Come avvicinare i cittadini al patrimonio informativo del Comune? Come “ingaggiare” i giovani in un approccio meditato e consapevole ai dati e ai significati che essi hanno in quanto tali o che da essi si possono “estrarre” combinandoli tra loro?
Indice degli argomenti
Open data: le nuove tecniche comunicative per informare i cittadini
Si può mettere insieme il rigore delle indigni statistiche con un adeguato storytelling che racconti i dati anche a chi di solito non se ne interessa?
La sfida è certamente ambiziosa, e il Comune di Udine l’ha accettata partendo dall’esigenza di svecchiare il proprio sito degli open data, da aggiornare da più punti di vista: innanzi tutto tenendo conto del contesto normativo descritto nello scorso articolo e del sistema sia nazionale che europeo sui dati aperti[1] a cui è chiamato a uniformarsi, senza creare inutili duplicazioni; in secondo luogo la pubblicazione di data set verificati e affidabili in formato interoperabile, oltre a essere una risorsa a disposizione dei ricercatori, può giovarsi di nuove tecniche comunicative per rendere fruibile questo patrimonio informativo al cittadino comune, affiancando le analisi descrittive (per loro natura soggette a una inevitabile obsolescenza man mono che i dati si vanno aggiornando) con le più moderne infografiche[2], nate dall’incrocio della grafica con il giornalismo.
Open data e information design: l’evoluzione durante la pandemia
In questi ultimi anni, infatti, in particolare a causa della pandemia e del conseguente bisogno di dare informazioni aggiornate ma anche comprensibili su dati sanitari che hanno toccato la vita di ciascuno di noi, queste tecniche – dette anche di “information design”o “information graphic” – si sono fortemente diffuse e sempre più spesso troviamo nei giornali e sui siti di informazione immagini elaborate tramite computer e che possono essere rappresentate in 2D o 3D.
Il progetto open data “i dati raccontano” del comune di Udine
Partendo da questa esigenza concreta, ma anche con l’ambizione di fare qualcosa di più per i nostri giovani, è stato creato su iniziativa del Comune di Udine, il progetto “I Dati raccontano”, proposto dall’Assessorato all’Innovazione e alla smart city tramite il Servizio Sistemi Informativi e Telematici in collaborazione con il Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Udine, con il fine di creare una cultura del dato affidabile, di come esso vada correttamente comunicato, utilizzando nuove forme comunicative che siano accattivanti ma soprattutto facilmente comprensibile per la cittadinanza.
L’obiettivo è coinvolgere gli studenti dell’ultimo triennio delle Scuole Secondarie di II grado nella creazione di infografiche per facilitare la fruizione e la lettura dei dati – in formato “aperto” – del Comune di Udine.
L’iniziativa mira a fornire agli studenti gli strumenti per interpretare la realtà e l’attualità, rendendoli cittadini autonomi e consapevoli.
Open data comunali: tipologie e accessibilità per diverse scuole
I dati offerti dal Comune sono di varia natura (statistico-economici, territoriali, ambientali e riguardanti l’istruzione), per consentire il coinvolgimento di scuole con diversi indirizzi di studio, non solo scientifico ma anche umanistico, a seconda che si voglia sottolineare l’approccio statistico o quello di narrazione del patrimonio informativo analizzato.
In collaborazione con l’Università degli Studi di Udine, sono stati offerti agli studenti dei PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) della durata di 15 ore, comprendenti lo studio dei dati, l’elaborazione statistica e la realizzazione di infografiche; i percorsi proposti prevedevano un numero massimo di tre scuole aderenti e 30 alunni.
Le scuole interessate hanno inviato una manifestazione di interesse direttamente all’Università e delle iniziali sei scuole interessate, concreatamene hanno partecipato al percorso studenti dei licei cittadini classico, scientifico e delle Scienze Umane – opzione Economico Sociale LES.
I professori coinvolti dell’Ateneo udinese sono stati Ruggero Bellio, Luca Di Gaspero, Luca Grassetti e Francesco Crisci.
