scenari

Guerra, incertezza economica e exploit delle cryptovalute: le prospettive

Quali sono le spinte che hanno portato alla risalita delle quotazioni delle cryptovalute in un contesto di incertezza come quello generato dalla guerra in corso? Uno sguardo ai diversi fenomeni che rientrano nella più larga accezione di moneta digitale e alle loro caratteristiche

Pubblicato il 15 Mar 2022

Mario Dal Co

Economista e manager, già direttore dell’Agenzia per l’innovazione

bitcoin

La guerra della Russia contro l’Ucraina e le successive sanzioni hanno innescato un aumento dei prezzi delle materie prime e accresciuto l’incertezza sugli scambi commerciali minando la stabilità finanziaria globale.

Le quotazioni delle cryptovalute, nel frattempo, sono risalite in risposta a tre spinte simultanee:

  • la perdita di fiducia nel rublo da parte dei cittadini russi e degli operatori legati all’economia russa con il conseguente ricorso alle cryptovalute,
  • il “rifugiarsi” dei cittadini ucraini nelle cryptovalute per salvare il salvabile e tentare di rendere disponibile al di fuori delle città bombardate qualche risorsa e, infine,
  • la caduta delle quotazioni di borsa che spinge gli investitori meno avversi al rischio a comprare cryptovalute come bene rifugio.

Fino ad oggi, abbiamo assistito ad un ricorso alle cryptovalute da parte dei cittadini ucraini, più che a un sistematico aggiramento delle sanzioni finanziarie da parte della Russia, ma la preoccupazione che ciò possa avvenire hanno spinto l’Amministrazione americana ad una accelerazione in direzione di una maggiore attenzione e di un maggior controllo sulle monete digitali.

Le diverse accezioni di moneta digitale

Bisogna, tuttavia, distinguere tra diversi fenomeni che rientrano nella più larga accezione di moneta digitale.

La transazione effettuata su media e reti digitali

L’accezione tradizionale, riferita alla transazione effettuata su media e reti digitali, riguarda la sostituzione dei movimenti di contante con movimenti di byte, tipica delle carte di credito, dei bancomat, della regolazione tra i fondi bancari e tra le banche centrali. Si tratta di una storia ormai ultradecennale di sostituzione del contante con transazioni digitali, sempre riferite alla valuta ufficiale, o moneta fiat, di ciascun paese. Le transazioni digitali si sono ulteriormente diffuse, anche presso le famiglie meno aggiornate e presso le piccole imprese, con la pandemia.

Le cryptovalute

Vi sono poi le cryptovalute, che si differenziano dalle transazioni digitali, per due caratteristiche: avere un sistema di certificazione della validità delle transazioni di tipo distribuito, ossia non affidato ad alcuna autorità ma all’operare della rete come se fosse un libro contabile distribuito ed essere dotate di un valore intrinseco, ossia non legato alla quotazione di una valuta fiat ufficiale.

Le stablecoin

Infine, vi sono le stablecoin, che condividono il libro contabile distribuito, che le rende indipendenti dall’autorità monetaria del paese, ma che sono legate alla quotazione di una moneta fiat, per dare maggiore stabilità al proprio valore come mezzo di pagamento.

Caratteristiche delle monete digitali e regolamentazione

Le caratteristiche delle tre tipologie di moneta digitale definiscono il perimetro della loro esistenza, dentro o fuori dal sistema della regolamentazione delle monete fiat.

Le transazioni elettroniche

Il primo tipo di moneta elettronica citato, ossia le transazioni elettroniche, è nient’altro che un sistema di regolazione delle transazioni che si affianca, sotto il profilo meramente tecnologico, alla circolazione cartacea: le transazioni digitali rimangono totalmente all’interno del perimetro delle monete fiat regolate dalla autorità monetarie.

Le cryptovalute

Le cryptovalute, come bitcoin, ethereum e così via sono, invece, completamente al di fuori della regolazione della moneta e dei mercati finanziari: il loro valore deriva dal rapporto tra domanda e offerta. Nel caso della più famosa, bitcoin, le nuove emissioni sono programmate in modo da essere sempre più limitate nel tempo.

A fronte di questa limitazione della creazione di nuovi mezzi di pagamento, la domanda appare ancor oggi in fase di espansione nel lungo periodo e quindi assistiamo ad una rivalutazione di bitcoin che ha ampiamente superato anche i migliori indici di borsa: negli ultimi sette anni mentre Standard & Poors 500 (uno dei più solidi indici azionari) è salito di quattro volte, bitcoin è aumentato di 100 volte, rivelandosi alla lunga uno dei migliori investimenti della storia della finanza mondiale.

La limitazione sempre più stringente alla creazione di bitcoin da un lato genera una tendenziale scarsità nel lungo periodo, ma nel breve rende la quotazione di bitcoin fortemente dipendente dalle oscillazioni della domanda, che possono essere improvvise e determinate da fattori esterni, tra cui, come ricordavamo, gli effetti della attuale guerra e delle sanzioni ad essa correlate. Questo provoca oscillazioni nel valore di bitcoin che superano ampiamente anche quelle dei beni rifugio come l’oro, rendendo l’investimento in bitcoin altamente speculativo e la cryptovaluta uno strumento di pagamento difficile da maneggiare.

Con la guerra in Ucraina una nuova funzione viene svolta da bitcoin e dalle altre cryptovalute: offrire la possibilità di creare fondi trasferibili a livello internazionale, evitando qualunque impedimento o blocco derivante dai condizionamenti del conflitto.

Le stablecoin

Passiamo ora all’ultima forma di moneta digitale, le cosiddette stablecoin, ossia cryptovalute con valore ancorato ad una moneta fiat. In questo caso, le caratteristiche di indipendenza dalle autorità monetarie sono garantite solo per quanto riguarda le transazioni, certificate da libro mastro decentrato e non da una stanza di compensazione della banca centrale, ma il valore non è più volatile, ma ancorato da una valuta ufficiale. Poiché anche questa forma di cryptovaluta è fuori dal perimetro dei controlli delle autorità monetarie e presenta problemi rilevanti di incertezza della giurisdizione di riferimento, incombe su queste valute, come su tutte le cryptovalute, il rischio di default della valuta stessa o di coloro che offrono servizi di portafoglio o di scambio.

Complessivamente, lo sviluppo delle cryptovalute e degli altri asset digitali, che rappresentavano una capitalizzazione pari a 14 miliardi di dollari a fine 2016, ha portato il loro valore complessivo a 3.000 miliardi dopo cinque anni.

In questo quadro, l’amministrazione americana, per mano del Presidente Biden ha deciso di uscire allo scoperto con un indirizzo strategico sulla moneta digitale della Banca Centrale.

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