Marzano: “L’openness è di casa a Roma”

Open Agenda, Open Bilanci, Open Source: da qui Roma parte per rendere l’open government schema di approccio dell’amministrazione, lente sulla base della quale si modula il metodo di governo, il rapporto con gli stakeholder, il coinvolgimento della popolazione

Pubblicato il 21 Ott 2016

Flavia Marzano

Digital Transformation Consultant

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Roma ha necessità di un profondo cambio di passo per riallacciare una relazione fiduciaria tra l’Amministrazione capitolina e i suoi cittadini e le sue cittadine. Riteniamo che solo agendo con determinazione possiamo ottenere risultati concreti, tangibili, misurabili di cambiamento, superando il senso di estraneità sentito in gran parte dalla popolazione romana nei confronti dell’amministrazione.

La sfida reale, e dirimente, che intraprendiamo è di rendere l’open government schema di approccio dell’amministrazione, lente sulla base della quale si modula il metodo di governo, il rapporto con gli stakeholder, il coinvolgimento della popolazione. E quindi non elemento accessorio, settore di azione, ma modello che definisce la struttura stessa dell’identità dell’amministrazione. Perché è questo che rende possibile mettere a sistema la partecipazione.

Il nostro approccio al tema della trasparenza è quello “by design”, sia nel campo specifico della privacy, sia sul fronte degli open data, della trasparenza degli atti amministrativi, dell’apertura dei dati dei progetti e degli appalti, utilizzando le esperienze già consolidate in ambito nazionale ed europeo. Un approccio nativo, che parte dal ripensamento dei processi organizzativi, e rende la trasparenza e l’apertura naturali e sostenibili, elementi di forza e identitari di questa amministrazione. Per poter lavorare al meglio a questa “apertura” abbiamo raccolto anche i suggerimenti pervenutici dalle associazioni più rappresentative sulla materia come Riparte il Futuro, Transparency e Carteinregola.

Quello che stiamo cercando di fare è di attuare una strategia ampia che vuole rendere il Campidoglio “una casa di vetro”. Una strategia che prevede diverse iniziative che hanno l’apertura e la trasparenza al centro delle politiche. Una delle prime iniziative, ad esempio, è stata Open Agenda, per ora attivata e sperimentata dall’Assessorato a Roma Semplice, attraverso la quale si potrà sapere chi ha incontrato e incontrerà l’Assessora a Roma Semplice, quando e soprattutto per quale ragioni. Dopo la necessaria fase di sperimentazione, valuteremo come estenderla all’intera Amministrazione Capitolina.

Poi c’è l’impegno sull’Open Source anche in Campidoglio. Con la Delibera della Giunta Capitolina nr. 55 del 14 ottobre scorso si impegna l’Amministrazione Capitolina a promuovere l’utilizzo del software libero. Per agevolare la migrazione verso tale tipologia di software si svolgeranno iniziative mirate alla formazione del personale dipendente. Niente più scelte che vincolino l’amministrazione ad un solo fornitore, ma soluzioni aperte e modulabili nel tempo che permettano un confronto concorrenziale tra diversi operatori.

Il software libero è in grado di garantire all’amministrazione comunale il pieno controllo sulle scelte operate in ambito informatico ed è uno strumento importante per la diffusione della conoscenza e del libero sapere. I livelli di sicurezza e integrità dei dati saranno assolutamente garantiti: la nostra la delibera è molto chiara anche su questo. L’adozione del software libero non va inquadrata come una scelta per ridurre i costi ma per le sue capacità di generare valore economico e sociale. Oggi sono disponibili ottime soluzioni di software libero: poter contare su quanto producono le comunità di sviluppatori e poter accedere al codice sorgente diventano opportunità importanti anche per il progresso e la modernizzazione dell’Amministrazione capitolina.

Avvieremo anche a breve l’analisi delle spese affrontate per l’acquisto di licenze per software di tipo proprietario, necessaria a identificare le aree di sostituibilità con software libero e gratuito. In questo modo si potrà definire la roadmap per la transizione al software libero già per i mesi a venire

La novità di questi giorni è, infine, Open Bilancio . Grazie alla proficua collaborazione con Ragioneria generale, gli Assessorati Roma Semplice e Bilancio e Patrimonio, coadiuvati dall’Associazione Openpolis, sono riusciti a rendere finalmente leggibili i bilanci comunali di Roma Capitale degli ultimi dieci anni anche ai non addetti ai lavori. La normativa già impone alle Amministrazioni comunali di essere trasparenti obbligandole a pubblicare i propri bilanci; Roma Capitale già lo fa pubblicandoli sul portale istituzionale. La novità sta nel superare il semplice adempimento alla norma e, conoscendo la complessità del bilancio pubblico, renderlo leggibile, fruibile on line e confrontabile. L’operazione è stata resa possibile dalla collaborazione con Openpolis che ci ha aiutato a semplificare e trasformare in infografiche i bilanci di Roma Capitale degli ultimi dieci anni. Ecco perché vogliamo sottolineare il “mettere realmente a disposizione”: non basta pubblicare, serve rendere leggibili e comprensibili i dati e le informazioni che si pubblicano. L’obiettivo è sempre la semplicità, perché anche le persone prive di competenze specifiche siano messe in grado di capire come sono cambiate nel tempo le voci di spesa.

Open Bilancio ha l’obiettivo di “aprire i bilanci” delle amministrazioni dei comuni italiani e renderli accessibili, comprensibili e confrontabili dai cittadini. È una piattaforma web open source che aggrega i dati e fornisce informazioni per i cittadini, le imprese, gli operatori finanziari e i media interessati a conoscere in modo semplice, completo e trasparente la situazione dei bilanci dei comuni italiani rendendoli accessibile in una forma comprensibile e in una piattaforma web utilizzabile da un’ampia platea di soggetti. E’ un progetto importante in cui si mescolano rigore scientifico, tecnologia e comunicazione.

La componente portante dei dati è fornita dai bilanci preventivi e consuntivi che i comuni d’Italia mandano annualmente al Ministero dell’Interno e che vengono pubblicati sul portale del Ministero.

Roma Capitale vuole fare di più, metterà a disposizione i dati di Bilancio appena questo sarà approvato dall’Assemblea Capitolina. In questo modo che tu sia un cittadino, un’associazione, un’impresa, un consigliere comunale, il Presidente di un Municipio e vuoi sapere quanto, come e su cosa spende Roma Capitale, attraverso il portale di Open bilancio troverai buona parte delle risposte in una forma leggibile, aggregata, confrontabile nel tempo.

E poi c’è il tema più ampio degli Open Data: è uno dei temi più complessi, ma riuscendo a darvi piena attuazione, è la “fonte energetica” che potrà generare valore e ricchezza sia in termine di ricadute per la ricerca, per le imprese e le start up e per i giovani innovatori, oltre che per la stessa PA.

Non basta esaurire il compito con la mera pubblicazione dei dati; come in parte già avviene, è essenziale che i dati siano aggiornati, implementati in modo costante e serve verificare la loro qualità. L’obiettivo è restituire alle cittadine e ai cittadini, alle imprese, alle associazioni il patrimonio informativo pubblico in modalità aperta e quindi rimuovere le limitazioni all’accesso. Vogliamo che i dati siano forniti a condizioni tali da permetterne il riutilizzo e la ridistribuzione. Per questo abbiamo avviato un programma di ampio respiro e di profonda rivisitazione dell’attuale portale Open Data di Roma Capitale.

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