il bilancio

Italia digitale, tutte le azioni che restano da fare: avviso al nuovo Governo

Il documento “Italia Digitale 2026” del ministero dell’innovazione illustra bene ciò che è stato fatto nell’ultimo anno e mezzo e quello che resta da fare per implementare la strategia digitale e tecnologica. E conferma la necessità di continuità e regia per fare tutto il resto

Pubblicato il 13 Ott 2022

Gianpiero Ruggiero

Esperto in valutazione e processi di innovazione del CNR

Cos'è il PIAO, il Piano integrato di attività e di organizzazione

E’ tempo di bilanci sulla strategia digitale e tecnologica portata avanti in quest’ultimo anno e mezzo. Si sta chiudendo una fase e se ne aprirà presto un’altra. Moltissimo il lavoro fatto e moltissimo ancora quello da fare.

Alla vigilia della formazione del nuovo Governo, quello che ci ha insegnato il passato, quando si operava in regime di strutture commissariali e le deleghe erano frammentate in diversi ministeri, è l’importanza di avere una figura di peso e una governance unitaria e competente.

L’eredità del Governo uscente

È quanto dice lo stesso ministro all’inovazione Vittorio Colao, uscente. Nel documento Italia Digitale 2026”, che illustra bene ciò che è stato fatto nell’ultimo anno e mezzo e quello che resta da fare per implementare la strategia digitale e tecnologica.

Sono 5 le aree individuate, che assorbono nel complesso i circa 18 miliardi che il PNRR destina alla transizione digitale e che ricadono sotto la diretta responsabilità del MITD/DTD: connettività, servizi digitali, competenze digitali, sanità digitale, spazio.

Vediamo nel dettaglio qual è lo stato dell’arte delle prime tre aree, in quanto le principali milestone delle altre due, sanità digitale e spazio, si collocano a marzo 2023.

Connettività

La volontà di colmare il digital divide che zavorra il nostro Paese, ha spinto l’esecutivo verso una strategia che punta alla diffusione della copertura delle reti a banda ultra larga con velocità di connessione elevata, da ottenere grazie alla realizzazione di sei interventi complementari per garantire completa copertura a tutti i cittadini.

Gli interventi sono sia di carattere infrastrutturale sia sull’offerta di servizi di connettività, comprendono reti mobili 5G e reti fisse, e coprono zone rurali ma anche abitazioni ed edifici pubblici urbani, piccole isole e comunità montane, scuole e ospedali.

Questo schema illustra sinteticamente i principali obiettivi raggiunti e quelli da raggiungere nel breve termine.

CONNETTIVITÀ

INIZIATIVA MITDATTIVITÀ COMPLETATEPROSSIMI PASSI ATTUATIVI
Italia a 1 Giga

Italia 5G: Fibra ai siti radiomobili esistenti

Italia 5G: Nuovi siti radiomobili con rilegamento in fibra

Scuole connesse

Sanità connessa

Collegamento isole minori

Mappata la copertura delle reti fisse e mobili – corrente e prevista al 2026 – su tutto il territorio nazionale

• Adottata la nuova Strategia nazionale per la Banda Ultra Larga (BUL) verso la Gigabit Society

Notificati i Piani alla Commissione e ottenuto autorizzazione UE per gli aiuti di Stato

• Selezionate tramite gara pubblica le società che realizzeranno i 6 piani (risparmio di circa €1,2 miliardi rispetto alle risorse assegnate dal PNRR)

Semplificate le procedure di messa in opera delle reti fisse e mobili (es., riduzione da 6 mesi a 90 giorni dei tempi di autorizzazione per la posa fibra)

Consentita la riallocazione dei risparmi delle gare per mitigare l’aumento dei costi di realizzazione delle opere derivanti da inflazione

Mappare le reti fisse e mobili su tutto il territorio nazionale per il monitoraggio degli investimenti pubblici e privati (Infratel con supporto DTD entro dicembre 2022)

Definire e realizzare piattaforma di gestione e monitoraggio andamento Piani PNRR e obblighi degli operatori aggiudicatari (Infratel con supporto DTD, entro marzo 2023)

• Stabilire i criteri per riallocare i €1,2 miliardi di risparmi conseguiti a fronte dell’aumento dei costi di realizzazione delle opere (MITD/DTD e Ragioneria Generale dello Stato)

Fonte: MITD/DTD “Italia Digitale 2026”

Migrazione al Cloud e Servizi digitali della PA

Semplificare e facilitare i complessi rapporti tra la Pubblica Amministrazione, i cittadini e le imprese, è un compito arduo, che richiederà ancora diversi anni per essere completato.

