Di che cosa sia Firenze Digitale, e dei risultati del primo anno di progetto sul fronte dell’integrazione dei dati, si è già detto in questo primo articolo.
Chiunque abbia mai provato a sviluppare servizi ai cittadini in una città, si sarà quasi subito reso conto che la quantità di dati e servizi “offribili” al cittadino dal singolo Ente è piuttosto limitata. Altrettanto limitata è la capacità di un singolo di comunicare in modo massivo su tutta la città i servizi che offre, le novità, e le varie applicazioni lanciate via via.
Il risultato è che, agli occhi del cittadino, il tutto rimane molto frammentato, risulta difficile scoprire quali applicazioni sono disponibili, e anche se lo si scopre, magari molti cittadini non sanno bene come usarle al meglio.
Una vera smart city quindi deve far sì che i cittadini si accorgano di viverci, e per fare questo occorre comunicare, comunicare, e comunicare. La comunicazione dei servizi digitali e innovativi deve uscire dall’accezione negativa che in questi decenni si è associata alla comunicazione da parte degli enti, uscendo dal luogo comune “comunicazione = consulenza inutile” e passando a “strumento indispensabile per far sapere alla popolazione quali nuovi strumenti sono disponibili per vivere al meglio la propria città”.
Per fare questo, nel 2016 si sono portate avanti due azioni molto innovative ed efficaci.
Si è, ad esempio, “inventato” il “pacchetto Firenze smart city”, e si è offerto a tutti i partecipanti a un evento internazionale sull’innovazione tenutosi a Firenze nel Maggio 2016 (Major Cities of Europe). Un pacchetto “fisico” (un box con la bottiglietta di promozione dei fontanelli pubblici, la Firenze card per i turisti, i dati di efficientamento energetico degli edifici smart, etc) un pacchetto “esperienziale” (una serie di tour guidati alla Firenze smart city della mobilità, dei trasporti, dei rifiuti, etc con visite guidate ai rispettivi centri di controllo delle utilities competenti).
In questo modo gli oltre 300 innovatori e CIO accorsi a Firenze da oltre 20 Paesi europei ed extra-europei hanno potuto toccare con mano l’innovazione, senza presentazioni vaghe, senza seminari, ma dal vivo, vedendo sistemi e soluzioni in essere e usate dai cittadini e dai tecnici delle utilities. E ciò stato possibile grazie al fatto che esisteva già una consapevolezza di quali soluzioni “smart” sono state realizzate da quale soggetto o utility, di chi era la persona di contatto giusto per mostrare un dato sistema, e così via, una rete di informazioni e di contatti che è anch’esso frutto di Firenze Digitale.
Inoltre, da questo network è nato in modo quasi naturale un sistema ed un modello organizzativo denominato Firenze Semplice, il cui scopo è fornire al cittadino informazioni uscendo dalla logica del “non è di mia competenza”. Oggi un cittadino di Firenze, attraverso la piattaforma web, può chattare in tempo reale con un operatore del contact center 055055 e chiedere informazioni di primo livello sui servizi del Comune, della Camera di Commercio, sul servizio pubblico di illuminazione, sulle farmacie comunali, o infine sul servizio di pulizia strade. Questo sistema agisce anche come un tavolo di colloquio costante fra i referenti della comunicazione delle utilities, di Camera di Commercio, e del Comune, in modo che se uno di questi soggetti ha sviluppato un nuovo servizio e lo vuol promuovere alla città, può pubblicizzarlo anche sui canali di comunicazione di ogni utility, massimizzando così la visibilità del servizio all’intera città, e permettendo ad un maggior numero di cittadini di cercare ciò di cui hanno bisogno in pochi secondi.
Tutto questo è già realtà, ed è la base su cui si implementeranno le prossime azioni di Firenze Digitale del 2017, ma non solo, è anche un’ottima base comune, con un modello di governance e risultati e obiettivi concreti, su cui si potranno innestare anche le future progettualità dei vari soggetti pubblici o partecipati che aderiranno a questo modello, che potranno quindi contare su un sistema organizzato strutturato e condiviso di smart city a Firenze, per l’attrazione di nuovi investimenti ed il miglioramento continuo dei servizi e delle competenze dei cittadini.