L’Africa occidentale è in fermento. Se fino ad oggi quest’ultima aveva mostrato livelli medi di penetrazione del mobile money molto poco elevati rispetto a quelli registrati nell’intera aerea dell’Africa subsahariana (si parla di poco meno di 50 milioni di account registrati in tutta l’Africa settentrionale a fronte di un totale di 395,7 milioni di account registrati nell’Africa subsahariana), il trend sembra aver decisamente virato nella direzione opposta.
Le ultime notizie provenienti dall’area ovest del continente africano mostrano infatti un aumento esponenziale dell’interesse dei paesi di tale area per il FinTech, tale da aver portato, nel corso dell’ultimo anno, ad una serie di investimenti che aprono la strada ad una e vera e propria ‘rivoluzione FinTech’, mai sinora sperimentata da quella parte di continente africano, con il Ghana e la Nigeria a guidare questa rivoluzione tutta occidentale. La prima, a dire il vero, in maniera più timida della seconda.
Le riforme in Ghana per i pagamenti digitali
Il lancio lo scorso anno in Ghana da parte della Ghana Interbank Payment and Settlement Systems (GHIPSS), una controllata al 100% della Banca del Ghana, della piattaforma di interoperabilità, uno dei primi sistemi di questo tipo in Africa, ha svolto un ruolo importante nel facilitare l’espansione dei servizi di mobile money nel paese. Il servizio di mobile money implementato in Ghana, che consente lo scambio di moneta tra i possessori di account di mobile money ma anche tra istituti finanziari e bancari, è stato assistito da una serie di nuove riforme che dovrebbero stimolare ulteriori attività nel settore dei pagamenti digitali.
Il Ghana, infatti, nell’ambito della strategia nazionale per l’inclusione e lo sviluppo finanziario 2017-23, ha attribuito un ruolo centrale al mobile money e ai pagamenti digitali, considerati presupposti fondamentali per il piano di espansione dell’inclusione finanziaria e della realizzazione di quella che il Ghana ha definito una economia “cash-lite”.
In Ghana, d’altronde, i servizi di mobile money non possono che trovare terreno fertile considerato che circa il 65% della popolazione ghanese non ha ancora un conto bancario e che, pertanto, i pagamenti digitali sembrano essere l’unico vero mezzo di inclusione finanziaria possibile per gran parte della popolazione.
Fintech, la svolta della Nigeria
D’altra parte non bisogna neppure dimenticare la Nigeria, che rappresenta la ventisettesima economia del mondo in termini di PIL nominale, per via dei ricchi giacimenti di gas naturale e di petrolio, di cui la Nigeria è anche il maggior esportatore africano. Non solo: la Nigeria, ad oggi, conta circa 197 milioni di abitanti, i quali rappresentano quasi il 60% della popolazione totale dell’Africa occidentale. Elementi, questi, che hanno reso la Nigera la protagonista indiscussa nell’area dell’Africa occidentale.
Ebbene, la Banca Centrale della Nigeria dopo aver annunciato lo scorso anno che avrebbe consentito alle società di telecomunicazioni di fornire servizi bancari, con l’obiettivo di dare a milioni di nigeriani senza conti bancari l’accesso ai servizi di mobile money, sulla scia del successo ottenuto già da tali servizi in altri paesi dell’Africa, in questi giorni ha finalmente dato il semaforo verde alla Yello Digital Financial Services Limited (YDFS), una partecipata della MTN Nigeria ovvero della più grande società di telefonia mobile nigeriana che conta oltre 56 milioni di utenti. Tale concessione segna certamente un primo importantissimo passo nell’ambito dello sviluppo FinTech del paese.
Il nuovo sentimento di favorevole accoglienza della Nigeria nei confronti degli strumenti FinTech, ha permesso la realizzazione di interessantissime iniziative tra cui spicca quella di cui si è fatta promotrice la Silicon Valley – Nigerian Economic Development Inc (SV NED). Il progetto della SV NED è quello di costruire un ponte tra quella che viene considerata la mecca tecnologica nel mondo, ovvero la Silicon Valley, e i paesi emergenti. Come paese di partenza la SV NED ha scelto proprio la Nigeria, dove vengono attualmente promossi incontri formativi per studenti e professionisti al fine di colmare il gap esistente tra le capacità dei professionisti nigeriani e quella dei lavoratori della Silicon Valley. L’obiettivo finale è, come ovvio, replicare un tale esperimento in tutto il continente africano.
Chissà se questa nuova rapida espansione dei servizi FinTech nei paesi occidentali dell’Africa farà da calamita ai tanti nuovi investimenti e progetti che popolano il panorama africano.
La piattaforma SASAI
Primo fra tutti la piattaforma SASAI della Cassava Fintech International (CFI), azienda leader in Africa nel settore FinTech e specializzata in transazioni digitali integrate tra cui Mobile Money, Digital Banking, Payment Services, Social Payments e International Remittances.
La CFI ha promesso che la piattaforma SASAI unirà la messaggistica istantanea, i social media e i pagamenti digitali in un’unica app e che sarà disponibile per il download su Google Play e App Store iOS dal 1° agosto 2019. Attraverso questo servizio, la società sta cercando di fornire accesso a oltre 200 milioni di portafogli mobili e 100 milioni di conti bancari in tutta l’Africa.
Sebbene una simile piattaforma sia già presente in Asia, dove aziende come Alibaba e Tencent hanno sviluppato e offerto ai propri tenti app di pagamento inclusive di servizi di e-commerce e di chat, in Africa un simile tentativo costituisce una prima volta senza precedenti e segna definitivamente l’ingresso delle app di messaggistica sociale nel sistema di pagamento digitale.
Solo il tempo potrà dire se la riscossa dell’Africa occidentale avrà la meglio nell’attrarre le nuove opportunità offerte dal continente africano.