Cittadinanza Digitale

Formare i cittadini digitali di domani: l’educazione è la chiave



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Un’indagine condotta dall’Osservatorio Scientifico del Movimento Etico Digitale evidenzia la necessità di un piano strutturato di educazione digitale per i giovani. L’obiettivo è garantire una navigazione sicura nel web, in un momento in cui l’uso dei social network e delle piattaforme digitali è sempre più diffuso e poco controllato dagli adulti

Pubblicato il 5 dic 2023

Gregorio Ceccone

pedagogista del digitale, Coordinatore dei formatori e referente per l'Osservatorio Scientifico del Movimento Etico Digitale



CELLULARE figli

I dati emersi dall’indagine condotta dall’Osservatorio Scientifico del Movimento Etico Digitale gettano nuova luce sul rapporto tra le giovani generazioni e il mondo digitale: se da un lato emerge un diffuso ottimismo rispetto alle potenzialità dell’innovazione tecnologica, dall’altro permangono lacune formative che è necessario colmare per consentire ai ragazzi di affrontare in modo consapevole le sfide del futuro.

Dalla Generazione Z al Futuro del Lavoro, un Percorso Digitale | European Digital Citizenship Day

L’indagine

L’analisi ha coinvolto oltre 2000 studenti tra gli 11 e i 18 anni, consegnandoci una fotografia generazionale che, pur nelle sue contraddizioni, offre validi motivi per guardare al domani con rinnovata speranza. La maggioranza dei giovani infatti vede nell’intelligenza artificiale un potenziale progresso per la qualità della vita, riconoscendone i molteplici campi di applicazione a supporto dell’uomo. Allo stesso tempo, emerge una consapevolezza matura delle possibili derive, con oltre la metà dei ragazzi che manifesta preoccupazione per un utilizzo improprio di queste tecnologie e per le conseguenze sul mondo occupazionale.

I dati emersi dalla sesta edizione della ricerca condotta dall’Osservatorio Scientifico del Movimento Etico Digitale gettano luce sulle abitudini online dei ragazzi tra i 12 e i 16 anni. Stando a quanto dichiarato, due su tre non hanno regole familiari sull’uso dei social e ben il 26% (+5% rispetto all’anno scorso) si definisce “sempre connesso”. TikTok, Instagram, Youtube e Twitch risultano i social network maggiormente frequentati, a discapito di piattaforme come Facebook e Snapchat che perdono ulteriormente terreno.

I rischi della mancanza di competenze digitali

L’indagine rivela che il 65,5% dei ragazzi non ha limiti sull’utilizzo dei social, con il 40% che naviga oltre 4 ore al giorno e uno su dieci che lo fa anche di notte.

Se da un lato i dati attestano l’esistenza di una visione aperta e propositiva del digitale, dall’altro evidenziano una carenza di conoscenze che rende i giovani vulnerabili di fronte a rischi come fake news, cyberbullismo o uso indiscriminato dei dati personali. Non stupisce quindi che l’82,5% si dichiari a favore di una Giornata Europea sulla cittadinanza digitale, a riprova dell’esigenza formativa che emerge in modo trasversale.

Eppure, nonostante la presunta consapevolezza diffusa di cosa significhi essere cittadini digitali, solo il 20,5% ha ricevuto una formazione organica e strutturata su questi temi. Un deficit che le istituzioni devono colmare nel più breve tempo possibile con un aggiornamento dei piani di studio, integrando in modo trasversale le competenze digitali nel curriculum scolastico. Non basta infatti dotare le aule di device tecnologici, è necessario formare gli studenti sui concetti chiave legati alla sicurezza informatica, alla protezione dei dati, alla gestione attiva e critica dei social media.

La necessità di un’educazione digitale strutturata

Il compito dell’educazione non può limitarsi dunque a fornire sole nozioni tecniche, ma deve mirare a sviluppare nei ragazzi libertà di pensiero, spirito critico, senso etico. Obiettivi che possono essere perseguiti dotando gli insegnanti degli strumenti adatti e promuovendo un approccio partecipativo, dove i giovani stessi diventino i progenitori del cambiamento. Esempi concreti in questo senso sono le attività sul territorio del Movimento Etico Digitale, che attraverso una rete di formatori under30 coinvolge gli studenti in percorsi di confronto dal basso sulle potenzialità e i rischi del web.

Se da un lato permangono ritardi e inerzie nell’adeguare i sistemi formativi alle mutate esigenze del contesto storico-sociale, dall’altro cresce la consapevolezza collettiva che la sfida digitale non può essere affrontata con approcci conservativi o reattivi. Serve piuttosto una visione costruttiva, capace di cogliere il cambiamento come opportunità evolutiva e non come minaccia, instaurando un dialogo bidirezionale tra le generazioni. Le nuove leve mostrano di possedere curiosità, spirito critico e sensibilità ai temi della società: sostenerle nel loro percorso di crescita mediante un’educazione realmente rispondente ai tempi che cambiano potrà consentire loro di diventare protagonisti del progresso, in Italia come in Europa.

