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Finanziamenti PNRR, la Regione Toscana apripista sulla trasparenza dei progetti

La mancanza di un obbligo di trasparenza circa i progetti e soggetti finanziati è uno dei problemi del PNRR. La Regione Toscana ha deciso di giocare d’anticipo e attraverso un sito dedicato permette di conoscere nel dettaglio lo stato dell’arte dei progetti legati all’uso delle risorse

Pubblicato il 14 Feb 2023

Alessandra de Renzis

Referente del Presidente per la verifica dell'andamento del PNRR, di tutti i fondi europei e nazionali di coesione, Regione Toscana

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Si è molto parlato, nelle scorse settimane, della richiesta avanzata al Governo da oltre 60 realtà della società civile insieme a 58.930 firmatari e 293 organizzazioni promotrici, in rappresentanza di cittadini, associazioni, gruppi, movimenti, università e centri di ricerca, attraverso una lettera aperta di un maggiore impegno nella diffusione dei dati relativi allo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

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Il PNRR e la trasparenza: i problemi

Già, ma come sta andando il PNRR? A che punto sono progetti e interventi?  E i finanziamenti, le aree geografiche, i settori coinvolti?

Queste e altre domande animano da un paio di anni il confronto e la riflessione ai più alti livelli istituzionali come pure tra istituzioni e corpi intermedi, categorie professionali, imprese e cittadini in tutta Europa ed anche in Italia.

Non a caso se ne è parlato a lungo anche all’ultimo FORUM PA 2022 con esponenti nazionali ed europei, nell’ambito di un dialogo tra istituzioni e società civile. E se ne parla oggi per la partita aperta con le Regioni, che affrontano la questione nella loro limitata possibilità di incidere sulla definizione e le scelte tanto delle linee quanto delle progettualità del Piano.

Il problema però risiede nella originale normativa europea che sottende i Piani Nazionali di ripresa e resilienza (Reg. (UE) n. 2020/2094 e Reg. (UE) n. 2021/241) che non fa menzione di un obbligo di trasparenza circa i progetti e soggetti finanziati (come invece accade nel caso dei Programmi europei). Proprio per questo motivo, nell’ambito dell’accordo raggiunto lo scorso dicembre sul Piano Europeo per l’Energia (Repower EU), il Parlamento europeo ha proposto l’introduzione di una norma che richieda agli Stati membri di creare un portale pubblico che comprenda i dati almeno sulle prime 100 organizzazioni che ricevono i maggiori finanziamenti per l’attuazione delle misure previste nei Piani nazionali.

Il sito della Regione Toscana per l’attuazione del PNRR

La Regione Toscana, nelle parole del suo Presidente, aveva da tempo colto questa sfida andando oltre le disposizioni europee e nazionali con la precisa volontà di permettere “ad ogni cittadino e ogni operatore, soprattutto della stampa, di conoscere giorno giorno lo stato dell’arte dei progetti legati all’uso delle risorse”.

Presentato lo scorso maggio, il sito dedicato all’attuazione del PNRR in Toscana sviluppato dalla Direzione Sistemi informativi, infrastrutture tecnologiche e innovazione in raccordo con l’Ufficio di Gabinetto del Presidente, si compone di diverse sezioni complementari tra loro e rispondenti alla duplice finalità di conoscenza / visibilità e di trasparenza / rendiconto dell’azione pubblica.

Una prima sezione è infatti dedicata al Piano nazionale nel suo complesso, attraverso la quale si descrivono le missioni, le componenti e gli investimenti del Piano in chiave Toscana, gli atti di attuazione del PNRR e gli strumenti programmatici e strategici regionali di riferimento.

Ad essa segue il rimando agli avvisi nazionali e a quelli regionali, inclusa una sezione dedicata ai professionisti e alle imprese che vogliono partecipare alle gare d’appalto per la realizzazione dei progetti del Piano in Toscana.

Geolocalizzazione e censimento dei progetti

Una cartografia della regione permette poi un’immediata informazione territoriale, con la puntuale geolocalizzazione dei singoli progetti accompagnata da una breve descrizione di sintesi che rimanda, in un’altra sezione del sito, ad una descrizione più estesa. Ciascun progetto è inoltre anche ricercabile attraverso una maschera che permette di filtrare per missione, ambito o comune di afferenza territoriale.