Occorrono attività di ingegnerizzazione dei processi e dei flussi di lavoro con cui le PA hanno poca dimestichezza. La normativa sul PIAO (Piano Integrato di Attività e Organizzazione), che spingerà le amministrazioni verso la stesura di piani di digitalizzazione e l’individuazione dei processi da reingegnerizzare, è molto recente e non priva di difficoltà operative. Siamo all’anno zero.

Peraltro non tutte le PA si possono permettere di adottare infrastrutture cloud sicure, moderne, ed efficienti. Così come non è facile aprire i propri dati attraverso piattaforme di interoperabilità e di scambio sicuro.

Ma è in quella direzione che dobbiamo dirigere gli sforzi, perché sono queste le condizioni di base per permettere alle PA di scambiarsi dati automaticamente, senza chiedere al cittadino di fornire più volte le stesse informazioni.

Analogo discorso vale per le piattaforme per pagamenti e per la trasmissione e la consegna di comunicazioni e notifiche digitali. Il wallet digitale in App IO, integrata con la piattaforma per pagamenti di PagoPA, è un’iniziativa da cui non si può più prescindere.

Insomma, la chiave perché si realizzi appieno tutto questo è l’interconnessione e l’interoperabilità di sistemi centrali e locali, di cui la “cloudificazione” è elemento portante. Un’attività che richiede una capacità di disegno di coordinamento e di implementazione rapida. Non possiamo permetterci di tornare indietro o lasciare il lavoro a metà. Anche perché sarà necessario avviare una campagna di comunicazione e formazione della cittadinanza sull’utilizzo dei servizi.

Vediamo qual è lo stato dell’arte in quest’area.

MIGRAZIONE AL CLOUD E SERVIZI DIGITALI DELLA PA

INIZIATIVA MITDATTIVITÀ COMPLETATEPROSSIMI PASSI ATTUATIVI
Polo Strategico Nazionale (PSN): Gestione di rete di data center che ospiterà i dati strategici e critici della PAAvviata la classificazione dei dati di tutte le PA in “strategici”, “critici” e “ordinari” 6 per identificare i dati più sensibili che dovranno migrare sul PSN

Lanciato il PSN attraverso una partnership pubblico privata; firmati i contratti che danno avvio alla costruzione della società.

Rendere operativo il PSN con i suoi quattro data center (fornitori del PSN, entro dicembre 2022)

Ricevere dalle PA tutti i piani di migrazione verso il cloud, a partire dai dati e servizi classificati come strategici o critici (tutte le PA, entro febbraio 2023)

Avviare la migrazione al PSN di almeno 30 PA che attualmente gestiscono dati e servizi classificati come strategici o critici (PA e fornitori del PSN, entro marzo 2023)

Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) e Carta d’Identità Elettronica (CIE)• Aumentati gli utenti SPID da 17,5 milioni a 32 milioni (feb 21 – set 22)

• Aumentati gli utenti CIE da 19 milioni a 31 milioni (feb 21 – set 22)

• Aumentato il numero di PA che consentono accesso ai servizi via SPID da 5.479 a 12.459 (feb 21 – set 22)

• Aumentato il numero di PA integrate con il sistema CIE da 100 a 5.518 (feb 21 – set 22)

Creato il Sistema di Gestione Deleghe Digitali

• Rilasciare SPID per i minori (Identity Providers, entro dicembre 2022)

• Concludere integrazione di SPID e CIE nelle scuole (MITD e Ministero dell’Istruzione, entro giugno 2024)

