La bozza di decreto attuativo della riforma della PA in materia di prevenzione della corruzione, trasparenza e pubblicità non manca di elementi di interesse. Si segnalano l’estensione dell’ambito soggettivo di applicazione anche a enti pubblici economici, società a controllo pubblico se non quotate e qualsiasi altro ente o associazione che sia finanziato o controllato dal pubblico.
Di interesse anche la rimodulazione e l’ampliamento della disciplina in materia di informazioni e documenti soggetti ad obbligo di pubblicazione con un significativo ruolo affidato ad ANAC nell’individuazione di tali dati.
Il nodo che dovrà essere sciolto nella redazione della versione finale del decreto, anche alla luce dei pareri delle camere, rimane quello del silenzio-diniego e degli stumenti di ricorso per i cittadini. Per avvicinare la legge 33/2013 che il decreto va a modificare, al modello nordamericano occorre prevedere un’obbligo di risposta motivata in tempi certi per la PA abbandonando il silenzio-diniego e strumenti di ricorso più accessibili per i cittadini dei rimedi classici innanzi ai giudici amministrativi