Nei giorni scorsi abbiamo presentato la nuova Agenda Digitale 2022-2026 della Regione Lazio che abbiamo voluto impostare secondo lo stesso orizzonte temporale del piano d’investimenti del PNRR, visto che proprio nella digitalizzazione ha una delle sue macroaree d’intervento, con l’intento di armonizzare il più possibile le misure regionali con i fondi nazionali ed europei previsti.
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Più che un traguardo quindi la nuova Agenda Digitale del Lazio rappresenta l’inizio di un percorso che, tra l’altro, prende avvio in concomitanza con il primo anno di vita dell’Assessorato alla Transizione Ecologica e Trasformazione Digitale del Lazio, nato il 12 marzo 2021, che ho l’onore, e l’onere, di presiedere. Si tratta quindi di un risultato che segna il raggiungimento, allo stesso tempo, di una tappa e di una nuova spinta verso i prossimi passi dell’azione di governo.
Le macroaree strategiche e di azione
La roadmap lungo cui si svilupperà in particolare l’Agenda Digitale regionale del Lazio inizia con la consultazione pubblica on line sul sito web dell’Agenda Digitale regionale rivolta a tre principali categorie di destinatari – cittadini, imprese ed Enti Locali – che per due mesi, fino al prossimo 10 maggio, potranno esprimersi sulle cinque macro-aree strategiche e di azione:
1. Infrastrutture abilitanti;
2. Cybersecurity;
3. Cultura digitale e competenze digitali delle persone;
4. Accessibilità alla tecnologia;
5. Design dei servizi e delle relazioni: fruibilità dei servizi e semplificazione dei processi.
Con l’avvio della consultazione pubblica in rete iniziamo subito a raccogliere i contributi dei vari attori coinvolti. Un processo partecipativo che nelle prossime settimane proseguiremo anche con una serie di incontri e iniziative nei territori del Lazio per recepire input e osservazioni utili a migliorare la nuova Agenda Digitale. Fondamentale il tema delle competenze. Lo stesso PNRR, infatti, prevede una misura specifica, per 135 milioni di euro complessivi in tutta Italia, per i cosiddetti punti di facilitazione digitale, per favorire cioè la formazione per quelle persone che difficilmente vi hanno accesso, come ad esempio persone anziane o a bassa scolarità.
Competenze digitali e reddito di cittadinanza
Per questo come Regione Lazio abbiamo chiesto in Conferenza Stato-Regioni di includere in questo percorso formativo per lo sviluppo delle competenze digitali anche i percettori del Reddito di Cittadinanza, affinché questi possano avere maggiori possibilità per ricollocarsi nel mondo del lavoro.
In questo modo la nuova Agenda Digitale regionale diventa uno strumento trasversale al servizio delle varie aree di governo che unisce formazione, lavoro e politiche sociali con i processi di innovazione delle imprese, con un focus particolare dedicato a FabLab e start up, e semplificazione amministrativa, creando ad esempio un Data Center Regionale Unico, grazie al quale le informazioni da parte di cittadini e imprese sono fornite una sola volta.
Un insieme di campi di applicazione alla cui base c’è un’azione programmatica che abbiamo sintetizzato così: “Più dati, usati meglio e di più per una migliore qualità della vita, maggiore competitività e servizi più accessibili”.
Gli obiettivi al 2026
Tra gli obiettivi principali da raggiungere entro il 2026: colmare il gap digitale, rendendo digitalmente abile almeno il 70% della popolazione; raddoppiare la popolazione in possesso di competenze digitali avanzate; incrementare del 50% la quota delle micro, piccole e medie imprese che utilizzano specialisti ICT; raggiungere almeno il 65% di popolazione che utilizza servizi pubblici digitali; elevare all’80% la percentuale di popolazione che utilizza Internet.
Una preziosa possibilità di applicazione riguarda anche l’ambito della sostenibilità ambientale. Il processo di trasformazione digitale può infatti sostenere e potenziare quello della transizione ecologica.
Ecco come i 5 ambiti strategici e di azioni della nuova Agenda Digitale del Lazio si intersecano con i 17 obiettivi globali dell’Agenda Onu 2030 per lo Sviluppo Sostenibile: