E’ il 2014, in linea con gli obiettivi dell’Agenda Digitale e in anticipo rispetto a Francia e Germania, l’anno in cui l’Italia adotterà la fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione per favorirne l’adozione anche nei rapporti tra le imprese.
Vale la pena ripercorrere la logica della strategia adottata dall’Europa per questo passaggio al digitale che accompagnerà le imprese verso la completa dematerializzazione del processo di approvvigionamento, riducendone i costi e abbattendo le barriere commerciali tra i Paesi Membri.
Nel momento in cui la Pubblica Amministrazione di uno dei Paesi Membri richiede l’utilizzo di un unico formato “interoperabile” di fatturazione elettronica (come la stessa direttiva europea ribadisce essere facoltà di ogni cliente in sede di accordi contrattuali con i propri fornitori) quasi il 60-65% delle imprese potrà inviare in automatico le fatture dai propri sistemi gestionali, adottando un processo che costituirà un vantaggio competitivo anche nel rapporto contrattuale con altre imprese.
Questo percorso, oltre che evitare ai fornitori di dover concordare le modalità di fatturazione con ciascuna amministrazione, favorirà la progressiva convergenza verso un unico formato fattura a livello di Paese Membro. In questo modo si ridurrà l’attuale molteplicità di formati, in attesa del completamento del percorso di convergenza tra i principali standard di fatturazione elettronica avviati presso il CEN, che dovrebbe auspicabilmente condurci ad adottare in Europa un unico standard condiviso.
Questo scenario di orientamento strategico ha portato nel 2009 in soli 4 mesi, purtroppo compensati dai 4 anni di iter normativo, a un corale confronto tra Pubblica Amministrazione, fornitori, banche, università e società internazionali di standardizzazione, per concordare la soluzione che è stata recepita dal regolamento emanato a giugno scorso.
Di seguito i passaggi principali del nuovo processo di fatturazione elettronica verso la Pubblica Amministrazione.
Viene messa a disposizione un’unica infrastruttura di interscambio centralizzata, denominata “SDI-Sistema di Interscambio della Fatturazione Elettronica PA”, in grado di acquisire le fatture elettroniche da tutti i fornitori e smistarle per via telematica agli uffici destinatari allocati nell’ambito delle amministrazioni.
Questa infrastruttura è già pronta e da tempo aperta alle moltissime richieste di sperimentazioni da parte di Comuni, Regioni, amministrazioni, banche, intermediari e imprese. E’ inoltre ormai da qualche tempo disponibile, essendo stato già verificato dagli sperimentatori, il sito “FatturaPA” che contiene ogni utile supporto tecnico e normativo per la gestione del colloquio con tale sistema.
In questo percorso trasmissivo è possibile avvalersi di intermediari, sia dei fornitori sia delle amministrazioni, garantendo l’origine e l’immodificabilità della fattura attraverso la firma digitale. Questa modalità è stata identificata come la soluzione più economica e di ampia diffusione in grado di garantire i requisiti stabiliti in ambito europeo.
Il regolamento esplicita la decisione dell’Italia di adottare un unico formato fattura nel momento in cui verrà identificato in sede europea. In attesa di questa scelta, viene adottato un formato fattura compatibile con gli standard maggiormente utilizzati nel Paese, definito con il supporto diretto delle stesse società di standardizzazione in convergenza presso il CEN, in modo da non ostacolare gli investimenti già effettuati e i processi di digitalizzazione in corso.
Come supporto per le piccole medie imprese, in un momento di evidenti limitate disponibilità finanziarie, vengono riorientati gli investimenti destinati al Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione, rendendo disponibili in rete gli strumenti che consentono di predisporre le fatture elettroniche e anche conservarne copia, ai fini gestionali e fiscali, per conto dei fornitori.
