Non sono d’accordo con molte critiche che leggo sul decreto che avvia il percorso della e-fattura elettronica tra privati.
Ecco perché.
Credo che si tratti di un decreto che, estendendo la fatturazione ai privati, prova a porre rimedio alle principali obiezioni che erano state sollevate contro la fatturazione elettronica nei confronti della pubblica amministrazione.
In particolare:
1) Da obbligo a opportunità: la fattura elettronica tra privati non viene imposta, ma agevolata (agli indubbi vantaggi in termini di tempi e costi, vengono affiancate importanti agevolazioni fiscali per le imprese che decideranno di utilizzarla);
2) Usare le infrastrutture esistenti: per la fatturazione elettronica tra privati si userà lo stesso sistema utilizzato per la fatturaPA, il c.d. “sistema di interscambio” gestito dall’Agenzia delle Entrate. Non viene realizzato un sistema apposito, ma si riutilizza l’esistente con ovvi vantaggi per imprese e sviluppatori che possono fare affidamento su un unico sistema (che sicuramente potrà essere ulteriormente migliorato)
3) Innovazione senza oneri: il sistema consentirà oltre alla redazione e alla trasmissione della fattura anche la possibilità di conservarla, evitando così che i privati debbano provvedervi autonomamente (con un aggravio di costi e adempimenti).
Proprio questo è stata la principale obiezione alla fatturazione elettronica: obbligare piccoli e medi imprenditori a dotarsi di sistemi onerosi.