• Concludere integrazione di SPID e CIE in tutte le 16.500 PA (MITD, entro marzo 2026)

Lanciare Sistema di Gestione Deleghe Digitali attraverso una fase di adozione controllata con un insieme limitato di amministrazioni (IPZS, da dicembre 2022)

Estendere a 8.372 scuole l’utilizzo di SPID e CIE (accordo con Ministero dell’Istruzione entro giugno 2024)

App IO Wallet IO: Portafoglio digitale che conterrà i documenti personali digitalizzati come la patente e la tessera sanitariaRaggiunti 6 milioni di utenti medi mensili attivi nel 2022 vs circa 2 milioni nel 2020

Raggiunti 150.895 servizi e 5.170 enti supportati sull’App

Pubblicati i primi due bandi per integrare sull’app i servizi di Comuni, Regioni, Sanità, Università e AFAM

Definiti i primi 3 documenti che saranno digitalizzati nel Wallet IO: Tessera Sanitaria, Tessera Elettorale e Patente di Guida

Realizzato il prototipo funzionante della Patente di Guida nel Wallet IO e avviati i lavori per Tessera Elettorale e Tessera Sanitaria

• Introdurre “Login Veloce” per migliorare l’esperienza utente senza dover ripetere l’autenticazione (PagoPA)

Avviare la sperimentazione del prototipo di Patente di guida del Wallet IO e definire modifiche al quadro normativo abilitanti per affiancamento al documento plastificato (PagoPA, entro dicembre 2023)

Integrare App IO con la Piattaforma Notifiche (PagoPA, entro dicembre 2022)

Introdurre il Wallet IO nell’App IO (PagoPA, entro dicembre 2023)

Aumentare i servizi App IO adottati da Scuole e Comuni attraverso fondi PNRR (PA locali con PagoPA entro giugno 2026)

Piattaforma nazionale dei pagamenti elettronici PagoPA• Raggiunti 42,5 milioni di cittadini, e più di 2,6 milioni di imprese

• Raggiunte 230 milioni di transazioni gen-ago 2022 (vs. 96 milioni gen-ago 2021)

Aggiunte nuove modalità di pagamento digitali (e.g., PagoPA Checkout, integrazioni con Paypal e BancomatPay

• Attivazione del nuovo portale di PagoPA che mette a disposizione degli Enti un’area riservata (PagoPA, entro marzo 2023)

• Abilitare PagoPA anche a pagamenti “spontanei” dell’utente (e.g., rinnovo patente) (PagoPA, entro dicembre 2022)

Aumentare i servizi PagoPA adottati da Scuole e Comuni attraverso fondi PNRR (PAL con PagoPA entro giugno 2026)

Piattaforma Notifiche (PN): Avvisi digitali ai cittadini su App IO invece di avvisi postali e raccomandatCreata e testata la Piattaforma e avviate sperimentazioni con notifiche ai cittadini in Comuni selezionati (Mantova e Milano)

Avviata la selezione dell’operatore postale per la consegna delle notifiche anche cartacee tramite gara (pubblicata 23 settembre)

Pubblicati avvisi per finanziare adesione dei Comuni alla Piattaforma Notifiche

Firma urgente del contratto, necessario all’avviamento del servizio nei tempi previsti, da parte di Poste (entro ottobre 2022). In caso di mancanza di firma, PagoPA richiederà le parti sviluppate da Poste, come previsto dalla norma, al fine di avviare il servizio in autonomia nei tempi previsti (entro dicembre 2022)

Rilasciare la Piattaforma per tutti i Comuni (PagoPA, entro dicembre 2023)

Onboarding dei Comuni sulla Piattaforma (PagoPA, da gennaio 2023)

Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND): Piattaforma che renderà possibile l’interoperabilità dei sistemi informativi e delle basi di dati di PA e gestori di servizi pubbliciSviluppata la piattaforma e completato il periodo di adozione controllata con 6 amministrazioni abilitate allo scambio di dati: Min. Interno, Agenzia delle Entrate, INPS, Mims, Comune Milano, Regione Emilia Romagna

