Le politiche open data del Governo francese

La sfida del governo francese: rafforzare gli open data per migliorare la democrazia, incrementare il progresso e l’innovazione grazie allo sfruttamento dei benefici offerti dalle nuove tecnologie digitali

Pubblicato il 24 Ott 2014

Angelo Alù

studioso di processi di innovazione tecnologica e digitale

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Abbiamo analizzato data.gouv.fr, il portale del governo francese nel quale è stata creata una piattaforma aperta open data di dati pubblici messi a disposizione della collettività francese, per consentire agli utenti e alla società civile di migliorare, modificare, interpretare e co-produrre informazioni di interesse generale.

In base alle linee guida indicate all’interno del portale nella sezione FAQ del sito, possono essere caricati, generati e utilizzati tutti i dati riguardanti l’erogazione di qualsiasi servizio pubblico: le tasse, i bilanci, le sovvenzioni, la pianificazione, la disoccupazione, la ristrutturazione delle abitazioni, le misure di qualità dell’aria, la criminalità, le statistiche sul turismo, i risultati elettorali, i dati e i numeri di previdenza sociale, gli scarichi di sostanze inquinanti nell’atmosfera da impianti industriali.

Secondo le politiche open data del governo francese, infatti, l’utilizzo e la condivisione di dati pubblici favorisce il corretto e più efficiente funzionamento delle istituzioni e promuove l’innovazione, facilitando la collaborazione tra associazioni, giornalisti, ricercatori, studenti, cittadini nel processo di miglioramento dei servizi erogati alla collettività.

Per favorire queste politiche, le Amministrazioni dello Stato e le autorità amministrative sono tenute a pubblicare sistematicamente dati di cui abbiamo il possesso in Open License, che consente di riprodurre, distribuire, adattare e gestire i dati, anche a fini commerciali, fatto salvo il riconoscimento della paternità.

In particolare, questa licenza, sviluppata a seguito di una consultazione con tutte le parti interessate, mira ad agevolare e incoraggiare il riutilizzo dei dati pubblici disponibili gratuitamente.

Dal novembre 2011, la Licenza si applica al riuso libero di tutti i dati pubblici provenienti da dipartimenti governativi e dalle istituzioni amministrative pubbliche.

La “Open License”, in base alle sue caratteristiche indicate nel documento ufficiale di riferimento pubblicato all’interno del sito, prevede il riutilizzo delle informazioni nel rispetto di quanto previsto dalla licenza, che nello specifico consente:

la libera riutilizzazione dell’informazione

• Per riprodurre, copiare, pubblicare e trasmettere informazioni;

• Per diffondere e ridistribuire informazioni;

• Per adattare, modificare, trasformare informazioni, in modo da creare “informazioni derivate”;

• Per sfruttare informazioni commercialmente, attraverso la combinazione con altre informazioni.

Naturalmente, nel rispetto della licenza, è necessario menzionare la paternità dell’informazione, citando almeno la sorgente, il nome del produttore e la data dell’ultimo aggiornamento, anche mediante l’utilizzo di collegamenti URL per garantire un’efficace menzione di paternità.

In questo modo viene assicurata un’ampia libertà di riuso di dati e informazioni, mediante l’utilizzo di una licenza aperta e libera, che fornisce certezza giuridica per i produttori e gli riutilizzatori di dati pubblici, consentendone la copia, la ridistribuzione, l’adattamento e lo sfruttamento commerciale, per condividere con altri dati pubblici, grazie all’elaborazione di standard aperti nel loro riutilizzo.

Per favorire una corretta e regolare riutilizzazione dei dati pubblici disponibili, il sito ha predisposto una Giuda di pubblicazione dei dati funzionale a realizzare un processo di standardizzazione delle risorse riutilizzabili in modo da renderli uniformi e facilmente accessibili.

In particolare, vengono evidenziate le migliori e più efficienti pratiche per la pubblicazione di set di dati al fine del loro riutilizzo. A tal fine, viene evidenziato che un set di dati può essere rilasciato solo con un titolo e una risorsa, con l’ulteriore individuazione di informazioni aggiuntive che descrivono la frequenza di aggiornamento, il territorio coperto, i temi di riferimento.

In questo modo, si delinea un processo di standardizzazione del dataset mediante la descrizione di informazioni complete, precise e dettagliate, citando fatti, dati, parole chiave, fonti e la metodologia utilizzata, in modo da rendere facilmente disponibili e riutilizzabili i dati esistenti.

Il sito data.gouv.fr, sempre con l’intento di agevolare l’accessibilità e la disponibilità dei dati pubblici mediante efficaci politiche di OpenData, evidenzia una serie di strumenti da utilizzare per un efficace riuso delle risorse online.

In particolare, i dataset possono essere rappresentanti graficamente, in varie forme, per evidenziare in modo semplice ed intuitivo i relativi risultati.

Inoltre, grazie al riutilizzo di dati è possibile creare mappe interattive: per esempio, l’applicazione FranceO3 permette di creare mappe interattive e pubblicarle gratuitamente, per monitorare e confrontare dati statistici di interesse generale.

Estremamente interessante anche lo strumento Batchgeo, una soluzione rapida ed efficace per copiare e incollare dati, grazie alla visualizzazione di una tabella che consente di estrapolare dati di fogli di calcolo, grafici, database, da estrapolare e riutilizzare.

