La strada della digitalizzazione

Le tre colonne della nuova PA digitale: standardizzazione, interoperabilità e dematerializzazione

Novità per la fatturazione elettronica: Nodo dei Pagamenti, Anagrafe Unica, Italia Login, fatturazione elettronica, Sistema Pubblico per la gestione dell‘identita digitale: sono tutti pilastri dello stesso processo

Pubblicato il 28 Set 2015

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La digitalizzazione della Pubblica Amministrazione ha intrapreso un percorso non certo facile, ma ineluttabile. Le iniziative e le scadenze che in questi ultimi anni si sono susseguite hanno costituito delle fasi importanti di un processo più ampio che riguarda l’intero Sistema Paese. Iniziative quali ad esempio il Nodo dei Pagamenti, l’Anagrafe Unica, Italia Login, la fatturazione elettronica, il Sistema Pubblico per la gestione dell‘identita digitale (SPID) hanno un unico filo conduttore, ovvero la standardizzazione, l’interoperabilità, la dematerializzazione dei processi e la dimensione nazionale che deve essere visto come una grande opportunità. L’obiettivo è recuperare efficienza e ridare competitività al Paese, consentendo di avviare soluzioni di sistema che superino quelle logiche di localismo e fini a sé stesse che sono state e sono uno dei principali ostacoli alla modernizzazione della PA.

Dobbiamo assimilare la Pubblica Amministrazione ad una grande azienda, con oltre 20.000 succursali, che ha come “clienti” i cittadini e le imprese e per questo deve sviluppare e rendere disponibili servizi digitali sempre più innovativi, efficienti, facili e di immediato utilizzo.

In questa ottica SIA ha realizzato “SIA EasyCity” una piattaforma digitale che permette di semplificare il collegamento dei cittadini e delle imprese agli Enti Pubblici e la digitalizzazione dei processi interni all’azienda PA, coprendo l’intero ciclo finanziario: dall’emissione alla rendicontazione e riconciliazione delle fatture elettroniche ai pagamenti in multicanalità di tutte le posizioni debitorie (tasse, tributi etc.) che i cittadini e le imprese hanno nei confronti della PA.

Relativamente alla fatturazione elettronica, ad oltre un anno dall’entrata in vigore dell’obbligo per la PA centrale e a circa sei mesi da quello per la PA locale, i dati – confermano che il processo è ormai inarrestabile. Secondo le stime del Politecnico di Milano, una volta a pieno regime saranno circa 50 milioni le fatture scambiate tra la Pubblica Amministrazione e i suoi circa 2 milioni di imprese per un valore complessivo pari a 135 miliardi di euro ogni anno. La situazione presenta però, dal punto di vista operativo, luci ed ombre poiché in molti casi la PA ha adottato soluzioni “tattiche” per rispettare le scadenze normative senza però raggiungere il vero traguardo finale: ossia la digitalizzazione di tutti i processi legati al ciclo di fatturazione così da garantire l’integrazione dei flussi contabili di un Ente.

Trasformare una fattura in formato xml e inviarla via PEC non vuol dire automatizzare un processo e quindi risparmiare tempo e risorse, anzi in molti casi complica un ciclo lavorativo attivo da anni con aggravio di tempo e risorse.

Un’altra rilevante scadenza a livello nazionale attende tutte le Pubbliche Amministrazioni che entro il 31 dicembre 2015 dovranno consentire ai cittadini di effettuare pagamenti elettronici. Anche in questo caso la piattaforma sviluppata da SIA e collegata al Nodo dei Pagamenti dell’AgID permette ai cittadini e alle imprese di pagare in modo rapido e sicuro imposte e tributi in multicanalità utilizzando tutti gli strumenti più innovativi disponibili sul mercato (smartphone, tablet etc.).

“SIA EasyCity” consente inoltre un importante vantaggio per la PA che può analizzare in tempo reale i flussi di incasso, avere tramite un unico cruscotto la rendicontazione integrata con i dati previsionali suddivisi per voci di bilancio e la riconciliazione giornaliera dei flussi contabili.

Standardizzazione, interoperabilità ma in una logica paperless. Uno degli aspetti fondamentali nell’ambito della digitalizzazione della PA riguarda proprio la dematerializzazione completa dei processi che determina l’obbligo di dotarsi di sistemi di conservazione dei documenti in digitale a norma. Affidarsi quindi a conservatori accreditati come SIA equivale a garantire nel tempo la validità e la fruibilità di tali documenti, nel rispetto degli standard di qualità e sicurezza richiesti dall’Agid.

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