• Avviata sperimentazione per abilitare accesso ai privati (settore bancario e assicurativo)

Apertura della PDND a tutti i soggetti pubblici (DTD, da ottobre 2022)
Single Digital Gateway (SDG): Portale europeo per uniformare l’accesso ad alcuni servizi da parte dei cittadini europeiIn fase di finalizzazione sviluppo della piattaforma nazionale

Identificate le 19 procedure amministrative da digitalizzare per il Single Digital Gateway europeo

Avviata l’integrazione delle prime otto procedure

Lancio del portale SDG con l’integrazione delle prime due procedure (i.e. rilascio attestazione nascita e residenza) (AgID e DTD entro dicembre 2022)
Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR)

Sistema Integrato Anagrafi

Anagrafe Dipendenti Pubblici

Completata la realizzazione di ANPR con l’onboarding di tutti i Comuni italiani

Attivati i primi servizi online di ANPR per i cittadini (richiesta di cambio di residenza e dei certificati anagrafici)

• Completata la progettazione e le attività di sviluppo per:

– l’integrazione in ANPR delle liste elettorali comunali;

– lo stato civile digitale (e.g. morte, matrimonio);

l’istituzione dell’Anagrafe nazionale dell’istruzione (ANIST), con il Ministero dell’Istruzione, e dell’Anagrafe nazionale dell’istruzione superiore (ANIS), con il MUR

Integrare ANPR con App IO per l’invio di notifiche relative ai servizi offerti al cittadino (DTD e PagoPA, novembre 2022)

• Apertura ai Comuni dei servizi per l’integrazione in ANPR delle liste elettorali e abilitazione dei relativi servizi per i cittadini (DTD, dicembre 2022)

•Apertura ai Comuni dei servizi per l’adozione dello stato civile digitale e abilitazione dei relativi servizi per i cittadini (DTD, febbraio 2023)

• Confermare esenzione dal bollo per i certificati anagrafici rilasciati online dal portale ANPR (al momento prevista solo fino dicembre 2022)

Supporto alla trasformazione digitaleAvviata e in via di completamento la costituzione del Trasformation Office per accompagnare le PA locali nella trasformazione digitale

Registrati sulla Piattaforma PA Digitale 2026 per accesso ai fondi PNRR:

– 98% dei Comuni

– 96% delle scuole

– 73% delle ASL

– 31% delle altre PA

Assegnati, tramite Piattaforma per servizi PA Digitale 2026:

– €1,7 miliardi ai Comuni (79% del totale disponibile)

– €64 milioni alle scuole (49% del totale disponibile)

– €33 milioni ad altri enti (22% del totale disponibile)

Completamento costituzione del Trasformation Office (entro dicembre 2022)

• Pubblicazione avviso per il finanziamento per favorire l’adesione dei Comuni alla PDND (DTD, entro fine ottobre 2022)

• Pubblicazione avviso per il finanziamento per favorire l’adesione delle Regioni alla PDND (DTD, entro fine novembre 2022)

• Pubblicazione Avvisi per finanziamento in seguito all’adozione dei nuovi servizi erogati da ANPR (DTD, entro dicembre 2022)

• Erogare i rimanenti €624 milioni (26% del totale in dotazione) tramite PA Digitale 2026 (DTD, entro giugno 2026)

Società di sviluppo 3-i: Società pubblica, per fornire supporto alle amministrazioni centrali con sviluppo software e operations managementAutorizzata la costituzione della società (DL 36/2022, del 30 aprile)

Approvati, con decreti, lo statuto della società e le modalità di conferimento delle quote di capitale sociale da INPS, INAIL e ISTAT

Definiti asset e contratti da trasferire dai 3 istituti alla società 3-i

Costituita la società (DTD, INPS, INAIL, ISTAT, 12 ottobre 2022)

• Approvare e pubblicare il primo decreto per trasferire gli asset e i contratti dai 3 Istituti alla 3-i (DTD, INPS, INAIL, ISTAT, entro novembre 2022)