MapBox, UMAP sono strumenti disponibili in open source che consentono di creare mappe personalizzate, mediante numerose opzioni di visualizzazione disponibili nella concreta configurazione della mappa virtuale.

Merita di essere segnalato anche lo strumento OpenDataSoft che consente di sovrapporre diversi set di dati, nella raccolta e nel riutilizzo delle informazioni per realizzare report e studi di monitoraggio di interesse generale per la collettività.

Nel corso del tempo, in base ai dati ufficiali indicati nel sito, sono stati creati 13601 dataset, 888 casi di riutilizzo, 37285 risorse disponibili, coinvolgendo 384 organizzazioni e 3825 utenti, mediante processi partecipativi ed interattivi che hanno riguardato i settori dell’agricoltura, della cultura, dell’economia e dell’occupazione, dell’industria, dell’istruzione e della ricerca, della giustizia, dell’energia e dello sviluppo sostenibile, della salute, della società, del territorio e dei trasporti.

Peraltro, per rafforzare e valorizzare le politiche OpenData è stato lanciato il progetto Etalab dal Dipartimento del Primo Ministro in seno al Segretariato generale per la modernizzazione dell’azione pubblica.

Etalab amministra il portale interministeriale data.gouv.fr progettato per raccogliere e rendere disponibili liberamente le informazioni e i dati in possesso dello Stato e delle pubbliche amministrazioni, in conformità con il principio generale di riuso gratuito, semplice e libero dei dati previsto dalla circolare del Consiglio dei Ministri del 26 maggio 2011 e soprattutto del 13 settembre 2013 sull’apertura dei dati pubblici, in cui si riconosce lo straordinario impatto sociale e l’alto potenziale di innovazione economica e sociale attribuito alle politiche OpenData, come peraltro si evince chiaramente anche nell’ambito del Manuale sulla trasparenza e la condivisione dei dati pubblici e del Piano d’azionale nazionale sull’OpenData.

Nel corso del tempo, sono stati realizzati interessanti progetti grazie allo sfruttamento delle politiche di open data.

In particolare, merita di essere segnalato il dataset Population che fornisce l’accesso ai risultati del censimento della popolazione per analizzare l’evoluzione della popolazione, mediante la comparazione di statistiche demografiche per sesso, età, professione, grado di formazione, alloggio, mezzi di trasporto, spostamenti.

Il dataset Recensement des équipements sportifs, espaces et sites de pratiques che fornisce il censimento nazionale di tutti gli impianti sportivi, spazi e luoghi di sport, per consentire una conoscenza condivisa dei luoghi dotati di una buona attrezzatura.

Il dataset Base de données accidents corporels de la circulation sur 6 années, estratto dalla banca dati nazionale sugli incidenti stradali, consente di indicare ogni lesione personale su strada (ad esempio un incidente in una strada che coinvolge almeno un veicolo con almeno una vittima che richiede cure). In particolare, la banca dati comprende tutti gli incidenti stradali avvenuti tra il 2006 e 2011 in Francia, con la loro descrizione semplificata. Questo database contiene 454.372 incidenti e 775.422 veicoli coinvolti in incidenti.

Il dataset Liste et localisation des Musées de France fornisce un elenco dei musei nazionali, indicando il nome del museo, i dettagli di localizzazione (indirizzo, città), il sito web; l’apertura e la chiusura nei periodi dell’anno durante le ore giornaliere e notturne.

Tanti altri numerosi progetti sono disponibili nella pagina https://www.data.gouv.fr/fr/datasets/.

Peraltro, il 16 settembre 2014 con il Decreto n.2014/1050, il Consiglio dei Ministri, evidenziando i progressi della politica OpenData realizzata dal governo francese negli ultimi due anni e riconoscendo il ruolo delle nuove tecnologie digitali nella trasformazione della società grazie ad un costante incremento del processo partecipativo e interattivo degli utenti che migliora la democrazia e favorisce il rinnovamento del paese, ha ufficialmente predisposto la creazione di un Direttore Generale preposto a capo del Dipartimento OpenData (Chief Data Officer – CDO), sotto l’autorità del Primo Ministro, con il compito di organizzare un migliore flusso di informazioni per l’economia e all’interno dell’amministrazione, migliorando la qualità dei dati in possesso dello Stato, nel rispetto della privacy e della legge; garantire la produzione o l’acquisizione di dati essenziali, facilitandone la circolazione tra le amministrazioni, i ricercatori, le imprese e i cittadini; realizzare progetti sperimentali nel settore mediante la diffusione di strumenti, metodi e una nuova visione culturale in materia di OpenData, per realizzare una politica di innovazione pubblica con benefici e breve e a lungo termine.

Lo Chief Data Officer ha, inoltre, il compito di consegnare al Presidente del Consiglio una relazione annuale sulla gestione, produzione, diffusione e l’uso dei dati da parte delle amministrazioni. A tal fine, il CDO è autorizzato a condurre sperimentazioni sull’uso dei dati, per rafforzare l’efficacia delle politiche pubbliche, contribuendo ad una migliore gestione della spesa pubblica e delle risorse, per migliorare la qualità dei servizi pubblici forniti ai cittadini.

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