laura Palazzani

ordinario di filosofia del diritto LUMSA



identità digitale e diritti digitali

La European Declaration on Digital Rights and Principles for the Digital Decade (2022), citata esplicitamente nella regolazione della intelligenza artificiale AI Act (2024) del Parlamento europeo, esplicita i nuovi ‘diritti digitali’ dei cittadini europei. È un documento di interesse per la identificazione, elaborazione, interpretazione, comprensione e implementazione dei diritti digitali.

I diritti digitali come fondamento della democrazia nell’era tecnologica

L’obiettivo principale del documento è la realizzazione della democrazia nell’era dello sviluppo delle tecnologie digitali. Per democrazia si intende la effettiva partecipazione di tutti i cittadini europei alle decisioni pubbliche mediante le tecnologie digitali. Le minacce ‘anti-democratiche’ sono individuate nella diffusione di notizie false, nella polarizzazione digitale che esclude le persone senza abilità digitali o con scarse abilità digitali e nella sorveglianza digitale e le conseguenti minacce alla privacy, dovute a interferenze esterne e interessi commerciali che possono condizionare le nostre scelte.

Diritti digitali e inclusione: nessuno deve essere lasciato indietro

Presupposto etico per una adeguata comprensione del documento è l’appello etico che ‘nessuno sia lasciato indietro’ nella transizione tecnologica digitale in Europa: ogni cittadino deve poter partecipare in modo attivo e consapevole alla discussione democratica, avendo la garanzia di acquisire le abilità digitali intese come capacità critiche di distinguere i vantaggi e gli svantaggi dell’uso delle tecnologie.

Solo in questo modo è possibile garantire che le tecnologie digitali siano utili per proteggere i diritti fondamentali e i valori etici che sono alla base della democrazia, ossia l’uguaglianza e la giustizia. Solo disegnando e utilizzando in modo etico le tecnologie digitali è possibile assicurare il futuro democratico in Europa e la effettiva partecipazione nella comunità ‘al servizio’ del bene comune. Come sono declinati i diritti digitali?

Accesso alle tecnologie e formazione: diritti digitali fondamentali

Il documento sottolinea il diritto di ogni cittadino alle tecnologie necessarie per la connessione e all’accesso ad una connettività di alta qualità, con accesso a Internet disponibile per tutti ovunque nell’UE, compresi coloro che hanno un reddito basso. Ma non bastano tecnologie e connessione: deve essere garantito anche il diritto per tutti all’istruzione, alla formazione e all’apprendimento permanente al fine di acquisire tutte le competenze digitali di base e avanzate, a prescindere dalla differenza di età, di genere, di condizioni socio-economiche, etniche o disabilità cognitive.

La transizione digitale deve porre una specifica attenzione alle persone particolarmente vulnerabili nell’era digitale, dunque agli anziani, alle persone che vivono in aree rurali, alle persone emarginate, a coloro con diversità etnica, culturale e linguistica. Il documento chiede di sviluppare condizioni adeguate in modo che tutti gli stakeholder del mercato che beneficiano della trasformazione digitale si assumano le responsabilità sociali e diano un contributo equo e proporzionato ai costi dei beni, dei servizi e delle infrastrutture (assenti o insufficienti in alcune regioni e zone), a beneficio di tutte le persone che vivono nell’UE. Si delinea un diritto alla ‘alfabetizzazione digitale’, che include non solo l’acquisizione di abilità digitali, ma anche di un pensiero critico sull’uso delle tecnologie digitale, comprendendone le opportunità e i limiti, per consentire a tutti la possibilità di ‘adattarsi’ ai cambiamenti apportati dalla digitalizzazione nella vita, nella educazione e nel lavoro attraverso un necessario aggiornamento e riqualificazione.

I diritti digitali dei minori nell’ecosistema tecnologico

Una attenzione specifica, nel contesto della vulnerabilità è dedicata ai minori (tema ripreso dall’AI Act): bambini e giovani dovrebbero essere garantiti nel fare scelte sicure e informate ed esprimere la propria creatività nell’ambiente digitale. Materiali e servizi adatti all’età dovrebbero migliorare le esperienze, il benessere e la partecipazione di bambini e giovani alle tecnologie digitali. Dovrebbe essere prestata particolare attenzione al diritto dei minori ad essere protetti da tutti i crimini, commessi o facilitati tramite tecnologie digitali. Il documento esprime un impegno a fornire opportunità a tutti i bambini e i giovani di acquisire le competenze e le abilità oltre che le capacità critiche adeguate alla loro età e maturità, al fine di navigare nell’ambiente digitale in modo attivo, sicuro e di fare scelte informate e consapevoli. L’obiettivo è di proteggere tutti i minori da contenuti dannosi e illegali, sfruttamento, manipolazione e abuso online, di proteggere da tracciamento, profilazione e targeting illegali, in particolare a fini commerciali e coinvolgere i bambini e i giovani nello sviluppo di politiche digitali che li riguardano.

