L’approccio ai temi dell’innovazione non riguarda semplicemente la costruzione o disponibilità di infrastrutture tecnologiche. I cittadini vogliono servizi, con contenuti.
Sono i dati – e quindi la loro qualità, il popolamento – più che le piattaforme a fornire reale ricchezza al processo di innovazione (tant’è che è materia esclusiva dello Stato, v. art. 117 lett. R – Costituzione italiana “…pesi, misure e determinazione del tempo; coordinamento informativo statistico e informatico dei dati dell’amministrazione statale, regionale e locale; opere dell’ingegno;…”).
Gli Open Data sono fonte di ricchezza che non si esaurisce con l’uso ma per poter produrre sviluppo serve che questi siano aggiornati e di qualità, oltre che “open”. Serve, in parallelo, poter contare su un’adeguata connettività.
A Livorno stiamo cercando di portare rete che possa assicurare connettività gratuita (tramite GARR-X, rete a banda larga e ultra larga dell’istruzione e della ricerca creata per la comunità italiana dell’università e della ricerca), ad una cittadinanza che vuole di più dall’Amministrazione pubblica che, a sua volta, deve essere in grado di fornire informazioni, dati, documenti ma anche supportare con l’innovazione, lo sviluppo locale.
L’Amministrazione è ora impegnata nella mappatura delle reti disponibili: mappatura non semplice perché i dati relativi sono sparsi e frammentati (dati sul cablaggio sono rilevati dai lavori pubblici; altri dati li hanno le partecipate…). Occorre fare di più, consapevoli però che le Amministrazioni pubbliche cittadine incontrano criticità importanti nella realizzazione di interventi per la connettività, in netto svantaggio rispetto all’imprenditoria privata. Il cittadino, invece, necessita di connessione veloce e sicura, di dati, informazioni e documenti aperti, per poter essere attore dello sviluppo economico digitale.