Il censimento dei progetti, fulcro e cuore del progetto, è frutto del lavoro di un gruppo di lavoro interdipartimentale coordinato dal Direttore generale in stretto raccordo con l’Ufficio di Gabinetto del Presidente e di cui fanno parte l’Osservatorio regionale degli appalti pubblici, la Direzione Sistemi informativi, infrastrutture tecnologiche e innovazione e l’Ufficio responsabile del Controllo strategico di Gestione, anche attraverso un periodico confronto con le singole Direzioni regionali.

Aggiornato mensilmente nell’elenco e giornalmente nel monitoraggio di quelli già presenti per essere rilasciato quale dataset aperto liberamente scaricabile in open data, l’archivio dei progetti contiene l’insieme dei progetti che soddisfano contemporaneamente il requisito di titolarità – ovvero per i quali sia stata avanzata ed accolta richiesta di finanziamento a valere sui fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) o del Piano Nazionale per gli investimenti Complementari (PNC) allo stesso PNRR, ovvero individuati all’interno o in forza di assegnazioni dirette o deliberazioni di riparto – e territorialità – ovvero che da un punto di vista soggettivo e/o territoriale sia localizzabile in Toscana.

Informazioni anagrafiche e di avanzamento procedurale e finanziario

Le informazioni anagrafiche e di avanzamento procedurale e finanziario dei singoli progetti censiti sono poi desunte attraverso l’integrazione fra gli archivi del sistema di rilascio del codice univoco CUP del dipartimento DIPE della Presidenza del Consiglio, del sistema informativo SITAT dell’Osservatorio Regionale dei Contratti Pubblici e delle banche dati nazionali ad esso interconnesse, quali MOP-BDAP del MEF e SIMOG di ANAC, tutte alimentate con i dati trasmessi da Soggetti titolari o attuatori, stazioni appaltanti e relativi Responsabili del Procedimento (RUP), in forza di obblighi informativi a fini di monitoraggio e trasparenza cui gli stessi sono già chiamati ad adempiere in forza di norme regionali e nazionali.

L’elenco delle fonti sarà ampliato al Sistema ReGis di MEF-RGS realizzato in attuazione dell’art.1 comma 1043 della Legge 781/2020 e finalizzato al monitoraggio del PNRR, non appena lo stesso sistema renderà disponibili i servizi di interoperabilità o ogni altra modalità di acquisizione dei relativi dati.

Infine attraverso un pannello di controllo si accede ai dati aggregati aggiornati con la possibilità di navigare per missione o territorio selezionando rispettivamente le interfacce “progetti e risorse”, “settori” e “soggetti”.

La parte tecnica fin qui descritta e comunque soggetta ad aggiornamento puntuale, è connessa all’attualità attraverso il racconto di eventi, la raccolta delle principali notizie a cura dell’Agenzia di informazione della Giunta regionale e una raccolta di video. Si tratta di una sezione per definizione di aggiornamento quasi cronachistico che andrà arricchendosi via via che i progetti entreranno in attuazione.

Conclusioni

Consci quanto la trasparenza e l’accessibilità dei dati siano valori essenziali per il funzionamento delle democrazie e per la partecipazione del cittadino alla vita sociale, tanto la dashboard quanto gli opendata sono accompagnati da note metodologiche e di accompagnamento alla lettura per permetterne una fruizione ed una consultazione informata e facilmente accessibile a chiunque ne abbia interesse. Al tempo stesso, stiamo lavorando alla predisposizione una versione open che possa essere usata anche da altre amministrazioni italiane e, con alcuni adattamenti al momento oggetto di studio con la Commissione europea, anche ad altre realtà europee.

Un passaggio di cui andiamo particolarmente fieri è stata la risposta alla nostra richiesta alla comunità degli opendata di accompagnarci al momento della prima release del dataset lo scorso luglio. In quell’occasione abbiamo cercato e trovato un dialogo costruttivo e appassionato nel condividere il processo che avrebbe portato i nostri dati a diventare bene comune per i cittadini, la comunità accademica e chiunque vuole sapere cos’è e come sta andando il PNRR in Toscana.

Fondamentale inoltre la costante collaborazione con il nostro istituto di ricerca, l’IRPET, con cui, non solo nell’ambito dei suoi approfondimenti trimestrali, abbiamo già iniziato ad utilizzare i dati per comprendere i possibili effetti e le prospettive per l’economia e la società toscana che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e il Piano Nazionale per gli investimenti Complementari (PNC) avranno sul territorio regionale.

@credits: Andrea Bertocchini, Luca Cipriani, Andrea Battistini, Alessandro Santucci, Davide Bruno, Maria Luisa Szczepnyj Elisabetta Vannacci, Francesco Iacometti e tutti i colleghi e fornitori coinvolti.

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