servizi pubblici digitali

PA digitale post-PNRR: strategie per una trasformazione sostenibile



Indirizzo copiato

La sostenibilità digitale della PA nel post-PNRR necessita di modelli gestionali innovativi. Partenariati pubblico-privato e investimenti in competenze possono garantire continuità all’evoluzione tecnologica avviata

Pubblicato il 27 mar 2025

Paola Russillo

Ministero della Giustizia



pa digitale (2) (1)

L’entusiasmo generato dalla forte accelerazione digitale della Pubblica Amministrazione degli ultimi anni è indiscutibile. Tuttavia, in questo scenario di rapido cambiamento, sorge spontanea una domanda cruciale: cosa accadrà dopo la scadenza del PNRR?

Trasformazione digitale e impatto del PNRR sulla PA

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha rappresentato un’opportunità straordinaria per la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione e dei servizi rivolti a cittadini e imprese.

Grazie agli ingenti investimenti, sono state introdotte nuove piattaforme e migliorati i processi esistenti, ma soprattutto sono stati creati nuovi servizi, ridefinendo il rapporto tra istituzioni e utenti. La digitalizzazione, infatti, non si è limitata a modernizzare strumenti già presenti, ma ha reso possibile l’implementazione di soluzioni completamente nuove, capaci di rispondere a esigenze emergenti e di migliorare l’accesso a diritti e opportunità.

I progetti del PNRR per la Pubblica Amministrazione centrale e locale

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) prevede oltre 6 miliardi di investimenti per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, a fronte di circa 60 mila progetti in ambiti specifici della Pubblica Amministrazione centrale e locale:

Si tratta di un numero di progetti davvero impressionante, che non solo testimonia l’ampia portata dell’iniziativa, ma anche la straordinaria capacità di adattamento della Pubblica Amministrazione a un nuovo approccio gestionale. Questo cambiamento segna un’evoluzione significativa, dall’orientamento tradizionale, spesso focalizzato sugli adempimenti burocratici e sul rispetto delle procedure, a una logica fortemente incentrata su risultati concreti e misurabili.

Un aspetto particolarmente rilevante è che questa trasformazione sta andando ben oltre le aspettative iniziali, dimostrando una reale volontà di innovazione e miglioramento continuo. La Pubblica Amministrazione, infatti, non si limita più a svolgere un ruolo di mera esecuzione di norme e regolamenti, ma diventa protagonista attiva nella creazione di valore per il territorio e per i cittadini.

Allo stesso tempo, emerge un altro elemento fondamentale: il ruolo delle imprese, che non vengono più considerate esclusivamente come semplici fornitori di beni e servizi, ma come attori strategici nel processo di cambiamento. Esse partecipano in modo diretto e collaborativo al raggiungimento degli obiettivi prefissati, contribuendo con competenze, innovazione e soluzioni concrete. Questo nuovo paradigma favorisce una maggiore sinergia tra settore pubblico e privato, creando le condizioni per una crescita più sostenibile ed efficace del sistema nel suo complesso.

Il PNRR come processo continuo per la sostenibilità digitale della PA

È fondamentale riflettere sul fatto che l’innovazione tecnologica non è un traguardo con una scadenza, ma un processo continuo che richiede visione strategica e sostenibilità nel lungo periodo (un “gioco infinito” parafrasando Simon Sinek). Le piattaforme e i nuovi servizi introdotti non possono essere considerati progetti “una tantum”, bensì elementi di un ecosistema che necessita di operatività costante e manutenzione evolutiva. Questo significa aggiornamenti continui, adattamenti alle nuove esigenze, sicurezza informatica e miglioramento delle funzionalità sulla base dell’esperienza d’uso.

Anche se nel complesso le soluzioni digitali comportano un risparmio rispetto ai modelli tradizionali, ciò non elimina la necessità di risorse e competenze per la loro gestione e sviluppo. Inoltre, il vero valore della trasformazione digitale non risiede solo nel rendere più efficiente il passato, ma nell’abilitare il futuro: servizi digitali prima impensabili stanno nascendo grazie a queste innovazioni e il rischio è che, senza un impegno strutturale, si interrompa il percorso virtuoso appena avviato.

Il successo della digitalizzazione non dipenderà solo dalle risorse attuali, ma dalla capacità di garantire continuità, aggiornamenti e una visione che vada oltre le singole scadenze, per costruire un’innovazione che sia davvero duratura e sostenibile. Il PNRR ha dato l’impulso iniziale, ma il vero obiettivo deve essere quello di rendere strutturale la spinta all’innovazione, trasformandola in un pilastro permanente della Pubblica Amministrazione e dei servizi per cittadini e imprese.

Strategie per la PA digitale post-PNRR

La risposta a cosa succederà dopo il PNRR, purtroppo, ancora non c’è, e il tema è estremamente complesso. Se da un lato è evidente che la trasformazione digitale avviata con il PNRR non può interrompersi bruscamente, dall’altro non esiste oggi un piano strutturato che garantisca la continuità degli investimenti e delle innovazioni introdotte.

Adottare modelli di governance innovativi

Certamente, saranno necessarie risorse finanziarie aggiuntive, tuttavia è essenziale immaginare scenari di gestione operativa differenti, in grado di rendere sostenibili nel tempo i progressi ottenuti.

Questo potrebbe significare adottare modelli di governance innovativi, basati su una maggiore integrazione tra pubblico e privato, sfruttando formule di partenariato pubblico-privato per l’evoluzione e la gestione dei servizi digitali, oppure implementare strategie che favoriscano la progressiva autosostenibilità di alcuni servizi attraverso modelli di finanziamento differenziati.

Investire sulle competenze

Allo stesso tempo, sarà cruciale investire non solo nelle infrastrutture tecnologiche, ma anche nelle competenze, affinché la Pubblica Amministrazione possa diventare sempre più autonoma nella gestione delle soluzioni digitali. Un approccio strategico di lungo termine potrebbe prevedere, ad esempio, la creazione di unità specializzate all’interno delle amministrazioni o in cooperazione tra amministrazioni, capaci di garantire la continuità operativa delle piattaforme senza dipendere esclusivamente da fondi straordinari e fornitori esterni.

Riconsiderare il fabbisogno complessivo di personale informatico e di project management

Infine, va probabilmente riconsiderato il fabbisogno complessivo di personale informatico e di project management nella Pubblica Amministrazione, e valutata l’introduzione di modelli di riconoscimento dei dipendenti pubblici che renda appetibile l’ingresso nella PA di personale con lauree tecniche, competenze ed esperienze informatiche e di project management.

PA digitale post-PNRR: affrontare subito il problema

In sintesi, per affrontare il post-PNRR non basterà reperire nuove risorse economiche: servirà un cambio di paradigma, con modelli gestionali più flessibili, sostenibili e orientati all’innovazione continua. Solo così sarà possibile consolidare i risultati raggiunti e garantire che la digitalizzazione non sia una fase transitoria, ma un elemento permanente e strutturale della Pubblica Amministrazione e dei servizi al cittadino.

I cambiamenti profondi, però, richiedono tempo per essere attuati, e la fine del PNRR è dietro l’angolo: è arrivato il momento di dedicare la giusta attenzione a questo argomento.

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Video & Podcast
Analisi
Social
Iniziative
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 4