Diritti digitali nel contesto lavorativo: equilibrio e protezione

I diritti digitali includono anche il diritto a condizioni di lavoro sane, sicure eque e giuste, e a una protezione adeguata nell’ambiente digitale come nel luogo di lavoro fisico, indipendentemente dal loro stato occupazionale, modalità o durata del lavoro. Si sottolinea l’esigenza di garantire che tutti siano in grado di connettersi e di disconnettersi e beneficiare di misure di salvaguardia per l’equilibrio tra lavoro e vita privata in un ambiente digitale (diritto a lavorare online e a vivere offline). Ciò che va garantito nell’ambiente di lavoro è che gli strumenti digitali non mettano in alcun modo a rischio la salute fisica e mentale dei lavoratori, garantendo il rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori nell’ambiente digitale, tra cui il loro diritto alla autonomia, alla privacy e la protezione contro la sorveglianza illecita e ingiustificata.

Va garantito che l’uso delle tecnologie digitali e dell’intelligenza artificiale (per tutto il ciclo di vita della IA, dal disegno all’applicazione) sul posto di lavoro sia trasparente e segua un approccio basato sul rischio, garantendo in particolare che la supervisione umana nelle decisioni importanti che riguardano i lavoratori e assicurando che i lavoratori siano generalmente informati del fatto che stanno interagendo con sistemi di intelligenza artificiale. Il requisito etico è che tali sistemi siano sicuri, affidabili, spiegabili (ossia tracciabili e trasparenti), non discriminatori e giusti.

Diritti digitali, autonomia e privacy nell’ambiente digitale

Il documento intende rafforzare la capacità dei cittadini europei di fare scelte autonome e informate nell’ambiente digitale, condizione indispensabile per realizzare la democrazia. L’accesso a contenuti digitali deve essere diversificato al fine di contribuire a un dibattito pubblico pluralistico e a una partecipazione efficace in modo non discriminatorio. Tutti hanno il diritto alla libertà di espressione e informazione, nonché alla libertà di riunione e di associazione nell’ambiente digitale. Al tempo stesso devono essere adottate tutte le misure proporzionate per contrastare le forme di contenuto illegale.

Tutti dovrebbero avere accesso a tecnologie, prodotti e servizi digitali che siano sin dalla progettazione e nell’applicazione sicuri e che proteggano la privacy, con conseguente elevato livello di riservatezza, integrità e autenticità delle informazioni elaborate. Il documento esprime un impegno ad adottare misure per promuovere la tracciabilità dei prodotti e garantire che solo prodotti sicuri e conformi alla legislazione dell’UE siano offerti sul mercato unico digitale al fine di proteggere gli interessi di persone, aziende e istituzioni pubbliche dai rischi per la sicurezza informatica e dalla criminalità informatica, comprese violazioni dei dati e furto o manipolazione dell’identità. Ciò include il diritto alla riservatezza delle proprie comunicazioni e delle informazioni sui propri dispositivi elettronici e a non essere sottoposti a sorveglianza online illegale, a misure di tracciamento o intercettazione pervasive illegali. Si parla anche di diritto di determinare la propria ‘eredità digitale’ e decidere cosa succede ai propri account personali e alle informazioni che li riguardano dopo la propria morte.

Diritti digitali e sostenibilità ambientale nell’era tecnologica

Altro tema centrale è la sostenibilità per garantire una transizione digitale compatibile con la transizione ecologica. Il documento insiste sull’esigenza di evitare danni significativi all’ambiente e promuovere un’economia circolare, ove i prodotti e i servizi digitali dovrebbero essere progettati, utilizzati, riparati, riciclati e smaltiti in modo da mitigare il loro impatto negativo sull’ambiente e sulla società ed evitare l’obsolescenza prematura. Tutti dovrebbero avere accesso a informazioni accurate e di facile comprensione sull‘impatto ambientale e sul consumo energetico dei prodotti e dei servizi digitali, sulla loro riparabilità e durata, consentendo loro di fare scelte responsabili. Si tratta di sostenere lo sviluppo e l’uso di tecnologie digitali sostenibili che abbiano un impatto ambientale e sociale negativo minimo, incentivando scelte di consumo e modelli aziendali sostenibili e promuovere comportamenti aziendali sostenibili e responsabili lungo le catene del valore globale dei prodotti e servizi digitali, promuovendo lo sviluppo, l’implementazione e l’uso attivo di tecnologie digitali innovative con un impatto positivo sull’ambiente e sul clima, al fine di accelerare la transizione green.

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