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Noci (Polimi): “per fare la Pa digitale urgono strumenti nuovi”

Pubblicato il 26 Feb 2013

Giuliano Noci

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L’Agenda Digitale Italia fissa ambiziosi obiettivi che se perseguiti consentiranno un notevole recupero di efficienza e di competitività per l’intero sistema Paese. La speranza è che a fianco di questi obiettivi siano forniti, agli Enti che saranno chiamati ad attuarli, anche strumenti coerenti. Non mi riferisco solo al tema delle risorse economiche, senz’altro fondamentali ma che forse rappresentano lo scoglio più facilmente superabile. Più importanti sono aspetti quali:

– le indicazioni gestionali che permettano di chiarire chi deve fare cosa, con quali mezzi e con quali tempi;

– la possibilità da parte delle Pubbliche Amministrazioni di accedere alle adeguate competenze, non solo tecnologiche ma anche manageriali, indispensabili per operare scelte strategiche consapevoli, così da riuscire a dare la giusta priorità all’attuazione dei possibili interventi coerentemente con la propria struttura e con i bisogni di cittadini e imprese.

– lo snellimento della burocrazia, che oggi allunga i tempi al punto tale da rendere a volte obsoleta la scelta della soluzione organizzativa e tecnologica effettuata;

l’adeguamento degli aspetti normativi, che ancora oggi, nonostante i numerosi interventi fatti, appaiono inadeguati a supportare in maniera coerente il dispiegamento di soluzioni organizzative e tecnologiche per il miglioramento dei servizi e dei processi della PA;

– la riduzione dei vincoli alla spesa, quale il patto di stabilità, che rappresenta un freno importante alla volontà di investire in innovazione per gli Enti che avrebbero la capacità, non solo economica, di farlo;

– il superamento dei comportamenti campanilistici, sia all’interno delle singole amministrazioni che tra diversi enti pubblici, a difesa di una perdita di autonomia e potere, spesso solo presunta, guardando a modelli di open community;

– la costruzione di strumenti di comunicazione che permettano alla Pubblica Amministrazione di fare partecipi cittadini e imprese dei propri processi di cambiamento.

L’elenco non è certamente esaustivo ma rende l’idea della portata delle difficoltà cui ci si trova di fronte. Difficoltà che si amplificano al diminuire della dimensione degli Enti.

Se i progetti di innovazione organizzativa e tecnologica degli ultimi 10 anni hanno forse dato risultati al di sotto delle aspettative, sicuramente ci hanno dato l’idea di quanto sia complesso e faticoso innovare nella PA.

È necessario fare tesoro di queste esperienze per costruire un percorso di cambiamento, che proceda per passi, sia pervasivo e sostenibile.

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