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Pagamenti B2B: i trend in Italia, i modelli innovativi

L’Osservatorio Digital B2b della School of Management del Politecnico di Milano ha approfondito lo stato attuale della gestione del processo di pagamento nelle imprese italiane, identificando quali sono gli strumenti più utilizzati, le relative criticità e i desiderata delle aziende. Il punto

Pubblicato il 15 Mar 2022

Clarissa Falcone

Ricercatrice degli Osservatori Digital B2b e Digital Identity del Politecnico di Milano

Paola Olivares

Direttrice dell’Osservatorio Digital B2b del Politecnico di Milano

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A seguito dell’introduzione nel 2019 dell’obbligo di fatturazione elettronica, molte aziende italiane hanno cominciato a chiedersi quali sinergie e benefici aggiuntivi possano derivare dalla digitalizzazione di altre fasi e documenti del ciclo esecutivo ordine-pagamento.

Mentre in alcune community si discute del futuro di NSO per la gestione dell’ordine elettronico e in altre si auspica a un maggior ricorso alla digitalizzazione del Documento di Trasporto per snellire ulteriormente le fasi di riconciliazione e contabilizzazione, diverse realtà stanno cominciando a guardare con interesse alle innovazioni sugli strumenti di pagamento tra imprese.

Questo processo, infatti, si sta sempre più configurando come uno dei tasselli mancanti per una gestione più automatizzata ed efficiente dell’intero processo esecutivo.

Lo stato attuale della gestione del processo di pagamento nelle imprese italiane

L’Osservatorio Digital B2b della School of Management del Politecnico di Milano nell’ambito delle sue attività di Ricerca ha approfondito lo stato attuale della gestione del processo di pagamento nelle imprese italiane, identificando quali sono gli strumenti più utilizzati, le relative criticità e i desiderata delle aziende.

Dai risultati di una survey a un campione statisticamente rappresentativo della popolazione italiana di imprese, gli strumenti più diffusi risultano essere:

  • il bonifico bancario, utilizzato sia in digitale dal 79% di grandi aziende e PMI, sia in forma tradizionale dal 58% del primo gruppo e dal 38% del secondo;
  • la carta di pagamento fisica, preferita dal 38% delle grandi aziende e dal 28% delle PMI;
  • la RiBa digitale, nel 36% delle grandi aziende e nel 35% delle PMI.

È però interessante notare come, al di là degli strumenti di pagamento più “tradizionali”, alcune imprese stiano integrando anche elementi più innovativi: la survey ha rilevato, infatti, che il 4% delle grandi realtà e delle PMI hanno avuto relazioni commerciali regolate da criptovalute. Più ampia, invece, la fetta di aziende che si sta concretamente interessando al tema: il 24% delle grandi imprese e il 10% delle PMI stanno portando avanti riflessioni sull’adozione di questi strumenti di pagamento innovativi.

Le esigenze nella valutazione di un sistema di pagamento

Inoltre, da interviste di approfondimento condotte sul tema e rivolte a diverse grandi imprese della Community dell’Osservatorio, sono emerse alcune importanti esigenze nella valutazione di un sistema di pagamento:

  • velocità nell’esecuzione, fino a tendere all’elaborazione real-time della transazione, che avrebbe notevoli impatti sulla pianificazione dei flussi finanziari aziendali;
  • trasparenza e tracciabilità della transazione, ovvero completa visibilità sullo stato del pagamento e il relativo monitoraggio;
  • integrazione con i sistemi informativi aziendali, così da implementare flussi automatizzati e migliorare l’efficienza del processo.

I trend dall’ecosistema delle startup

Nella seconda metà del 2021, l’Osservatorio ha condotto un censimento delle startup che offrono strumenti di pagamento o soluzioni tecnologiche a supporto della gestione di questo processo in ambito B2b.

La ricerca ha rilevato 222 realtà internazionali innovative che hanno complessivamente raccolto 6,3 miliardi di dollari di finanziamenti.

Analizzando le startup in base all’offerta proposta, al modello di business e ai dati di finanziamento, sono emerse alcune interessanti peculiarità nella proposizione di valore. I cluster di offerta più rilevanti sono:

  • servizi di integrazione e di interfaccia, ovvero soluzioni che consentono l’integrazione tra gli applicativi a supporto dei processi aziendali e altri sistemi di gestione dei pagamenti, come quelli messi a disposizione dagli istituti bancari o i gateway integrati nella fase di check-out dei siti di eCommerce;
  • erogazione di servizi bancari innovativi, per esempio wallet per la gestione di carte di pagamento o di criptovalute;
  • monitoraggio e reporting finanziario, cioè soluzioni che consentono l’elaborazione di dashboard finanziarie volte a migliorare la comprensione dei flussi di cassa e le relative previsioni;
  • gestione completa del ciclo esecutivo, ovvero sistemi che, oltre all’esecuzione del pagamento, supportano la gestione dei documenti amministrativi riconciliando automaticamente, per esempio, ordini, fatture ed entrata merci a magazzino;
  • piattaforme per la gestione della supply chain, che consentono l’integrazione con attori a monte e a valle nella filiera e che supportano diverse fasi del ciclo esecutivo, tra cui anche la gestione del pagamento.

Le innovazioni introdotte, quindi, si muovono su due direzioni: da un lato le startup stanno rivoluzionando gli strumenti di pagamento in possesso delle aziende, dall’altro stanno sviluppando sempre più funzionalità per supportare la gestione amministrativa associata al pagamento, spingendo molto sull’automazione e abilitando una nuova visibilità sui flussi finanziari.

I nuovi modelli emergenti

Come abbiamo visto con l’Osservatorio in diversi altri ambiti (ad es. il paradigma del marketplace o i driver della Customer Experience), il B2b è sempre più “contaminato” dalle dinamiche del B2c e anche il mondo dei pagamenti non fa eccezione.

A questo proposito, l’Osservatorio Innovative Payments, attivo da oltre 10 anni nel mondo dei pagamenti B2c, ha identificato alcuni trend chiave che potrebbero determinare l’evoluzione dei pagamenti B2b:

  • pay-by-link, ovvero l’invio di un link (o un QR associato) che rimanda il cliente a un gateway per il pagamento in differita nel caso in cui, per esempio, l’acquisto venga completato da remoto o via telefono;
  • request to pay, che consente di disporre il pagamento su iniziativa del beneficiario, in maniera simile a quanto avviene con il SDD, senza però necessitare di un mandato iniziale o di pagamenti ricorrenti;
  • buy now pay later (BNPL), cioè un tipo di finanziamento a breve termine, solitamente senza interessi, che consente di pagare l’ordine in un secondo momento rispetto all’acquisto effettivo, prevenendo l’abbandono dell’ordine stesso e offrendo un servizio aggiuntivo al cliente.

Per un approfondimento su questi temi, si rimanda a:

  • convegno dell’Osservatorio Innovative Payments che si terrà il 24 marzo mattina. Qui il link per l’iscrizione;
  • convegno dell’Osservatorio Digital B2b che si terrà nella mattina del 23 giugno in streaming e presso l’Aula De Carli in via Durando 10 a Milano.

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