La più recente indagine sulla maturità digitale dei comuni italiani presentata da ForumPa conferma come Milano, insieme a Firenze e Palermo, sia al vertice in Italia per politiche di apertura dei dati. Questo risultato è stato possibile investendo sulla materia attraverso un forte presidio politico, reso possibile dalla creazione di uno specifico assessorato che unisce competenze sulla partecipazione cittadina, trasparenza e gli open data necessari ad alimentarla.
PA digitale, Cocco: “Il modello Milano a disposizione delle città italiane”
Open data, le linee di azione del Comune di Milano
Le linee di azione sono state di duplice natura, di presidio e sviluppo tecnologico e di livello culturale. Da un lato si è lavorato per mettere in sicurezza il patrimonio di dati, attraverso la digitalizzazione e l’interoperabilità dei processi, la creazione di un unico data-lake, di ontologie comuni e l’adozione di soluzioni avanzate e open source. Dall’altro si è messo il cittadino e la cittadina al centro di questo processo, orientato non solo al rispetto degli adempimenti amministrativi e delle linee guida sulla conservazione e il riuso dei dati, ma anche a rendere le informazioni a disposizioni del comune autenticamente a disposizione di tutti.
Inoltre l’approccio open data e la pubblicazione dei dati aperti hanno comportato un cambiamento culturale all’interno dell’Amministrazione stessa basato su condivisione e collaborazione tra Direzioni.
Si tratta di una ricchezza utile allo sviluppo di una migliore azione amministrativa, all’emersione di nuovo valore e servizi ma soprattutto necessario ad alimentare la conoscenza collettiva interno alla realtà del nostro comune. Per ottenere questo risultato è stato fondamentale investire in progettualità per sottrarre il mondo dei dati alla dimensione specialistica e prevalentemente tecnica cui è solitamente confinata.
I progetti basati sui dati aperti
La priorità è stata posta sui dati gestionali e di bilancio, che descrivono l’essenza della dimensione istituzionale: l’ampiezza, la provenienza e la destinazione delle risorse. Il progetto Open bilancio è stato il primo dei progetti speciali che si sono incardinati sul nuovo portale open data, caratterizzato da informazioni visualizzate attraverso cruscotti navigabili, illustrati in forma descrittiva e personalizzabili.
L’utilizzo delle visualizzazioni è stato poi applicato a diversi altri progetti speciali: dagli indicatori di benessere urbano sostenibile UrBES di Istat ai dati economici di Osservatorio Milano curati in collaborazione con Assolombarda. L’ultimo dei progetti ha riguardato la creazione della Mappa dei Quartieri, uno strumento di interrogazione e visualizzazione dei dati demografici direttamente su mappa con la possibilità di percorrere le serie storiche dei singoli indicatori statistici suddivisi per micro-realtà di zona. Una realizzazione versatile e intuitiva che costituisce il primo nucleo del Portale Unico del dato, il punto di accesso che aggrega le funzioni di interrogazione e ricerca del dato grezzo, degli indicatori, dei dati statistici e di quelli geografici, oggi raccolti nel Geoportale del Comune.
Capitolo a parte, che costituisce un valido indicatore ma sicuramente meno accurato, rappresenta la disponibilità di informazioni e dataset disponibili, cresciuta nel corso del mandato di oltre il 400% e consistente oggi di oltre 1500 dataset. Tra le app geografiche particolarmente di successo è stato messo online l’intero patrimonio dei numeri civici, l’anagrafe degli immobili e dei terreni comunali e quello del verde, con la scheda descrittiva di ogni singolo arbusto presente in città. La particolarità del geoportale è quello di unire la grande familiarità ormai sviluppata per la consultazione dei dati su mappa con strumenti innovativi di affiancamento di dati geografici e testi descrittivi multimediali, le storymap. Con questa soluzione sono stati creati percorsi tematici e itinerari in città per la valorizzazione del patrimonio storico, artistico, culturale, delle immagini della città nel tempo e anche di un nuovo museo digitale: quello delle vittime del terrorismo e dello stragismo, dove oggi è possibile consultare le biografie delle persone, documenti processuali e rassegna stampa del periodo.
I prossimi sviluppi
La prospettiva di sviluppo, oltre al Portale unico del dato va nella direzione della misurazione e della rendicontazione delle attività svolte. Nuovi indicatori di performance e di impatto sulla realtà locale delle politiche attuate attraverso un rendiconto di mandato.
E la creazione del presupposto per alimentare l’evoluzione futura dell’ambito dati attraverso delle linee guida che allargano il perimetro del comune a quello delle attività svolte in forza di un contratto di servizio, che dovranno prevedere lo scambio di dati e la loro interoperabilità a beneficio delle politiche pubbliche e della valorizzazione del bene comune rappresentato dal dato.
Tale approccio renderà possibile la creazione di un piano di sviluppo e pubblicazione periodica orientato alla conduzione di attività di analisi in un’ottica di big data e la creazione di un team di lavoro sempre più specializzato nella trattazione e nella valorizzazione dei dati. La collaborazione con le università milanesi, che dovranno fornire le competenze in un’ottica di rilancio delle capacità operative della PA nei prossimi anni, e del privato, soggetto abilitante e partner di tanti progetti avrà un comune punto di caduta nella creazione di un Open Data Lab con il compito di trasferire nella società le molte iniziative intraprese.