Effettuare l’assegnazione temporanea di un primo nucleo di risorse umane dai 3 istituti alla 3-i (INPS, INAIL, ISTAT, 3-i, entro dicembre 2022)

• Approvare e pubblicare il secondo decreto per il trasferimento di asset e contratti dai 3 Istituti alla 3-i (DTD, INPS, INAIL, ISTAT, entro gennaio 2023)

Fonte: MITD/DTD “Italia Digitale 2026”

Competenze digitali

La situazione italiana, come mostrato dai principali indicatori internazionali, evidenzia un generale ritardo nell’area delle competenze digitali. Il rapporto DESI 2022 mostra che la percentuale degli italiani con competenze digitali inferiori a quelle di base è ancora maggioritaria (54%).

C’è da portare avanti una strategia, che al momento si articola su due direttrici:

● Formazione di base su larga scala, tramite il Servizio Civile Digitale e le Reti di Facilitazione Digitale.

● Formazione professionale, tramite il Fondo per la Repubblica Digitale con l’obiettivo di innovare il modello di finanziamento per la formazione, dando un riconoscimento al “risultato” invece che solamente alla “prestazione” formativa.

La strategia nazionale è entrata ormai nel vivo e con la pubblicazione del nuovo piano operativo https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/competenze-digitali/competenze-digitali-il-nuovo-piano-operativo-per-la-ripresa-italiana-azioni-e-prossimi-step/ è stato fatto un altro passo per il miglioramento del quadro delle competenze digitali. E sappiamo bene https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/competenze-digitali/allitalia-servono-competenze-digitali-o-non-si-riparte-le-sfide-per-il-nuovo-governo/ quanto all’Italia servano competenze digitale, altrimenti non si riparte, da implementare con un nuovo patto formativo multilivello.

COMPETENZE DIGITALI

INIZIATIVA MITDATTIVITÀ COMPLETATEPROSSIMI PASSI ATTUATIVI
Fondo per la Repubblica DigitaleIstituito il Fondo per la Repubblica Digitale

Costituito il Soggetto attuatore “Fondo per la Repubblica Digitale – impresa sociale S.r.l. (FRD S.r.l)” da ACRI, responsabile della gestione operativa

Allocati €65 milioni per il Fondo per gli anni 2022 e 2023

Pubblicate le linee guida di indirizzo che stabiliscono i target dei bandi, le modalità di finanziamento, i requisiti di ammissibilità, i criteri di valutazione e di selezione dei progetti da finanziare

• Lanciare i primi due bandi focalizzati sulla formazione di donne e NEET10 (FRD S.r.l., ottobre 2022)

• Avviare i successivi due bandi focalizzati su disoccupati/inattivi e lavoratori a rischio di sostituibilità a causa dell’automazione (FRD S.r.l., entro marzo 2023)

Monitorare e valutare l’impatto dei primi progetti finanziati (Comitato scientifico del Fondo, fine 2023)

Avviare la fase di scale-up (Comitato d’indirizzo del Fondo, inizio 2024

Servizio Civile DigitaleSelezionati 212 progetti (62 programmi di intervento) per il primo ciclo del Servizio Civile Digitale

• Chiuso il bando per 2.160 volontari per il primo ciclo

Selezionare i volontari (Enti selezionati, entro novembre 2022) • Avviare i percorsi di formazione per Enti selezionati (DPGSCU/DTD, entro novembre 2022)

Avviare i percorsi di formazione dei volontari selezionati (DPGSCU/ DTD, entro dicembre 2022)

Pubblicare il secondo avviso per gli Enti per secondo ciclo del Servizio Civile Digitale (DPGSCU/DTD, entro fine 2022)

Reti di Facilitazione DigitaleAssegnati alle Regioni e Province Autonome €135 milioni previsti dalla misuraApprovare i piani operativi e firmare gli accordi con le Regioni (DTD, entro dicembre 2022)

Avviare i bandi locali per l’individuazione dei punti di facilitazione, la selezione dei facilitatori e quindi la successiva formazione dei cittadini (Regioni e Province autonome, da dicembre 2022)

