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Il cloud si impone tra le amministrazioni locali italiane grazie al PNRR: i dati

Il cloud è ormai protagonista nella trasformazione digitale delle amministrazioni locali italiane. Oltre 14.000 enti, tra Comuni, Scuole e Asl, hanno risposto positivamente agli Avvisi pubblici per la migrazione al cloud promossi dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri

Pubblicato il 18 Apr 2023

Maurizio Carmignani

Founder & CEO - Management Consultant, Trainer & Startup Advisor

Cloud,Computing,Cityscape,,Smart,City,,Big,Data,Exchange,Storage,,Online

Il Dipartimento per la trasformazione digitale ha annunciato che più di 14.000 enti locali hanno risposto positivamente agli avvisi pubblici per la migrazione al cloud, conseguendo l’obiettivo prefissato dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Il completamento della migrazione di dati e servizi è previsto entro il 30 giugno 2026. L’infrastruttura italiana è conosciuta come Polo Strategico Nazionale.

La Strategia Cloud Italia, elaborata dal Dipartimento per la trasformazione digitale e dall’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN), ha disegnato gli indirizzi strategici per la migrazione al cloud di dati e servizi digitali della Pubblica Amministrazione. L’obiettivo era quello di accompagnare circa il 75% delle PA italiane nella migrazione dei dati e degli applicativi informatici verso il cloud entro il 2026, in coerenza con gli obiettivi del PNRR.

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Risultati oltre le attese

La misura 1.2 del PNRR, “Abilitazione e facilitazione delle PA locali nella migrazione al cloud”, ha messo a disposizione oltre un miliardo di euro proponendo un programma di assistenza e incentivi per trasferire sistemi, dati e applicazioni delle amministrazioni pubbliche locali verso servizi cloud qualificati. Attraverso una serie di avvisi dedicati a Comuni, Scuole e ASL, sono stati resi disponibili vari voucher economici predefiniti, accessibili grazie a un percorso guidato sul sito PA digitale 2026. Ecco come sono stati ripartiti i fondi per Comuni, Scuole e ASL:

  • Comuni: 734 milioni di euro
  • Scuole: 130 milioni di euro
  • ASL: 235 milioni di euro

Una quota di 100 milioni di euro dei 235 milioni destinati alle Scuole è stata assegnata alla misura 1.1 “Infrastrutture digitali”. L’ultimo avviso, datato 14 marzo 2023, è ancora in corso e termina il 15 maggio.

Il 90% dei Comuni e l’80% delle Scuole ha richiesto finanziamenti per migrare i propri applicativi in cloud sulla piattaforma Pa digitale 2026.

Questo risultato, ottenuto nel rispetto dei tempi stabiliti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e in linea con la Strategia Cloud Italia, ha superato le aspettative: più dell’80% delle amministrazioni locali hanno presentato un piano di migrazione al cloud, rispetto al 75% previsto, segnando quindi un passo importante nel processo di modernizzazione dei servizi digitali.

Alessio Butti, Sottosegretario di Stato con delega all’Innovazione tecnologica, ha espresso grande soddisfazione per il raggiungimento di questo obiettivo, sottolineando l’impegno di tutti i livelli istituzionali nel processo di transizione verso il cloud. Questa innovazione consentirà di offrire servizi digitali più moderni e affidabili, migliorando la qualità della vita di cittadini e imprese. Questi risultati, ha proseguito il Sottosegretario, sono frutto dell’intenso lavoro del Dipartimento per la trasformazione digitale in collaborazione con attori istituzionali come il Ministero dell’Istruzione del Merito e l’Anci. La piattaforma PA digitale 2026 ha permesso alle amministrazioni di accedere alle risorse stanziate dagli Avvisi e richiedere voucher economici predefiniti, oltre a beneficiare del supporto dei team territoriali del Transformation Office del Dipartimento.

Il PNRR e la Digitalizzazione della Pubblica Amministrazione

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) assegna il 27% delle sue risorse alla trasformazione digitale del Paese, nell’ambito della Missione 1, che riguarda “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo”. La strategia per l’Italia digitale 2026 si articola in due componenti: la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione (PA), con un budget di 6,74 miliardi di euro, e le reti ad alta velocità, con 6,71 miliardi.

L’intento è trasformare la Pubblica Amministrazione in un’efficiente partner di cittadini e aziende, fornendo servizi sempre più efficaci e facilmente accessibili. Si prevedono sette investimenti specifici, che si concentrano su aspetti dell’infrastruttura digitale, promuovendo la migrazione delle amministrazioni verso il cloud, l’interoperabilità tra gli enti pubblici, il potenziamento della sicurezza informatica e l’implementazione di misure volte a migliorare i servizi per i cittadini e a diffondere le competenze digitali.

Il significativo progetto di investimenti e riforme delineato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza mira a posizionare l’Italia tra i leader europei entro il 2026. Per raggiungere tale obiettivo, sono stati stabiliti cinque importanti traguardi:

  • Estendere l’uso dell’identità digitale, garantendo che sia adottata dal 70% della popolazione;
  • Ridurre il divario nelle competenze digitali, con almeno il 70% dei cittadini che possiedono abilità digitali;
  • Far sì che circa il 75% delle Pubbliche Amministrazioni italiane impieghi servizi basati sul cloud, e per ora sembra di aver intrapreso il percorso correttamente;
  • Conseguire un livello di almeno l’80% dei servizi pubblici fondamentali erogati tramite piattaforme online;
  • Ottenere, in collaborazione con il Mise, una copertura del 100% delle famiglie e delle imprese italiane con reti ad alta capacità di trasmissione dati.

Gli obiettivi, i fondi e le azioni del PNRR

La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione si sviluppa nel solco del metodo “cloud-first”, in linea con la Strategia Cloud Italia che guida il processo di migrazione dei dati e dei servizi digitali degli enti pubblici verso il cloud.

La Strategia identifica i passaggi necessari per completare la migrazione dei dati e delle applicazioni informatiche della PA verso un ambiente cloud:

  • Classificazione di dati e servizi (strategici, critici e ordinari);
  • Qualificazione dei servizi cloud;
  • Polo Strategico Nazionale, l’infrastruttura altamente affidabile che ospiterà i dati strategici e critici.

Attraverso il PNRR è stato pianificato che, entro il 2026, il 75% dei servizi pubblici digitali sia erogato tramite infrastrutture cloud sicure, efficienti e affidabili. Entro la stessa scadenza, il 100% dei servizi e dei dati strategici della Pubblica Amministrazione, quelli con un impatto significativo sul funzionamento dello Stato, dovranno quindi essere ospitati su infrastrutture più sicure per riuscire a garantire autonomia strategica e decisionale per il controllo dei dati e la sovranità digitale.

Per raggiungere questi obiettivi, nel PNRR sono stati stanziati complessivamente 1,9 miliardi di euro, suddivisi per l’appunto in due missioni:

  • Infrastrutture digitali (Misura 1.1) rivolta alle pubbliche amministrazioni centrali, Aziende sanitarie locali (ASL) e aziende ospedaliere;
  • Abilitazione e facilitazione migrazione al cloud (Misura 1.2) per Comuni, scuole, Aziende sanitarie locali (ASL) e aziende ospedaliere.

La strada imboccata in questo versante sembra essere quella giusta, sarà nostra cura tenervi aggiornati.

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