Formazione sugli open data: tecniche e metodologie per gli studenti
Sono state illustrate le tecniche di rappresentazione, di modellazione e di elaborazione dei dati, con una prima introduzione agli open data e con lo svolgimento di sperimentazioni pratiche di elaborazione sugli open data del Comune di Udine
È stata proposta una prima introduzione alla statistica descrittiva e alla visualizzazione dei dati, sempre in collegamento con esperienze pratiche di analisi su open data del Comune di Udine
È stata poi svolta una lezione tutta dedicata al “Data storytelling”, con analisi di casi di studio e sperimentazioni pratiche su open data del Comune di Udine.
Infine sono stati finalizzati da parte dei ragazzi i progetti di elaborazione e analisi degli open data del Comune di Udine attraverso strumenti liberamente utilizzabile che contemporaneità fossero semplici nel loro approccio, trattandosi di utenti non esperti e ancora frequentanti le scuole superiori.
Catalogo degli open data messi a disposizione dal comune
I data set messi a disposizione la Comune di Udine per il tramite del suo ufficio statistico – per la cui collaborazione si ringrazia in particolare Pamela Mason – sono stati i seguenti:
- Popolazione residente per età, cittadinanza, genere e per partizione territoriale riferita ai Consigli di quartiere;
- Indicatori demografici (in serie storica per Udine e al 1/1/24 per tutti i consigli di quartiere);
- Dati sulle sedi di impresa, ripartiti sulla base del codice ATECO[3], anche in serie storica;
- Serie storiche sugli indici e sulle variazioni degli indici dei prezzi al consumo per divisione di spesa e classi (classificazione ECOICOP usata da ISTAT)
- serie storica dei movimenti naturali e movimenti migratori, per italiani e stranieri, dal 2018 al 2023 a Udine e stessi dati relativi alla partizione territoriale cui fanno capo i consigli di quartiere per il 2023;
- flussi turistici annuali in serie storica, e mensili per il 2024;
- shape file[4] per eventuali sviluppi di mappe tematiche per i consigli di quartiere partecipati
- distribuzione delle famiglie per numero componenti e quartiere, focus sulle famiglie con intestatario straniero e su famiglie mononucleo over 65;
- dati sui matrimoni dal 2018 al 2024, con riferimento a rito e sposo italiano o straniero.
Si è trattato di un primo esperimento, al quale il Comune intende dare continuità in stretta collaborazione con l’ateneo cittadino, per contribuire alla formazione dei giovani e a una cultura del dato aperto e affidabile.
Un cittadino informato è un cittadino che effettuerà le sue scelte in modo consapevole e potrà meglio valutare anche l’azione amministrativa dell’ente comunale.
L’ulteriore auspicio di chi scrive è che presto le info grafiche immaginate dai nostri ragazzi possano integrasi con il rinnovato sito degli open data comunali e siano messe a disposizione di tutta la cittadinanza.
Note
[1]Con il Decreto legislativo n. 200/20211 è stata recepita nel nostro ordinamento la Direttiva UE 2019/1024 c.d. Direttiva Open Data e con le Linee guida sui dati aperti adottate con la Determinazione AGID n. 183/20231, è stato avviato un processo concreto di supporto ed indirizzo delle PA per consentire l’apertura e la pubblicazione dei dati di rispettiva competenza.
[2]Forme molto diffuse di infografiche sono: tabelle, diagrammi di flusso, mappe concettuali, istogrammi, grafici, mappe di vario tipo.
[3]La classificazione tramite il codice ATECO (ATtività ECOnomiche) è una tipologia di classificazione adottata dall’Istituto nazionale di statistica italiano (ISTAT) per le rilevazioni statistiche nazionali di carattere economico. Il Codice Ateco è formato da una combinazione alfa numerica che identifica l’attività economica svolta dall’impresa: le lettere individuano il macro settore economico di appartenenza; i numeri invece rappresentano categorie e sotto categorie dei settori di riferimento. La gestione della classificazione è affidata all’Istat nelle diverse fasi di aggiornamento alle quali è sottoposta sia a livello nazionale che internazionale. A livello nazionale, la classificazione è utilizzata anche per altre finalità di natura amministrativa (ad esempio fiscali).
[4]Lo shape file è un formato vettoriale per sistemi informativi geografici (GIS).