Aderisco con convinzione ed motivazione al Foia –Freedom of information Act- ovvero la richiesta di inserire nel nostro ordinamento un insieme di norme che consentano il diritto di accesso all’informazione.
Assieme all’intergruppo innovazione della Camera ed a diversi Parlamentari con una sensibilità verso i temi della trasparenza e dell’informatizzazione, mi impegnerò personalmente per introdurre nel nostro paese norme che obblighino la pubblica amministrazione a condividere col cittadino informazioni in formato aperto e facilmente fruibile.
L’obiettivo non deve essere considerato ambizioso, piuttosto un atto “dovuto” nel pieno rispetto del cittadino, per recuperare quella credibilità che sia lo Stato che la Politica dovrebbero necessariamente avere. E lo si fa partendo dalla più totale trasparenza sulle attività svolte, sulle nomine, sugli emolumenti, sui criteri di attribuzione di premi ed appalti. I cittadini hanno diritto a chiedere ogni tipo di informazione prodotta e posseduta dalle amministrazioni, e questo diritto deve essergli naturalmente concesso.
In questi giorni giungerà dal Senato il disegno di legge sulla Pubblica Amministrazione, è l’occasione giusta per poter inserire queste norme. Serve solo la volontà politica per farlo. Nel supportare questa giusta campagna metto a disposizione le mie competenze, che nascono da il mio percorso di studi ed interessi che passano attraverso una laurea in informatica.
I benefici della trasparenza per il paese sono diversi, a partire dalla lotta alla corruzione. Un’amministrazione trasparente, oltre a mettere in campo una maggiore vigilanza, consente, attraverso la messa a disposizione di informazioni, un controllo ulteriore da parte del cittadino. Prima che vi siano ulteriori sprechi di risorse e competitività di tutto il sistema paese.
La pubblica amministrazione si riavvicina così al cittadino, che sente un contatto diretto con lo Stato e che può così giudicare con più contezza il lavoro dei propri eletti. Per riconfermarli o meno