L’indagine presentata conferma come i giovani nutrano fiducia nel ruolo dell’innovazione per migliorare la vita delle persone. Un atteggiamento lungimirante, specialmente considerando che saranno proprio loro, tra non molto, a guidare tale evoluzione in qualità di cittadini, professionisti, genitori. A noi spetta il compito di investire con convinzione sul capitale umano del futuro, fornendo gli strumenti culturali necessari ad affrontare con maturità e consapevolezza sfide globali come l’intelligenza artificiale, i cambiamenti climatici, le disuguaglianze sociali. Solo promuovendo un’educazione digitale capace di stimolare pensiero critico e responsabilità civica potremo accompagnare le nuove generazioni lungo un percorso di progresso sostenibile e condiviso.

Promuovere l’educazione alla cittadinanza digitale

In occasione della Giornata Europea della Cittadinanza Digitale, il Movimento Etico Digitale – Social Warning ha tenuto una live streaming su Twtich focalizzato su privacy e sicurezza informatica. L’evento si è proposto di informare e sensibilizzare i 4000 studenti collegati alla live – provenienti dalle scuole secondarie di primo grado di tutta Italia.

L’evento è stato creato con l’obiettivo di promuovere l’educazione alla cittadinanza digitale in tutta Europa. Quella giornata, tanto auspicata dai giovani, ha servito per discutere un aspetto della loro vita quotidiana che spesso viene screditato o sottovalutato: il loro mondo digitale. È stata un’occasione per riconoscere, valorizzare e sfruttare il potenziale del digitale, per un futuro più consapevole, sereno e connesso.

L’evento ha consistito in un momento di confronto sui seguenti temi:

  • Tech Talk: “Dalla Generazione Z al Futuro del Lavoro – Un Percorso Digitale”.
  • Le evoluzioni e i cambiamenti nel mondo dell’intrattenimento e del lavoro ai giorni nostri.
  • Le nostre responsabilità come produttori e come consumatori di prodotti digitali.
  • Cosa ha significato al giorno d’oggi educare alla cittadinanza digitale.

L’incontro è iniziato con una panoramica sulla necessità dell’educazione digitale, sottolineando che non è più un optional ma una vera e propria necessità. I relatori hanno toccato temi caldi come le trappole del phishing, gli attacchi ransomware e le tattiche di ingegneria sociale, illustrando come queste minacce possano influire sulla sicurezza sia personale sia collettiva.

Privacy, sicurezza e libertà di espressione

Durante la live, si è aperto un dibattito sulla privacy online confrontata con la libertà di espressione, evidenziando come ogni scelta di condivisione di informazioni online porti con sé una responsabilità. Questa sezione ha posto le basi per un’analisi più approfondita del GDPR e di come questo influenzi la vita quotidiana degli utenti e delle imprese.

Il workshop interattivo è stato un punto focale dell’evento: i partecipanti hanno imparato pratiche per migliorare la loro sicurezza online. Argomenti come l’importanza di password robuste, l’autenticazione a due fattori e l’uso delle VPN sono stati trattati in maniera pratica e diretta.

Successivamente, l’attenzione si è spostata sulla responsabilità delle piattaforme social e dei provider internet nel proteggere gli utenti e combattere la disinformazione. I professionisti hanno condiviso opinioni su come una maggiore collaborazione tra il settore privato e quello pubblico potrebbe rafforzare la sicurezza online.

In un segmento rivolto al futuro, sono stati esplorati argomenti come l’impatto dell’intelligenza artificiale sulla nostra vita quotidiana e l’importanza dell’etica nel digitale, ponendo questioni sulla direzione che la società sta prendendo.

Concludendo l’incontro, il Movimento ha enfatizzato come ogni nostra azione online contribuisca a definire la nostra identità digitale e abbia un impatto sulla nostra privacy. L’appello finale è stato un invito a essere consapevoli e proattivi nella difesa dei propri dati, e a divulgare le buone pratiche imparate.

Conclusioni

Non esiste ad oggi una giornata riconosciuta per parlare delle opportunità offerte dal digitale a livello europeo. Si tiene ogni anno il Safer Internet Day, è un evento annuale, organizzato a livello internazionale nel mese di febbraio. Si tratta di una ricorrenza annuale istituita nel 2004 al fine di promuovere un uso più sicuro e responsabile del web e delle nuove tecnologie, in particolare tra i bambini e i giovani di tutto il mondo.

Questa è un evento molto importante a cui da sempre aderisce anche il Movimento Etico Digitale e Social Warning. Il focus di questo evento è la sicurezza on-line ed imparare a riconoscere i pericoli della rete. I ragazzi hanno sicuramente il bisogno di essere informati su questo tema ma hanno bisogno anche di altro.

Di un evento che parli di competenze, opportunità e possibilità. Un evento che metta nelle sue priorità quello di parlare degli aspetti positivi ed utili della rete. La Giornata Europea sulla Cittadinanza Digitale vuole diventare appunto questa occasione.

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