casa digitale

Nuova agenda digitale di Bologna, la rete civica è motore di sviluppo

Il processo partecipativo di co-design, la condivisione dei metodi, dei dati aperti, dei servizi e delle infrastrutture come ‘motore’ di sviluppo metropolitano. Bologna come una città collaborativa dell’immaginazione civica

Pubblicato il 06 Apr 2017

Pina Civitella

responsabile U.I. Servizi Applicativi Comune di Bologna

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Con il Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane (PON Metro) il piano d’azione per la crescita digitale di Bologna* trova una rinnovata spinta, puntando su azioni capaci di avere un respiro metropolitano.

Il modus operandi intende mettere al centro ancora una volta il processo partecipativo di co-design, come “motore” di sviluppo metropolitano, che si caratterizza dalla condivisione dei metodi, dei dati aperti, dei servizi e delle infrastrutture.

Negli spazi fisici e nei luoghi virtuali della comunità si svolge la co-progettazione: i portatori d’interesse (istituzioni, associazioni, cittadini e imprese) sono stimolati e coinvolti dall’amministrazione in un confronto alla pari, contribuendo ad elaborare e disegnare le linee di sviluppo della nuova agenda digitale locale e dei nuovi servizi digitali.

La progettazione avrà come riferimento piattaforme tecnologiche aperte (open) e metodi di lavoro condiviso in grado di favorire la co-generazione di servizi di interesse pubblico.

Dal mese di aprile, l’evoluzione della rete civica Iperbole si intreccerà ancor più nella dimensione territoriale metropolitana e con la definizione della nuova agenda digitale, prestando particolare attenzione ai seguenti principi:

  • Co-Design dei servizi: partire dai fabbisogno dei cittadini per disegnare i servizi digitali della città metropolitana di Bologna, piuttosto che dipendere dai fabbisogni legati al progresso dell’innovazione tecnologica (IT). Questo significa attivare e promuovere metodologie di lavoro aperte, collaborative ed inclusive. Particolare attenzione verrà prestata al recepimento delle linee guida promulgate dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID), al fine di produrre un pacchetto di elementi grafici e librerie di supporto tecnico per disegnare i servizi e standardizzare le variabili di interfaccia utente/cittadino. La progettazione seguirà dunque paradigmi incentrati su un design «user centered» e «cross-canale», in grado di offrire un’esperienza d’uso che sia in continuità tra i diversi dispositivi.
  • Dati al centro: rendere disponibile l’accesso integrato ed esteso ai dati, alle informazioni e ai documenti di cui la PA è in possesso (anagrafe, servizi scolastici, mobilità etc..) consentendone la ricerca da un unico punto di accesso (Fascicolo Digitale del Cittadino). Dati aperti (Open data) liberamente accessibili a tutti per informare i cittadini dei servizi offerti e rendicontare l’azione amministrativa; non tanto in termini di trasparenza quanto di partecipazione diretta al processo decisionale di co-progettazione dell’innovazione urbana.
  • Architettura dell’informazione: ri-progettazione di canali tematici in una visione trasversale per target/temi di interesse, per dare una chiave di lettura comune alle tre sezioni ospitate nella rete civica Iperbole (Il Comune, Servizi online, Comunità). A supporto delle attività di restyling vi sarà anche una nuova progettazione coordinata dei “touch-point” presenti in città. Offrendo al city user un soddisfacimento multicanale ed integrato dei bisogni espressi. In tal modo, si intende superare l’assunto che identifica nel portale ufficiale del Comune l’unico punto di contatto con il cittadino.
  • Tecnologia: definizione di una piattaforma abilitante che, oltre a fornire un accesso federato ai servizi agli utenti finali, detta le regole di un ecosistema di applicazioni ed è capace di garantire servizi digitali infrastrutturali, con standard aperti quali l’autenticazione, la profilazione, notifiche, l’aggregazione dei dati personali ed altri. La piattaforma si farà carico dell’integrazione con le “Piattaforme abilitanti nazionali”, in particolare per SPID e PagoPA, attraverso soluzioni regionali messe a disposizione da  Lepida S.p.A, in qualità di intermediario tecnologico.
  • Modello gestione: realizzare gli obiettivi di Agenda Digitale con metodologie di lavoro partecipative, competenze e cultura del cambiamento. Una governance dei servizi digitali che passa non solo attraverso soluzioni innovative di IT, ma anche in una rinnovata gestione (change management), che sia in grado di interpretare a proprio favore, più che subire, le trasformazioni offerte dall’innovazione digitale. In particolare, sull’acquisizione di beni e servizi digitali (procurement), organizzazione, competenze e processi organizzativi e di lavoro degli uffici della PA coinvolti.

Conclusione

Il capitale sociale prodotto della rete civica (asset), unitamente ai processi di digitalizzazione interna dell’Amministrazione e agli interventi infrastrutturali presenti e futuri, sono finalizzati a rafforzare e sostenere una visione concreta di Bologna Città Metropolitana. Un ecosistema capace di produrre e ri-generare beni comuni urbani tramite le dinamiche insite nella collaborazione civica tra cittadini, imprese, associazioni/ONG e Pubblica Amministrazione. Bologna come una città collaborativa dell’immaginazione civica.


*

LA SCHEDA

Il piano d’azione per la crescita digitale del Comune di Bologna prende avvio nel 2012, quando, per volontà politica, l’Ente decise di dotarsi di una sua Agenda Digitale locale. Da allora sono in atto iniziative volte a connettere esigenze di modernizzazione e sviluppo digitale tramite forme di collaborazione e investimenti tesi ad incoraggiare e rafforzare le relazioni tra pubblica amministrazione, cittadini e imprese. I principali interventi volti a raggiungere lo scopo si concentrano principalmente su tre macro ambiti:

  • interventi infrastrutturali sul territorio volti a garantire la connettività di rete come un diritto (banda ultra larga, WiFi pubblico diffuso);
  • interventi che favoriscono il coinvolgimento della cittadinanza nello sviluppo della rete civica attraverso la collaborazione con organizzazioni, imprese ed altri enti, e la promozione di spazi di co-gestione e co-progettazione dei processi con i cittadini;
  • interventi tesi a valorizzare le conoscenze e l’innovazione tecnologica, ripensando la città in modo intelligente (Smart City) per via dell’utilizzo esteso delle ICT nei settori chiave della vita sociale ed economica.

Dato il suo carattere dinamico, alla fine del 2014, il percorso partecipativo avviato ha reso possibile la definizione di una nuova rete civica, con conseguente implementazione di servizi digitali innovativi, quali:

  • informative sui servizi, le attività e le iniziative promosse nella città;
  • accesso online da parte di cittadini, professionisti ed imprese dei servizi offerti dal Comune;
  • collaborazione all’interno della comunità virtuale, che consente di attivare percorsi di cittadinanza attiva digitale e di collaborazione all’innovazione territoriale attraverso l’immaginazione civica.

Le tre funzioni sono accomunate da un elemento centrale, un punto unico di accesso, che consente al cittadino di accedere a tutti i servizi digitali presenti nella rete civica, in maniera profilata e federata, attraverso le proprie credenziali di identità digitale SPID o social. In base al proprio profilo, ognuno può oggi visualizzare i propri dati personali, partecipare, accedere ai servizi integrati offerti e ricevere notifiche informative sulle attività svolte dall’amministrazione comunale. Il numero di profili di rete civica a Gennaio 2017 è di 36.934 di cui 13.132 hanno una presenza anche su Comunità.

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