La storia della trasparenza nel nostro Paese è lunga e disseminata di belle storie di società civile che a fianco delle istituzioni, e a volte spronandole con determinazione, ha portato a normative condivise e avanzate, a partire dalla Legge n. 241/1990 che disciplinava tra l’altro il “diritto di accesso ai documenti amministrativi” e dal relativo aggiornamento (previsto dalla L.69/2009) secondo cui l’accesso ai documenti amministrativi “costituisce principio generale dell’attività amministrativa al fine di favorire la partecipazione e di assicurarne l’imparzialità e la trasparenza”.
Il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 aggiunge ulteriore supporto a trasparenza e accesso civico e la più recente normativa sul Freedom Of Information Act (FOIA) introdotta con il Decreto Legislativo 97/20016 prevede l’accesso civico generalizzato garantendo a chiunque “il diritto di accedere ai dati e ai documenti posseduti dalle pubbliche amministrazioni, se non c’è il pericolo di compromettere altri interessi pubblici o privati rilevanti, indicati dalla legge.”
Tornando indietro di un passo è interessante notare che l’Art. 3 bis della Legge 241/1990, introdotto dalla legge 11 febbraio 2005, n. 15, se pur con una terminologia oggi un po’ desueta, recitava “Per conseguire maggiore efficienza nella loro attività, le amministrazioni pubbliche incentivano l’uso della telematica, nei rapporti interni, tra le diverse amministrazioni e tra queste e i privati.”
Più recentemente l’attuazione delle norme sull’accesso civico generalizzato viene supportata dalle Linee Guida ANAC che forniscono indicazioni relative all’esclusione e ai limiti di accesso del Decreto 33 citato e dalla Circolare 2/2017 della Ministra Madia.
In coerenza con l’evoluzione normativa e con la profonda convinzione che trasparenza e accesso siano strumenti basilari per garantire informazione che a sua volta garantisce partecipazione e minore corruzione, il 4 agosto 2017 l’Amministrazione Capitolina ha approvato la proposta per un nuovo Regolamento per il diritto di accesso ai documenti, ai dati e alle informazioni.
Roma Capitale ha voluto con questo cogliere il suggerimento delle Linee Guida ANAC, che, all’articolo 3.1, offrono indicazioni operative suggerendo “ai soggetti tenuti all’applicazione del decreto trasparenza l’adozione, anche nella forma di un regolamento interno sull’accesso” di adottare una disciplina che “fornisca un quadro organico e coordinato dei profili applicativi relativi alle tre tipologie di accesso, con il fine di dare attuazione al nuovo principio di trasparenza introdotto dal legislatore e di evitare comportamenti disomogenei tra uffici della stessa amministrazione”.
Per la prima volta proponiamo viene proposto un regolamento unico per tutte le diverse modalità di accesso alla documentazione amministrativa garantite dal legislatore, in questo modo intendiamo rendere più facile per il cittadino conoscere ed esercitare i propri diritti: la trasparenza è tra i nostri obiettivi strategici e questo è un ulteriore passo in quella direzione.
La proposta di Regolamento raccoglie anche quanto riportato nella circolare 2/2017 sopra citata anche con la finalità di responsabilizzare il personale capitolino rispetto alle richieste di accesso che provengano da organi di stampa: “l’Amministrazione tiene conto della particolare rilevanza delle istanze provenienti da organi di stampa o da organizzazioni non governative, verificando con la massima cura la veridicità e l’attualità dei dati e dei documenti rilasciati, onde evitare che il dibattito pubblico si fondi su informazioni non affidabili o non aggiornate“.
Bisogna infine considerare il fatto che anche gli strumenti digitali potranno intervenire per garantire maggiore trasparenza e diritto di accesso almeno sotto due aspetti. Essi potranno infatti essere di ulteriore supporto alla semplicità e alla diminuzione dei costi, grazie all’introduzione della possibilità per i cittadini di effettuare in autonomia le copie dei documenti richiesti attraverso l’uso di apparati digitali, senza pagare i diritti di copia, evitando lo spreco di carta e alleggerendo allo stesso tempo il lavoro degli uffici. A questo si aggiunge il fatto che la proposta di Regolamento riconosce a tutti i consiglieri capitolini e municipali il diritto di avere accesso diretto al sistema informatico di gestione documentale di Roma Capitale in modo che possano acquisire senza l’intermediazione degli uffici ogni documento ritenuto utile per l’espletamento del mandato elettorale. Questo permetterà un controllo più efficace su tutti gli atti dell’amministrazione e un pieno esercizio del mandato elettorale.
Si tratta di una rivoluzione che non conosce precedenti anche nello spirito dell’Art. 97 della Costituzione Italiana che recita: “I pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e l’imparzialità dell’amministrazione.”
Il testo verrà accompagnato da una Circolare interna per aiutare gli uffici nella sua corretta applicazione una volta completato l’iter di approvazione in Assemblea capitolina.
Roma Capitale ad oggi è l’unica amministrazione ad avere attivato l’iter per dotarsi di un Regolamento Unico sugli Accessi e questo è un importante traguardo, raggiunto grazie al lavoro svolto in sinergia con i Consiglieri capitolini e municipali e in collaborazione con le strutture dell’Amministrazione, necessario anche per superare il precedente testo che risale a ben 14 anni fa.