legge di bilancio

Addio alle sanzioni Pos, il Governo sta sbagliando: ecco perché

Per la lotta all’evasione e l’innovazione dei pagamenti elettronici serve una strategia di lungo periodo. La scelta di togliere le sanzioni a chi rifiuta il Pos – adesso pare oltre i 60 euro di pagamento – va nella direzione opposta

Pubblicato il 29 Nov 2022

Valeria Portale

Direttore dell’Osservatorio Innovative Payments e dell’Osservatorio Digital Identity del Politecnico di Milano

sanzioni pos

Nella bozza di manovra (Legge di Bilancio 2023) del Governo si legge che verrà eliminato l’obbligo del pos e relative sanzioni per transazioni sotto i 60 euro. In un primo momento si parlava di escludere solo le transazioni sotto i 30 euro e solo ad alcuni soggetti.

Ora nella nuova bozza sembra che il Governo abbia ampliato il limite, anche se ha dichiarato che ne parlerà con l’Europa.

Pos, il governo alza a 60 euro la soglia per rifiutare pagamenti

Pos, il governo alza a 60 euro la soglia per rifiutare pagamenti

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Via alle sanzioni pos, una mossa controcorrente a un percorso virtuoso

Questa mossa è l’ennesima conferma della mancanza di strategia continuativa in ambito di pagamenti elettronici da parte dei Governi italiani negli ultimi anni. I pagamenti elettronici andrebbero incentivati, evitando obblighi e sanzioni, per due motivi:

  1. Modernità del sistem paese: i pagamenti elettronci abilitano servizi innovativi come l’ecommerce o il car sharing
  2. Lotta all’evasione: il contante purtroppo è lo strumento preferito per l’evasione fiscale e la criminalità in quanto non tracciabile.

Una mossa in netto contrasto con il percorso che ha avviato l’Italia negli ultimi anni, volto a incentivare i pagamenti digitali per combattere l’evasione fiscale, oltre che migliorare processi e servizi. La correlazione tra contante ed economia sommersa esiste eccome.  è la stessa Banca d’Italia ad averlo dimostrato nello studio “Pecunia olet” pubblicato appena un anno fa.

L’evasione fiscale è un problema per l’Italia e per tutti i suoi cittadini. Nel 2018, la sola evasione di IVA era pari a 35,4 miliardi di euro, rendendo l’Italia il primo paese europeo per importo evaso.

Affinché la lotta all’evasione fiscale sia efficace, serve però una strategia di lungo periodo. Questo che il governo vorrebbe intraprendere segnala invece l’ennesimo cambio di direzione.

Tutti questi continui cambiamenti non fanno altro che complicare questo, già di per sé complessissimo, lavoro.

I consumatori sono contenti con il pos, favore ai commercianti

L’altra faccia della medaglia, però, sono in consumatori, che stanno dimostrando chiaramente (anche in questo caso i numeri non mentono) l’intenzione e l’interesse a scegliere i pagamenti digitali sempre più spesso, sempre più quotidianamente.

Dietro tale iniziativa ci potrebbe essere la volontà del Governo di venire incontro alle esigente dei negozianti che si lamentano deIle commissioni troppo elevate soprattutto sui piccoli importi.

Cercare altre soluzioni

Tuttavia il limite di 60 euro è difficile da giustificare dato che lo scontrino medio con carta è di 47,5€ mentre con il contante sta tra i 15 e i 20€. Inoltre le commissioni per i negozianti in genere sono una percentuale del transato, tuttavia  esistono altre strade esplorate nel passato quando si sono ipotizzate delle commissioni agevolate per transazioni sotto i 5 euro o il credito d’imposta pos.

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