Le prime amministrazioni che, unitamente ai propri fornitori, avvieranno il nuovo processo di fatturazione entro giugno 2014 sono i Ministeri, le Agenzie Fiscali e gli Enti di Previdenza Nazionale, a cui faranno seguito, entro giugno 2015, tutte le altre amministrazioni.
L’Agenzia per l’Italia digitale ha assunto il coordinamento delle PA. L’Agenzia si è già messa in contatto con tutte le amministrazioni che migreranno alla fatturazione elettronica già a giugno 2014: i ministeri (tramite la Ragioneria che ne gestisce i sistemi), le agenzie fiscali e gli enti previdenziali nazionali. Nel piano, oltre che indicare per ogni amministrazione la data di completamento, viene chiesto alle amministrazioni di rendere visibile il percorso attuativo attraverso le date di completamento di quattro fasi preliminari. Le Pa devono caricare in uno speciale Indice gestito dall’Agenzia tutti gli uffici a cui sarà destinata la fattura elettronica con indicato l’indirizzo tecnico di destinazione delle fatture. Devono poi comunicare ai propri fornitori i codici ufficio presenti in IPA da utilizzare per i diversi tipi di fatture. Terza fase, anche se parallela, devono adeguare i sistemi a ricevere le fatture elettroniche (è sufficiente al minimo un indirizzo PEC, già obbligatorio per legge, e un servizio di conservazione delle fatture elettroniche). A questo punto passano a regime e da quel momento in poi , fatti salvi tre mesi per pagare le fatture analogiche ancora in circolazione, possono pagare solo se ricevono fatture elettroniche.
Merita una particolare attenzione il processo di adeguamento di Regioni e Comuni, che sarà oggetto di un ulteriore decreto da emanarsi a giorni. In quest’ambito è stato di recente ripreso e confermato l’orientamento delle Regioni a candidarsi a svolgere un ruolo di sussidiarietà, mettendo a disposizione i propri sistemi/servizi ad altre amministrazioni locali, in qualità di “intermediari” di fatturazione elettronica e, più in generale, a supporto del processo di dematerializzazione dell’azione amministrativa nel territorio.
A questo livello di sintesi non si vedono, ma si intuiscono, le attività che amministrazioni e fornitori dovranno svolgere nei prossimi mesi anche sincronizzandosi tra loro in sede amministrativo-contrattuale.
E’ su progetti come questo che potrà misurarsi la capacità delle associazioni di categoria di fornire supporto ai propri associati e si consoliderà iI nuovo scenario di Governance ICT della Pubblica Amministrazione in grado di stabilire con loro rapporti di monitoraggio congiunto sullo stato di avanzamento dei progetti che porteranno al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale.
Perché credo che questo progetto avrà successo?
· Perché il GdL inter-istituzionale che ha progettato la soluzione di fatturazione elettronica PA nel 2009 – compresi i riferimenti del mondo imprenditoriale e finanziario che hanno maggiormente contribuito alla costruzione della soluzione – era composto quasi esclusivamente da donne e questo ha consentito, in 4 mesi, di concordare con tutti gli attori la soluzione con grande professionalità, innovazione e buon senso;
· perché abbiamo un ritardo da recuperare e non possiamo permetterci di sprecare questa opportunità;
· perché vedo che il Governo ha rilanciato con determinazione l’attuazione dell’Agenda Digitale, identificando proprio la Fatturazione elettronica come une delle tre priorità chiave per la digitalizzazione del Paese. E’ infatti già operativa la struttura dell’Agenzia dell’Italia Digitale che pianifica e controlla con sistematicità, con la supervisione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il raggiungimento dei risultati dei progetti;
· perché percepisco, in questo nuovo scenario operativo, un forte recupero di consapevolezza dell’importanza delle strutture informatiche presenti nelle amministrazioni, dove abbiamo ragazzi e ragazze preparati con una grande voglia di partecipare al cambiamento se i loro capi, compreso chi scrive, sapranno ascoltarli e mettersi in discussione.
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