Promozione di competenze specialistiche ICTRaccolte offerte di lavoro dal privato ICT e realizzata piattaforma online che permette di diffondere disponibilità di corsi e le offerte di lavoroLancio del progetto (Assinter-Assinform)

Fonte: MITD/DTD “Italia Digitale 2026”

Mochi: “Ci serve un ministro all’innovazione ed ecco come lo (la) vorrei”

Il dibattito sta appassionando tutta la comunità professionale, che guarda già alle prossime mosse e si interroga se all’Italia, anche sotto il nuovo Governo, serva ancora un Ministro dell’innovazione e del digitale.

Perché serve un Ministro per l’Innovazione e il digitale

È impossibile lasciare in mezzo al guado l’Agenda digitale, troppo strategica per il Paese. È la sintesi a cui arriva Mochi Sismondi, che nel suo recente articolo  paventa il rischio che nella formazione del Governo, la casella del Ministero per l’Innovazione e il Digitale, sarà occupata all’ultimo momento o, peggio, scarificata per far posto ad altre.

Ma davvero un altro Ministero – Sviluppo economico o Università e Ricerca i più papabili – sarebbe capace di portare avanti tutti i dossier ancora aperti? Come farebbe a garantire quella unitarietà di indirizzo e costante allineamento progettuale che è tipica invece di una struttura dipartimentale della Presidenza del Consiglio?

Insomma mantenere un presidio forte e autorevole a livello di Presidenza del Consiglio sul digitale, sull’innovazione e sulla tecnologia appare l’opzione più sensata.

Sarebbe una scelta di continuità, funzionale al mantenimento dell’attuale modello di cooperazione con il territorio, sperimentato con in questi due anni con il piano Italia Digitale 2026. Il Governo, peraltro, per la prima volta, ha messo a disposizione del Dipartimento figure professionali altamente qualificate e competenti. Una rete di esperti a disposizione della PA centrale e locale che sarebbe un errore disperdere.

Tra poco meno di due settimane avremo un nuovo Governo e conosceremo le scelte della politica, intanto vediamo quali sono le iniziative intraprese, i risultati conseguiti e le prossime azioni previste per garantire continuità nell’implementazione dell’agenda digitale del Paese e rispettare gli impegni presi col PNRR.

Conclusioni

I risultati finora raggiunti nelle principali aree di intervento del PNRR mettono in evidenza un articolato disegno riformatore che necessita di essere interamente compiuto. La spinta alla digitalizzazione del Paese non può esaurirsi, né indebolirsi. Il potenziamento qualitativo e quantitativo della transizione digitale passa dall’adozione di atti e decreti che restano in capo al prossimo Governo.

Per continuare con successo l’implementazione del PNRR e rafforzare ulteriormente la politica tecnologica italiana, quello che più conta è il consolidamento delle strutture dedicate alla digitalizzazione e il mantenimento della unitarietà di guida e coordinamento strategico delle iniziative tecnologiche e digitali in capo alla Presidenza del Consiglio.

Ci vorrà una figura autorevole e una squadra all’altezza, che si rapporti anche con la Commissione europea, sui tanti dossier che si apriranno, in primis su quello del mercato unico dei servizi digitali. Ci saranno negoziati da portare avanti. L’anno prossimo, solo per fare un esempio, l’Italia dovrà designare l’autorità competente che farà da punto di contatto unico per il governo dei dati e l’istituzione di una identità digitale europea.

Per non parlare delle regole sull’intelligenza artificiale, che dovranno essere approvate e armonizzate, e dell’ecosistema dei semiconduttori che vede l’Italia in prima linea. E, infine, tocchiamo con mano ogni giorno che il digitale è un bene che va difeso da sistemi di cyber sicurezza che devono riuscire a prevenire gli attacchi sempre più violenti.

La palla ora passa al nuovo Governo, il cui profilo sarà delineato anche dalle scelte che farà in materia di innovazione e digitale. Si scrive digitale, si legge futuro.

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